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France INSEE Business confidence indicator

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a cura di Lorenzo Biagioli


ABSTRACT

INSEE: manifatturiero in ulteriore progresso, servizi in rallentamento
L’indice INSEE di fiducia delle imprese manifatturiere, in dicembre, ha riportato un ulteriore progresso di un punto, a 111 (era atteso 109, a fronte di una revisione verso l’alto, a 110, del dato di novembre), ai massimi da febbraio 2018.
La lettura dello spaccato evidenzia un moderato rialzo nel settore dei macchinari (117 da 116), a fronte di una correzione (a 95 da 97) per i mezzi di trasporto, dopo il balzo di cinque punti registrato lo scorso novembre; il comparto auto è l’unico settore in cui l’indice di fiducia resta sotto la media di lungo periodo.
Si registra una correzione anche per il settore alimentare, a 114 da 116, mentre resta stabile sopra la media di lungo periodo (a 113) la componente residuale delle altre industrie manifatturiere.
L’indice composito di fiducia delle imprese ha invece riportato una correzione di tre punti, a 110 (la lettura di novembre è stata rivista verso il basso di un punto, a 113), riportandosi sui livelli dello scorso settembre.
Sul dato hanno pesato i servizi, in discesa di sei punti a 108 da 114, frenati dalle rinnovate preoccupazioni sanitarie.
In calo anche il commercio al dettaglio, a 108 da 109, a fronte di un progresso non solo nel manifatturiero ma anche nelle costruzioni (+2 punti, a 116).
Il peggioramento del morale nei servizi riguarda quasi tutti i sotto-settori; fanno eccezione soltanto il trasporto su gomma e le comunicazioni.
In sintesi, l’indagine INSEE di dicembre restituisce una fotografia del settore manifatturiero complessivamente resiliente, all’interno del quale permangono tuttavia forti criticità nel comparto auto.
Viceversa, le rinnovate preoccupazioni sanitarie tornano ad avere effetti sull’attività nei servizi.
Nel complesso, il PIL potrebbe risultare in crescita solo marginale tra fine 2021 e inizio 2022.
La Francia è stata l’economia dell’Eurozona che dovrebbe avere riportato la ripresa più accentuata nel 2021 (6,6%), ma potrebbe mostrare un rallentamento più marcato della media area euro nel 2022 (nostra stima: 3,5%).

 


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