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Area euro: rimbalza la produzione industriale ad ottobre

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

In area euro ad ottobre la produzione industriale è cresciuta di +1,1% m/m (poco al di sotto delle stime di consenso ma in linea con le nostre previsioni) da -0,2% m/m precedente, tornando a crescere dopo due mesi di calo e sostanzialmente azzerando il divario rispetto ai livelli pre-Covid (-0,6%).
In termini tendenziali la crescita rallenta a 3,3% da 5,2% precedente.
Tra le principali economie si registrano ampi rimbalzi in Germania (+3,0% m/m da -1,0% m/m) e Francia (+0,9% m/m da -1,5% m/m) a fronte di correzioni per Italia (-0,6% m/m da +0,1% m/m) e Spagna (-0,4% m/m da -0,2% m/m).
Sul mese il progresso risulta trainato dai beni capitali (+3,0% m/m) che beneficiano probabilmente del robusto incremento della produzione di auto in Germania (+12,6% m/m) e di altri mezzi di trasporto in Francia (+13,9% m/m).
La produzione di beni intermedi è invece calata per il terzo mese consecutivo (-0,6% m/m) mentre l’output di beni di consumo è in rialzo di +0,4% m/m per quelli non durevoli e di +1,7% m/m per quelli durevoli (aumento solido ma non tale da compensare la pesante flessione di agosto).
Sostanzialmente stagnante invece la produzione di energia (+0,1% m/m).
Nel caso di una stagnazione dell’output nei due mesi successivi l’incremento di ottobre lascia l’industria in rotta per un’espansione di +0,4% t/t nel 4° trimestre dopo la contrazione di -0,2% t/t registrata durante l’estate.
Tuttavia, riteniamo che il dato non sia necessariamente sintomo di una riaccelerazione della ripresa manifatturiera nel breve termine.
La crescita di ottobre sembrerebbe infatti guidata soprattutto da attività occasionali ad alto valore (nel caso francese) e da un rimbalzo, più fisiologico che strutturale, per la produzione di auto in Germania e non da una più vasta e diffusa ripresa dell’attività che continua, al contrario, ad essere penalizzata da strozzature all’offerta ancora severe.
Inoltre, non escludiamo che la diffusione della variante Omicron su scala globale possa contribuire ad irrigidire ulteriormente le strozzature.
In sintesi, ci aspettiamo che la fase di relativa debolezza dell’industria possa proseguire anche nei prossimi mesi ma la presenza di un vasto stock di ordinativi inevasi, l’ampio potenziale di recupero per alcuni settori e la necessità di ricostituire le scorte offrono presupposti incoraggianti per l’attività una volta che le filiere produttive torneranno alla normalità.

 


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