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Giappone: fuori dal coro della pandemia o solo in ritardo al concerto?

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

L’epidemia di Covid-19 ha colpito il Giappone in ritardo, e in misura più limitata rispetto agli altri paesi avanzati.
L’economia giapponese è entrata nel 2020 con il trascinamento negativo dovuto all’impatto del rialzo dell’imposta sui consumi attuato a ottobre 2019, e dovrebbe registrare una contrazione vicina a -5% nel 2020, seguita da una ripresa della crescita di 3,9% nel 2021.
L’aumento dell’output gap, in concomitanza con il crollo dei prezzi energetici potrebbe riportare i prezzi su un sentiero deflazionistico nella parte centrale del 2020, con un rientro in territorio di crescita solo marginalmente positiva fra fine 2020 e il 2021.
La risposta di policy all’epidemia è stata inizialmente limitata, ma è ora massiccia, con un pacchetto fiscale pari a circa il 20% del PIL e un passaggio ad acquisti di JGB illimitati da parte della BoJ.
La Banca centrale è entrata in una fase di “monetizzazione gratuita” del debito, con acquisti di JGB guidati dalla necessità di coprire il fabbisogno pubblico e mantenere i rendimenti a zero. Le misure a sostegno del credito e della liquidità includono anche l’espansione di programmi già in vigore (finanziamenti, acquisti di carta commerciale, ETF, J-REIT).

 


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