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Area euro: inflazione vicina ad un punto di svolta ma l’indice core è atteso crescere ancora

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a cura di Aniello Dell’Anno


ABSTRACT

L’inflazione headline dell’area euro è calata per la prima volta da giugno 2021, passando al 10% da 10,6% di ottobre; il dato è più basso sia delle attese di consenso (10,4%), che, in minor misura, delle nostre previsioni (10,2%).
La flessione di novembre sembra rafforzare l’ipotesi di un’inflazione oramai vicina al punto di svolta.
Di contro, continua il trend rialzista dell’inflazione core, cresciuta al 6,6% dal 6,4% (in linea con le nostre previsioni), segnale che il raffreddamento dell’indice sottostante avverrà con ritardo.
I prezzi al consumo hanno segnato una flessione di -0,1% m/m mentre l’indice core è cresciuto di 0,2% m/m.
La contrazione congiunturale è dovuta alle componenti energia (-1,9% m/m) e servizi (-0,3%); sul mese crescono, invece, alimentari (+0,9%) e beni manufatti non energetici (+0,4% m/m).
Sulla variazione tendenziale, l’energia (in flessione a 34,9% da 41,5% precedente) spiega oramai meno del 40% dell’inflazione complessiva; scendono i servizi (4,2% da 4,3% precedente), sulla scia del calo della domanda.
In aggiunta, la riduzione della pendenza sul trend di alimentari e beni manufatti rifletterebbe un rallentamento del meccanismo di trasmissione dei rincari energetici e un allentamento delle strozzature sulle catene del valore.
L’inflazione generale tornerà a salire a dicembre e a gennaio, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che scenderà rapidamente l’anno prossimo.
Il rallentamento, atteso da febbraio, dovrebbe essere più pronunciato rispetto alla dinamica core e legato ad effetti base negativi della componente energia.
In media annua, l’inflazione dovrebbe moderare al 7,7% nel 2023 dopo aver toccato l’8,5% quest’anno, mentre l’inflazione core dovrebbe accelerare al 5,9% dal 4,8% di quest’anno.
In Italia, l’inflazione calcolata sull’indice nazionale è risultata stabile all’11,8%, mentre l’inflazione armonizzata è calata al 12,5% dal 12,6% di ottobre.
In Francia l’inflazione è risultata stabile al 6,2% sull’indice nazionale e al 7,1% sull’armonizzato.
Ieri in Germania l’inflazione è scesa all’11,3% a/a dall’11,6% di ottobre sull’indice armonizzato e al 10% dal 10,4% sulla misura domestica.
Sempre ieri, l’inflazione spagnola è calata più del previsto questo mese, al 6,8% a/a dal 7,3% precedente sull’indice nazionale.
Il raffreddamento della fiammata inflattiva riguarda tutti i Paesi dell’area, ed anticiperebbe un prossimo spostamento su un trend discendente dell’indice headline.
L’incertezza rimane alta sull’indice core, la cui evoluzione, nei prossimi mesi, dipenderà in buona parte dalle dinamiche salariali nei singoli Paesi.

 


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