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Area euro: rallenta il PIL e tiene il mercato del lavoro, ma fino a quando?

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

L’occupazione è una variabile ritardata del ciclo, ma la tenuta del mercato del lavoro e la ripresa dei redditi reali, anche in un contesto di debolezza congiunturale, è elemento necessario per evitare che qualche eventuale trimestre di lieve contrazione del PIL tra fine 2023 e inizio 2024 si traduca in un più severo episodio recessivo.
Le indagini iniziano a mostrare segnali di minor vigore della domanda di lavoro, anticipando un deciso rallentamento della crescita occupazionale a cavallo d’anno: ci aspettiamo un moderato aumento del tasso dei senza-lavoro nei prossimi trimestri.
La crescita dei salari, pur avendo già superato il picco, dovrebbe proseguire anche l’anno prossimo, guidata dagli effetti dei rinnovi contrattuali finalizzati a un parziale recupero del potere d’acquisto perduto nell’ultimo anno e mezzo.
Nel caso in cui questa ipotesi dovesse materializzarsi, una volta superato il periodo di massima intensità degli effetti della restrizione monetaria, l’economia potrebbe tornare ad espandersi dalla metà del prossimo anno; nel frattempo, la BCE riteniamo sarebbe disposta a tollerare anche una lieve contrazione dell’attività economica tra fine 2023 e inizio 2024.

 


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