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PMI area euro: i servizi trainano la crescita ad aprile

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

Le stime flash degli indici PMI spiazzano le attese anche ad aprile: la crescita dell’indicatore composito (54,4 da 53,7; consenso 53,7) sui massimi da maggio 2022 continua ad essere spiegata dall’accelerazione dei servizi (56,6 da 55; consenso 54,5) a fronte del terzo calo consecutivo per il morale manifatturiero (45,5 da 47,3; consenso 48) che si porta sui minimi dal maggio del 2020.
Anche i giudizi sull’occupazione confermano un’economia a due velocità: la crescita delle assunzioni nell’industria rallenta ai minimi da inizio 2021 mentre nei servizi accelera al ritmo più elevato dal 2007.
Si conferma infine la tendenza di rallentamento della crescita dei prezzi di vendita, più marcata nell’industria che nel terziario.
Nella manifattura i minori costi energetici e la frenata della domanda permettono un più rapido ridimensionamento delle pressioni inflattive mentre la crescita dei prezzi nei servizi resta superiore alla media storica e la forza del mercato del lavoro suggerisce la presenza di rischi al rialzo sulla crescita dei salari.
Le indagini PMI segnalano che la crescita del PIL in Eurozona potrebbe aver accelerato all’inizio del 2° trimestre (la relazione storica tra PMI e PIL è coerente con una crescita intorno a 0,4% t/t). Le indicazioni sui listini di vendita suggeriscono che anche il picco per l’inflazione core potrebbe essere vicino ma i rischi restano verso l’alto come suggerito da una crescita dei prezzi (pagati e ricevuti) nei servizi ancora superiore alla media storica e dalla tenuta del mercato del lavoro.
Il quadro emerso dai PMI è compatibile con un proseguimento del percorso di restrizione monetaria da parte della BCE nei prossimi mesi.

 


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