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Area Euro – PMI migliori delle attese ma ancora su livelli recessivi

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

In Eurozona le stime flash degli indici PMI di novembre registrano un rimbalzo del morale manifatturiero (47,3 da 46,4) e una stabilizzazione nei servizi (48,6) che permettono all’indicatore composito di tornare a crescere per la prima volta in sei mesi (47,8 da 47,3).
Le indagini restano comunque su livelli recessivi e non modificano le nostre attese di contrazione dell’attività economica a cavallo d’anno diffusa sia all’industria che al terziario.
Il rimbalzo del PMI manifatturiero potrebbe essere imputabile ad una evoluzione dei prezzi energetici che si è rivelata più favorevole del previsto nonché alla riduzione del rischio di un razionamento forzato dei consumi di gas.
Tuttavia, seppur migliore delle attese il dato non è particolarmente incoraggiante in quanto conferma comunque un quadro di marcata contrazione dell’attività nel settore.
La stabilizzazione dell’indice relativo ai servizi è spiegata da un miglioramento dell’attività nell’economie periferiche e verosimilmente imputabile al completamento di ordini arretrati che erano tornati a crescere marginalmente nel mese precedente.
Il flusso di nuove commesse continua invece a contrarsi e non sorprende che i settori che evidenziano la maggiore debolezza siano immobiliare, turismo, trasporti e attività ricreative.
Le indicazioni sui prezzi, pagati e ricevuti, sia nell’industria che nei servizi, sembrano suggerire che un picco per l’inflazione potrebbe essere toccato nei prossimi mesi.
Al momento i PMI sono coerenti con una contrazione del PIL nel 4° trimestre intorno a -0,3% t/t, circa in linea con la nostra previsione (-0,4% t/t). Ci aspettiamo che l’attività economia in area euro rimanga debole anche nei prossimi mesi e riteniamo che una recessione tra fine 2022 e inizio 2023 sia probabile.
Il picco per l’inflazione potrebbe essere raggiunto a inizio del prossimo anno ma, nonostante gli stimoli fiscali, lo shock sui prezzi (nonché l’incertezza sulle forniture di energia) continuerà a pesare sulla domanda interna mentre il rallentamento del ciclo globale frenerà le esportazioni.

 


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