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Area euro: ESI di ottobre e primi dati di PIL

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

Ad ottobre l’indice composito di fiducia economica ESI della Commissione Europea è calato, in linea con le attese a 92,5 da un precedente 93,6, al di sotto della media storica per il quarto mese, con flessioni diffuse a industria e servizi in un contesto di pressioni inflattive in stabilizzazione ma ancora elevate.
La fiducia nell’industria è calata, circa in linea con le attese, a -1,2 da un precedente -0,3, sui minimi da gennaio dello scorso anno con le imprese che riportano un deciso rallentamento della produzione.
I risultati dell’indagine trimestrale confermano questo quadro di indebolimento della domanda che permette anche un progressivo attenuamento delle strozzature all’offerta.
L’utilizzo di capacità produttiva nell’industria cala infatti all’81,4% da un precedente 82,3% mentre la percentuale di imprese che riporta problemi legati alla scarsità di materiale e macchinari scende al 42%, su livelli ancora storicamente elevati ma sui minimi dalla scorsa primavera.
Quasi un quarto delle imprese segnala invece problemi di domanda.
In calo più del previsto il morale nei servizi (1,8 da 4,4), il livello più basso da aprile 2021, con segnali di brusco deterioramento sia dell’attività corrente che di quella attesa.
In contenuto miglioramento invece gli indici di fiducia per costruzioni (2,6 da 1,8) e commercio al dettaglio (-6,9 da -8,4) all’interno di una tendenza che resta però verso il basso.
La stima finale dell’indice di fiducia dei consumatori ha confermato il contenuto rimbalzo a -27,6 dal minimo storico di -28,8 di settembre.
Sono state inoltre pubblicate le prime stime di contabilità nazionale relative al 3° trimestre in alcuni paesi dell’Eurozona.
Tra le principali economie il PIL è cresciuto dello 0,2% t/t in Francia e in Spagna.
Ha invece sorpreso al rialzo il dato tedesco con una crescita allo 0,3% t/t contro attese per una contrazione.
In sintesi, i dati nazionali già pubblicati sono coerenti con un’Eurozona in modesta crescita nel 3° trimestre (in Italia stimiamo un PIL in territorio solo marginalmente positivo) ma le indagini congiunturali suggeriscono che l’economia potrebbe essere già entrata in una fase di contrazione nel trimestre in corso che riteniamo destinata ad estendersi anche alla prima parte del 2023.

 


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