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I punti chiave delle previsioni d’inverno della Commissione Europea

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

La Commissione Europea ha pubblicato le Winter 2022 Economic Forecasts.
Come di consueto le stime invernali non contengono aggiornamenti sulle proiezioni di finanza pubblica ma solo una revisione delle previsioni di crescita e inflazione.
Sul fronte della crescita la revisione al ribasso delle stime sul PIL nell’anno in corso non sono sorprendenti e si allineano alle previsioni di consenso: 4,0% nel 2022 (da 4,3% delle Autumn Forecasts).
Le nostre previsioni (3,9% nel 2022, 2,6% nel 2023) sono leggermente più caute rispetto a quelle della Commissione per via dei rischi derivanti dall’impatto del forte rincaro dei prezzi energetici e al consumo sull’attività reale.
La Commissione ha rivisto al rialzo in misura considerevole le previsioni d’inflazione nel biennio 2022-23.
Nel complesso dell’Eurozona si stima quindi una crescita dei prezzi al consumo al 3,5% a/a nell’anno in corso (da 2,2% delle previsioni di autunno) prima di rallentare a 1,7% a/a (da 1,4%) in quello successivo.
Le proiezioni della Commissione sono sostanzialmente in linea con le nostre previsioni (3,6% nel 2022 e 1,7% nel 2023).
Nelle stime di Bruxelles l’inflazione italiana dovrebbe aggirarsi in media annua al 3,8% nel 2022 (2,1% precedente) e all’1,6% nel 2023 (1,4% in autunno).
Come per il resto dell’Eurozona anche in Italia l’inflazione, dopo aver toccato un picco al 5,2% a/a nel 1° trimestre di quest’anno, dovrebbe ridimensionarsi progressivamente.
In un approfondimento dedicato la Commissione stima che in media circa il 40% dell’aumento del prezzo del greggio viene trasferito ai consumatori entro 12 mesi, di cui oltre l’80% avviene entro un mese.
Per il gas invece il trasferimento nel primo anno è circa pari al 13% e il passaggio risulta tipicamente più graduale rispetto al petrolio: solo il 20% avviene nel primo mese suggerendo come il rialzo corrente delle quotazioni del gas naturale dovrebbe esercitare pressioni verso l’alto sulle tariffe al dettaglio su tutto il 2022.
Più difficile invece simulare la relazione tra i prezzi all’ingrosso del gas e quelli al dettaglio dell’elettricità; alla luce della straordinarietà delle situazione corrente saranno le differenze tra paese a risultare determinanti, in particolare:
1) le diverse dinamiche nazionali dei prezzi all’ingrosso;
2) la struttura delle tariffe al dettaglio per quanto riguarda la tassazione e i costi di rete;
3) il grado di regolamentazione dei prezzi;
4) misure di sostegno varate dai governi nazionali;
5) tipologia dei contratti stipulati dai consumatori.

 


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