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Germania: inflazione sui massimi dagli anni ‘90

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

In Germania a novembre l’inflazione armonizzata è salita al 6,0% a/a dal 4,6% precedente, ben oltre le attese ferme al 5,5%, portandosi sui massimi dall’inizio delle rilevazioni nel 1997.
Su base nazionale l’inflazione è invece balzata al 5,2% a/a dal 4,5% di ottobre, sui massimi dal giugno del 1992 (quando raggiunse il 6,2%) contro attese per una salita al 5%.
Lo spaccato parziale dell’indice dei prezzi al consumo su base nazionale pubblicato da Destatis suggerisce come sia ancora la componente energetica (22,1% a/a da 18,6% precedente) a trainare l’inflazione ma con un’accelerazione della crescita dei listini diffusa però anche ai servizi (2,8% a/a da 2,4%). Si conferma invece stabile all’1,4% a/a l’inflazione degli affitti.
Il dato di novembre risente comunque di una serie di fattori straordinari già noti che dovrebbero venire meno già a partire dall’inizio del 2022.
Anche al netto di questi fattori però la dinamica dei listini si conferma particolarmente vivace e probabilmente indicativa di un più ampio grado di trasferimento dei maggiori costi produttivi dalle imprese ai consumatori finali rispetto alle attese, un fenomeno che potrebbe toccare un picco l’anno prossimo e che quindi potrebbe continuare a sostenere i prezzi al consumo anche nei prossimi mesi.
Alla luce del dato preliminare tedesco di novembre rivediamo al rialzo di due decimi al 4,5% le nostre previsioni per l’inflazione armonizzata relativa al complesso dell’area euro che verrà pubblicata domani.

 


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