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Area euro: indicazioni di rallentamento anche dall’ESI

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

Le rilevazioni sul morale della Commissione Europea di giugno hanno confermato la presenza di rischi al ribasso sulla tenuta del ciclo nei prossimi mesi che erano già emersi dai PMI e da alcune indagini nazionali pubblicate nei giorni scorsi.
L’indice composito ESI di fiducia economica è calato per il secondo mese portandosi a 95,3 da un precedente 96,5, un minimo da novembre 2022.
Il dato è peggiore delle stime ma non sorprende dopo l’IFO dei giorni scorsi.
Il calo della fiducia è diffuso a tutti i settori : industria (-7,2 da -5,3, un minimo dal settembre 2020); servizi (5,7 da 7,1, il livello più basso dallo scorso novembre); costruzioni (-2 da -0,3) e commercio al dettaglio (-6 da -5,3).
Oltre ai risultati delle indagini di fiducia i dati sugli aggregati monetari di ieri hanno confermato la tendenza di rallentamento del credito (destinata a proseguire nei mesi successivi) segnalando come il trasferimento della politica monetaria all’economia reale sia in corso.
Nei prossimi trimestri il PIL in Eurozona potrebbe risultare sostanzialmente stagnante ma, a meno di evoluzioni congiunturali più severe, la BCE sembra essere intenzionata a tollerare il deterioramento del ciclo.

 


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