Seguci su twitter

Categorie

Verso una nuova escalation della stretta BCE?

LEGGI il documento completo

a cura di Luca Mezzomo


ABSTRACT

Anche la BCE potrebbe decidere per un rialzo di 75 punti base alla prossima riunione di politica monetaria.
Come a luglio, anche la riunione di settembre è stata preceduta da un fuoco di fila di dichiarazioni tese a spostare verso l’alto le aspettative di rialzo dei tassi, da 50 a 75 punti base, presentato come un “anticipo” di rialzi dei tassi futuri.
Con lo spostamento delle aspettative di mercato e analisti verso 75pb, dati di inflazione ancora peggiori delle attese e strumenti per limitare il rischio di frammentazione, sarà più facile ottenere il consenso per un rialzo dei tassi maggiore rispetto a quello di luglio.
Il tasso sui depositi dovrebbe salire a 0,75%, il tasso refi a 1,25%.
Riguardo al punto di arrivo della fase di rialzo dei tassi, per ora la BCE non sta alimentando aspettative che i tassi debbano salire più di quanto scontato dai mercati, anche se qualche governatore ha iniziato a prospettarlo.
Il rischio di recessione è un effetto collaterale accettato della politica di disinflazione.
Anzi, potrebbe esserne parte integrante: il peggioramento delle prospettive di domanda dovrebbe rendere meno probabile la trasmissione dei rincari ai prezzi finali, e contenere le pressioni salariali (per ora modestissime).
Il Consiglio potrebbe iniziare a discutere anche la possibilità di non reinvestire in pieno le scadenze APP, anche se una decisione in tal senso è più probabile a ottobre o dicembre.
Per quanto riguarda le previsioni dello staff, ci aspettiamo revisioni al rialzo per la crescita 2022, e al ribasso per quella sul 2023.
Le proiezioni di inflazione saranno alzate nel 2022 e nel 2023.
Quelle riguardanti il 2024 potrebbero restare marginalmente sopra il 2%, e saranno da guardare per le indicazioni che possono fornire sull’estensione attesa del rialzo dei tassi.

 


LEGGI il documento completo