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Francia – INSEE: gli effetti della guerra iniziano a pesare, soprattutto sull’industria

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a cura di Lorenzo Biagioli


ABSTRACT

L’indice INSEE di fiducia delle imprese manifatturiere, a marzo, ha riportato un calo di 6 punti (106, minimo dallo scorso settembre), peggiore delle attese e circa in linea con la nostra previsione.
Il calo nel saldo delle opinioni è risultato diffuso a tutte le principali componenti dell’indagine.
Le aspettative su prezzi di vendita hanno toccato un nuovo massimo dall’inizio della rilevazione della serie (1990).
Lo spaccato evidenzia il netto calo delle aspettative circa la produzione futura, sia riguardanti la singola impresa (-21 punti a 4) sia in riferimento all’intera economia (-24 a -2), mentre aumenta significativamente l’incertezza economica (+8, a 31).
Da evidenziare il saldo negativo delle opinioni correnti sugli ordinativi, in calo di 6 punti a -5 (tengono invece le commesse dall’estero).
Peggiorano lievemente i giudizi sulla produzione passata (-2 punti, a 14), dopo l’ampio calo di febbraio.
Le scorte tornano a crescere dopo il rallentamento di febbraio.
Le attese su prezzi di vendita futuri, infine, si portano sui livelli più alti di sempre, in crescita di 8 punti a 53.
A livello settoriale, sempre nel manifatturiero, si registra una flessione all’incirca della medesima entità per mezzi di trasporto, macchinari e altre attività manifatturiere.
L’unico comparto ad aver riportato una sostanziale stabilità è quello alimentare.
Anche l’indice composito di fiducia delle imprese ha fatto segnare un ampio calo (-6 punti), a 107 (la lettura di febbraio è stata rivista verso l’alto a 113).
Nonostante i miglioramenti sul fronte sanitario, la flessione ha riguardato anche i servizi, seppure in misura più moderata (-3 punti a 109).
La flessione è particolarmente marcata per il trasporto merci, i servizi professionali e le attività amministrative.
Sostanzialmente stabile l’immobiliare, a fronte di un incremento nei servizi ricettivi e di ristorazione, grazie ai citati progressi nel contenimento dell’ondata pandemica.
A marzo, nonostante permangano difficoltà di approvvigionamento – riportate da un’ampia percentuale delle imprese intervistate – il morale nelle costruzioni è rimasto stabile a 114.
In sintesi, l’indagine INSEE di marzo evidenzia i primi effetti sui livelli di attività del balzo dei prezzi delle materie prime, per quanto – tra le principali economie europee – la Francia sia tra i paesi meno esposti, almeno sul fronte dell’approvvigionamento di gas naturale e petrolio.
L’impatto è verosimilmente destinato a estendersi ai prossimi mesi.
In ogni caso, la Francia potrebbe registrare per il secondo anno una crescita superiore alla media eurozona nel 2022 (3,3% contro 3%, nelle nostre stime).

 


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