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Francia: inatteso calo della fiducia ad aprile

a cura di Intesa Sanpaolo


ABSTRACT

L’indice composito di fiducia economica delle imprese è calato a sorpresa di un punto a 102 ad aprile.
La flessione è spiegata dalla seconda correzione consecutiva per manifattura (101 da 104) e dai servizi (103 da 105) a fronte di una stabilità del morale nelle costruzioni (111) e un miglioramento nel commercio al dettaglio (100 da 99).
In calo di due punti anche l’indice sull’occupazione (108 da 110) confermandosi comunque su livelli espansivi.
Il calo della manifattura (101 da 104) porta l’indice sui minimi dallo scorso novembre e solo modestamente al di sopra della media di lungo periodo.
Il deterioramento risulta diffuso a tutte le principali componenti dell’indagine ma le flessioni più ampie riguardano la produzione attesa e la valutazione delle condizioni di domanda a fronte di un marcato incremento delle scorte di prodotto finiti.
In sintesi, sono le sotto-componenti più prospettiche a mostrare la maggiore debolezza, un segnale non particolarmente incoraggiante per la tenuta della produzione industriale nel 2° trimestre.
Su base settoriale, come già successo a marzo, è ancora l’industria alimentare tra le più penalizzate (l’indice relativo si porta sui minimi da inizio 2021 e ben al di sotto della media di lungo periodo) ma anche gli altri comparti non evidenziano chiari segnali di recupero: i trasporti rimbalzano solo modestamente dopo l’ampio calo di marzo mentre i settori a maggiore intensità di energia registrano pesanti flessioni (è possibile però che per questi ultimi abbia pesato anche l’effetto ritardato degli scioperi di marzo nelle raffinerie).
Il calo registrato dai servizi (103 da 105) porta l’indice sui minimi da aprile 2021, seppur su livelli ancora espansivi.
Le indicazioni sull’attività passata probabilmente risentono ancora degli scioperi ma il chiaro deterioramento delle aspettative sulla domanda e sull’attività futura, nonché il ridimensionamento delle intenzioni di assunzione, non offrono spunti particolarmente favorevoli per la domanda interna a inizio trimestre.
Dopo un inizio d’anno complessivamente positivo l’attività economica francese è stata penalizzata dagli scioperi, tuttavia le indagini sottolineano che anche la domanda sottostante è debole, soprattutto quella interna (come peraltro suggerisce un morale dei consumatori su livelli inferiori rispetto alle altre principali economie dell’area euro).
I PMI di domani offriranno maggiore chiarezza sull’attività a inizio primavera ma dopo un 1° trimestre che stimiamo in espansione intorno a 0,2% t/t non ci aspettiamo una significativa riaccelerazione del PIL nel trimestre in corso.