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Area euro: rimbalzo parziale (e crediamo temporaneo) per la produzione industriale ad agosto

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

In Eurozona la produzione industriale è cresciuta di 1,5% m/m ad agosto.
Il rimbalzo non è comunque tale da recuperare completamente la flessione di -2,3% m/m registrata a luglio e lascia l’industria in rotta per una contrazione nel 3° trimestre.
In termini tendenziali l’output è tornato in territorio positivo al 2,5% da un precedente -2,5% grazie anche al confronto favorevole con agosto 2021.
L’aggregato beneficia del sorprendente incremento registrato in Italia (2,3% m/m da 0,5%) e del rimbalzo francese (2,5% m/m da -1,6%), nonché del tipicamente volatile dato irlandese (+16,6% m/m da -20,6%).
L’output è tornato a crescere, seppur in misura modesta, anche in Spagna (0,5% m/m da -1%) a fronte di pesanti flessioni in Belgio (-6,1% m/m da 1,5%) e Paesi Bassi (-1,5% m/m da 0%).
La produzione è infine calata per il secondo mese in Germania (-0,5% m/m da -0,4%), penalizzata anche dalla siccità che ha colpito le maggiori idrovie industriali, confermando la maggior debolezza relativa dell’economia tedesca rispetto alle altre principali economie dell’area euro.
Su base settoriale si conferma però la maggior debolezza dei comparti più energivori (chimica, metallurgia, lavorazione dei minerali non metalliferi, raffinazione, carta e stampa) dove la produzione è calata, in aggregato, per il quarto mese (-0,4% da un precedente -2%; -3,8% a/a) colpita dallo shock sui prezzi di elettricità e gas.
Anche il resto della manifattura è in fase di decelerazione, ma su ritmi più moderati.
È tuttavia possibile che l’arresto dell’attività nei comparti a più alta intensità di energia (che si trovano soprattutto a monte delle filiere produttive) possa anticipare una frenata più marcata anche per il resto dell’industria nei prossimi mesi.
Riteniamo quindi che il rimbalzo di agosto sia destinato a rivelarsi effimero e che nei prossimi mesi, in un contesto di progressivo rallentamento della domanda e di elevata incertezza circa prezzi e forniture di energia, la debolezza industriale possa accentuarsi (come suggerito dalle indagini di fiducia).
La produzione dovrebbe tornare a contrarsi, in misura piuttosto marcata, a settembre e restare debole ad ottobre.
L’industria potrebbe aver sottratto fino a due decimi alla crescita del valore aggiunto durante il trimestre estivo e prevediamo che continuerà a frenare il PIL anche tra l’autunno e l’inverno.

 


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