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PMI area euro: ad aprile i servizi portano sulle spalle il peso della ripresa

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

In area euro le stime flash dei PMI di aprile hanno evidenziato un calo del morale manifatturiero inferiore alle aspettative a fronte di un inatteso miglioramento nei servizi, supportati dal miglioramento del contesto sanitario.
Le indagini sono però coerenti anche con un surriscaldamento delle pressioni inflattive con gli indici sui prezzi di vendita che toccano nuovi massimi storici sia nella manifattura che nei servizi.
PMI manifatturiero: 55,3 (consenso 54,7) da 55,1, minimo da gennaio 2021;
PMI servizi: 57,7 (consenso 55) da 55,6, massimo da agosto 2021;
PMI composito: 55,8 (consenso 53,9) da 54,9, massimo da settembre 2021;
Il calo del PMI manifatturiero, seppur inferiore alle attese, risente di un rallentamento dell’attività produttiva (su livelli coerenti con una stagnazione dell’output) e della crescita dei nuovi ordinativi (entrambi i sottoindici si portano sui minimi da giugno 2020) mentre si contrae per il secondo mese consecutivo quella delle commesse estere.
Dal lato della domanda l’industria è probabilmente penalizzata dallo spostamento dei consumi dai beni ai servizi in scia al minor rischio sanitario, dall’elevata incertezza per le tensioni internazionali e dal forte rincaro dei prezzi che frena le decisioni di consumo e investimento di famiglie e imprese.
Dal lato dell’offerta invece il settore continua a risentire degli effetti del conflitto in Ucraina e delle misure anti-pandemia varate in Cina.
I servizi continuano invece ad essere sostenuti dal miglioramento del quadro sanitario con una riaccelerazione dell’attività dopo il (contenuto) rallentamento registrato a marzo mentre tornano a migliorare le aspettative per future dopo il marcato calo del mese precedente (l’indice relativo resta comunque inferiore ai livelli toccati prima dello scoppio del conflitto in Ucraina).
Lo spaccato nazionale conferma le attese di una maggiore tenuta della manifattura francese rispetto a quella tedesca per via della minore esposizione allo shock energetico (il gas occupa un peso minore come fonte di energia e il governo ha varato ampie misure di sostegno).
In Germania il PMI manifatturiero è infatti calato a 54,1 da 56,9 mentre è salito a 55,4 da 54,7 in Francia.

In entrambi i paesi sale ancora il PMI dei servizi: 58,8 da 57,4 in Francia e a 57,9 da 56,1 in Germania.
In sintesi, i PMI di aprile segnalano che al momento in area euro la ripresa è trainata dai servizi mentre la manifattura è frenata dagli effetti delle tensioni internazionali su domanda e offerta.
La relazione tra PMI composito e PIL è coerente con una crescita intorno allo 0,6% t/t nel 2° trimestre.

 


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