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Germania: nuovo calo dell’inflazione

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a cura di Aniello Dell’Anno


ABSTRACT

L’inflazione armonizzata in aprile è scesa al 7,6% a/a dal 7,8% precedente; su base nazionale l’inflazione è invece calata al 7,2% a/a dal 7,4% di marzo.
Lo spaccato parziale dell’indice dei prezzi al consumo su base nazionale pubblicato da Destatis indica che il rallentamento è dovuto quasi esclusivamente agli alimentari (a 17,2% a/a da 22,3% precedente), ed in minima parte ai servizi, scesi solamente di un decimo, a 4,7% a/a; di contro, cresce la componente energia (6,8% da 3,5% precedente), per via di effetti base favorevoli legati all’introduzione di misure anti-rincari nell’aprile 2022.
Risulta stabile al 2% a/a l’inflazione degli affitti.
La variazione congiunturale è stata di +0,6% m/m sulla misura armonizzata e di +0,4% su quella nazionale, in rallentamento rispetto a marzo.
La stima flash dai Länder mostra come la spinta ribassista sia giunta in particolare dagli alimentari freschi (ad esempio il prezzo delle verdure è sceso di -12,1% m/m in Sassonia, quello della frutta di -2,7% m/m), cui si è contrapposto un aumento di abbigliamento e trasporti (rispettivamente +2,3% m/m e +1,9% m/m nel land di Brandeburgo).
In sintesi, nel nostro scenario centrale l’inflazione headline dovrebbe continuare a calare nei prossimi mesi fino a raggiungere il 2,4% a fine anno.
L’inflazione al netto di alimentari ed energia, attesa stabile al 5,7% in aprile, dovrebbe chiudere l’anno sopra il 3%.
Nel corso del 2023, infine, dovrebbe ridursi lo scarto tra indice nazionale e armonizzato per via di un maggior allineamento tra i pesi delle due misure.
Sull’indice armonizzato l’inflazione dovrebbe calare al 2,5% a dicembre 2023.
In conclusione, confermiamo la nostra stima di un’inflazione stabile al 6,9% nel complesso dell’area euro, che verrà pubblicata il 2 maggio.
Riteniamo non cambierà l’opinione prevalente nel Consiglio direttivo della BCE, che vede un aumento dei tassi da 25pb alla prossima riunione.

 


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