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BCE: Lagarde segnala la possibilità di accelerazione sul percorso verso il rialzo dei tassi

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a cura di Luca Mezzomo


ABSTRACT

Anche se il comunicato stampa pubblicato dalla BCE dopo la riunione di politica monetaria non contiene alcuna variazione significativa rispetto a dicembre, alcune risposte della presidente Lagarde segnalano che a marzo potrebbero essere decisi dei cambiamenti, se vi sarà un’evoluzione significativa dello scenario previsionale, e che la situazione odierna non consente di escludere tale possibilità.
Il cambiamento è stato giustificato affermando che la precedente valutazione era “condizionata” e che le “condizioni sono cambiate”.
La presidente si è limitata a ribadire i due vincoli sulla strada del rialzo dei tassi:
il rialzo dei tassi richiede se siano soddisfatte le condizioni sull’andamento dell’inflazione prevista (che deve convergere e restare al 2%) e sull’inflazione sottostante osservata (che deve essere coerente con la convergenza al 2% nel medio termine);
– prima del rialzo dei tassi devono essere fermati gli acquisti netti di titoli PEPP/APP.
L’accento posto sulla riunione di marzo indica che il dibattito interno si è fatto più acceso, e che la maggioranza a favore del piano di dicembre si è indebolita abbastanza da non poter assumere impegni sullo scenario, oltre l’immediato futuro.
Per il momento, l’analisi economica conferma la previsione di calo dell’inflazione nel corso del 2022, sottolinea che la sorpresa al rialzo è dovuta soltanto a energia ed alimentari freschi e parla di rischi al rialzo per l’inflazione rispetto allo scenario di dicembre, “soprattutto nel breve termine”.
Inoltre, viene ancora confermato che l’andamento dei salari è ancora molto moderato.
Il rischio che a marzo e giugno le previsioni di medio termine sull’inflazione si muovano ancora verso il 2% non è tanto legato allo shock energetico, ma semmai al calo della disoccupazione al 7%: il rafforzamento del mercato del lavoro potrebbe spingere al rialzo le previsioni sulla dinamica salariale e il costo del lavoro.
Supponiamo che le proiezioni di marzo certifichino che le condizioni per il rialzo dei tassi sono vicine a essere soddisfatte: di quanto potrebbe essere anticipata la chiusura dell’APP, in modo da evitare di legarsi le mani troppo a lungo?
I mercati scontano ora 42pb di rialzo entro il 15/12, con un primo rialzo già prezzato l’8 settembre (+23pb).
Ciò significa chiudere l’APP a giugno o luglio, dichiarando le condizioni per il rialzo dei tassi come realizzate il 9 giugno.
Per ora continuo a ritenere più probabile un rialzo dei tassi nel 2023, sulla base di previsioni di riduzione dell’inflazione nel corso del 2022.

 


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