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BCE: le prospettive migliorano e il PEPP rallenta

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a cura di Luca Mezzomo


ABSTRACT

La Banca Centrale Europea ha annunciato un moderato” ridimensionamento degli acquisti netti realizzati nell’ambito del PEPP, oltre a significative revisioni delle proiezioni macroeconomiche.
Nulla cambia per i tassi ufficiali (DFR: -0,50%, MRO: 0%, MLF: 0,25%), né per l’APP.
Negli ultimi mesi del 2021, dunque, gli acquisti netti PEPP saranno condotti a un ritmo “moderatamente inferiore” rispetto ai sei mesi precedenti.
Riteniamo che l’atterraggio potrebbe avvenire circa a metà strada fra i 14,6 miliardi del primo trimestre e i 18,1 miliardi del periodo aprile-settembre.
La decisione è totalmente giustificata, alla luce della drastica riduzione delle emissioni nette di titoli sovrani, del miglioramento delle prospettive economiche e, infine, della resilienza delle condizioni di finanziamento.
La presidente Lagarde ha fatto capire che il destino del PEPP sarà deciso a metà dicembre, in una riunione di politica monetaria che si preannuncia molto calda.
In tale occasione, oltre a delineare la strategia di uscita dal PEPP, la BCE valuterà anche che cosa fare con il programma TLTRO.
La previsione di crescita 2021 è stata rivista al rialzo, ma ancora non abbastanza alla luce della revisione del 2° trimestre fatta da Eurostat.
La revisione più significativa delle proiezioni è quella che ha interessato l’inflazione, rivista al rialzo su tutto l’orizzonte.
Se a dicembre la proiezione 2023 salirà ulteriormente a 1,6%, il divario con lo scenario pre-COVID sarà stato colmato, spianando la strada alla chiusura del PEPP il 31 marzo 2022.
Ovviamente, la soglia del 2% resta molto lontana, e i mercati hanno buone ragioni per ritenere il primo rialzo dei tassi ufficiali molto lontano nel tempo.

 


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