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Area euro: indice ESI di novembre

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

A novembre l’indice composito di fiducia economica della Commissione Europea è tornato a calare dopo l’inatteso rialzo di ottobre portandosi a 117,5 da 118,6 precedente.
L’indice rimane comunque su livelli ampiamente superiori alla media di lungo periodo e non distanti dal massimo storico toccato lo scorso luglio.
Tra le principali economie si registrano miglioramenti dell’indice di fiducia economica in Francia (116,1 da 113,1), Italia (119,5 da 118,6) mentre peggiora in Germania (115,8 da 117,5) e Spagna (109,3 da 111,9).
La correzione di novembre è in gran parte imputabile al peggioramento della fiducia dei consumatori (che pesa per il 20% dell’indice) a fronte di una maggiore tenuta del morale delle imprese.
In particolare, i consumatori segnalano un minor ottimismo per il futuro e maggiori preoccupazioni sul fronte lavorativo che si riflettono anche in una minore propensione al consumo.
Su base settoriale si registra invece un sostanziale stabilizzazione dell’indice relativo all’industria (14,1 da 14,2) a fronte di un sorprendente rialzo per i servizi (18,4 da 18, sui massimi da luglio).
Sul fronte dei prezzi correggono dopo dieci rialzi consecutivi le aspettative d’inflazione dei consumatori (che rimangono comunque su livelli storicamente elevati e prossimi al record storico di ottobre) mentre toccano nuovi massimi le indicazioni sui prezzi di vendita delle imprese in tutti i settori.
Come per le altre indagini congiunturali di novembre anche quelle della Commissione Europea risentono infatti solo parzialmente del deterioramento della situazione sanitaria nelle ultime settimane (le risposte sono state raccolte fino al 24 novembre) e l’incertezza relativa alla diffusione della variante Omicron.
Abbiamo recentemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’area euro nel 4° trimestre allo 0,3% t/t.

 


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