Può un’espansione nei Paesi con “spazio fiscale” cambiare le sorti del ciclo europeo?
a cura di Luca Mezzomo, Aniello Dell’Anno e Alessio Tiberi
ABSTRACT
Il rallentamento ciclico in atto nell’Eurozona, in un contesto in cui l’efficacia aggiuntiva delle misure non convenzionali di politica monetaria rischia di diminuire nel tempo, ha riportato al centro del dibattito il tema dell’uso della leva fiscale in senso anticiclico.
Nell’Eurozona, gli unici tra i principali Paesi a poter godere di uno “spazio fiscale” sono Germania e Olanda. Occorre immaginare un’espansione molto ampia in questi Paesi (dell’ordine di due punti di PIL) per avere effetti retroattivi significativamente positivi anche nelle altre economie.
Viceversa, un pieno rispetto delle regole del Patto nei Paesi ad alto debito è poco credibile, in quanto avrebbe effetti recessivi in tutti i Paesi e per l’intera Eurozona.
Uno scenario di estrema polarizzazione della politica fiscale, con pieno utilizzo dello spazio fiscale da parte dei Paesi “virtuosi” accoppiato a una piena compliance per i Paesi ad alto debito, non allevierebbe significativamente gli effetti recessivi per il secondo gruppo di economie, e avrebbe effetti espansivi per l’insieme dell’Eurozona solo nell’ipotesi di shock di entità molto rilevante (superiore al punto di PIL) nei Paesi virtuosi.