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Area euro: produzione industriale in crescita a dicembre ma in contrazione nel 4° trimestre

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

In area euro a dicembre la produzione industriale è cresciuta di 1,2% m/m, al di sopra delle nostre stesse previsioni già superiori a quelle di consenso, mentre in termini tendenziali la produzione torna in territorio positivo a 1,6% da un precedente -1,4%.
Il progresso di dicembre è stato guidato dal terzo trimestre consecutivo di crescita della produzione di beni strumentali (+2,6% m/m da +1,4% precedente) che ha ormai superato i livelli pre-Covid offrendo anche indicazioni favorevoli sulla dinamica degli investimenti fissi delle imprese.
In crescita anche l’output di beni intermedi (+0,5% m/m da +1%) e dei beni di consumo non durevoli (+0,4% m/m da +3,5%).
In calo invece la produzione di prodotti energetici (-0,8% m/m da +1,6%) e di consumo durevoli (-0,3% m/m da +0,2%).
Tutti i principali comparti manifatturieri hanno ormai recuperato i livelli precedenti alla pandemia.
Tra le principali economie l’industria è cresciuta per il terzo mese di fila in Germania (+1,1% m/m da +0,4%) mentre è tornata a calare in Italia (-1% m/m) e Spagna (-0,6% m/m) dopo i robusti incrementi registrati a novembre (rispettivamente +2,1% e +1,8%).
Flette invece per il secondo mese di fila l’output in Francia (-0,2% m/m da -0,5%).
Si registrano infine solidi rialzi anche in Belgio (+1,8% m/m da -4,8%) e in Olanda (+1% m/m da +0,7%).
Il 4° trimestre si chiude quindi con una contrazione di -0,5% t/t, con l’industria che dovrebbe aver quindi sottratto circa un decimo alla crescita del valore aggiunto a fine 2021.
La crescita registrata negli ultimi due mesi del 2021 lascia infatti un’eredità statistica favorevole sul 1° trimestre dell’anno in corso e anche nel caso di una (possibile) flessione dell’output a gennaio il settore dovrebbe ritornare a contribuire positivamente al PIL a inizio 2022.
In particolare, tra le principali economie, l’Italia potrebbe risultare tra le più penalizzate dallo shock energetico mentre la manifattura francese, grazie alle estensive misure di sostegno, potrebbe mostrare la maggiore tenuta.
In sintesi, nel 1° trimestre ci attendiamo un contenuto rimbalzo dell’industria a fronte di un rallentamento per i servizi, penalizzati dalla risalita dei contagi a cavallo d’anno. Il ritmo di crescita congiunturale del PIL dovrebbe quindi rimanere circa stabile a inizio anno prima di riaccelerare nei trimestri centrali dell’anno coerentemente con una crescita in media annua al 3,9% nel 2022.

 


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