Recovery Fund: tentativi di accordo
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a cura di Luca Mezzomo
ABSTRACT
La videoconferenza del Consiglio Europeo del 23 aprile dovrebbe verificare se esistono spazi per un compromesso sull’ultimo punto delle misure contro la crisi COVID-19, il fondo per la ripresa.
Negli ultimi giorni sono emerse idee interessanti, e anche qualche convergenza.
Improbabile una risposta definitiva questa settimana, ma potrebbe esserci un via libera di principio alla formulazione di una proposta di sintesi.
La proposta di Recovery Fund è sostenuta dalla Commissione Europea e da una risoluzione del Parlamento Europeo. L’Eurogruppo non è riuscito a risolvere la questione il 9 aprile.
Se ci sarà un accordo, probabilmente implicherà un controllo della Commissione Europea sul fondo, una garanzia del bilancio dell’Unione e l’attribuzione di entrate tributarie al servizio del debito.
La dimensione dovrebbe essere di centinaia di miliardi di euro, anche se alcuni puntano al 10-15% del PIL dell’Eurozona.
La scadenza delle emissioni potenzialmente molto lunga, magari perpetua, in modo da spalmare il costo su più generazioni. C’è il problema che un debito così a lunga scadenza non verrebbe considerato dalla BCE per i suoi programmi di acquisto.
Difficile, forse impossibile, che la riunione del 23 aprile metta già un punto fermo, ma si spera che l’idea di Recovery Fund riceva almeno endorsement politico.