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30 Novembre 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – Il fatturato industriale è diminuito di -1,2% m/m a settembre, dopo un balzo di 3,4% m/m ad agosto; su base annua, si registra un rallentamento a 18% da 22,9% precedente.
Il fatturato in volume nel settore manifatturiero ha subito anch’esso un calo di -1,2% m/m, con una crescita tendenziale ben più contenuta rispetto al fatturato in valore (4,6% contro 18%).

ITALIA – I prezzi alla produzione sono scesi di -3,3% m/m a ottobre (prima flessione mensile in quasi due anni), rallentando al 28% a/a dal 41,7% di settembre.
La diminuzione congiunturale è esclusivamente imputabile all’energia (-8,9% m/m), al netto della quale il PPI è cresciuto di 0,5% m/m.

AREA EURO – Le indagini di fiducia della Commissione Europea di novembre hanno registrato un miglioramento di un punto dell’indice composito ESI relativo al complesso dell’Eurozona, che torna a salire (a 93,7) dopo otto mesi di calo.
Oltre alla conferma del secondo incremento consecutivo del morale dei consumatori (a -23,9 da -27,5), si registra anche una lieve risalita della fiducia nei servizi (2,3 da 2,1).
In calo invece gli indici relativi all’industria (da -1,2 a -2, un minimo da gennaio 2021) e alle costruzioni (da 2,6 a 2,3), a fronte di una stabilità nel commercio al dettaglio (-6,7).
Le indagini confermano che lo scenario si sta evolvendo in maniera meno negativa del previsto, ma restano coerenti con una moderata contrazione del PIL tra fine 2022 e inizio 2023.

GERMANIA – Ieri l’inflazione a novembre è scesa all’11,3% a/a dall’11,6% di ottobre sull’indice armonizzato e al 10% dal 10,4% sulla misura domestica.
Il calo tendenziale è spiegato dalla flessione di energia (38,4% a/a da 43% precedente) e servizi (3,7% da 4%), cui si contrappone un aumento dei listini alimentari (21% da 20,3%).

SPAGNA – Sempre ieri, l’inflazione spagnola è calata più del previsto questo mese, al 6,8% a/a dal 7,3% precedente sull’indice nazionale.
L’inflazione di fondo (sul CPI), al netto di energia e alimentari freschi, è salita di un decimo, al 6,3%.

STATI UNITI – Ieri, la fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a novembre ha mostrato un calo a 100,2 da 102,2 di ottobre, con correzioni sia della situazione corrente sia delle aspettative.
Le famiglie sono particolarmente preoccupate dal nuovo rialzo del prezzo della benzina.
L’indice delle aspettative si mantiene al di sotto di 80, soglia associata a un’elevata probabilità di recessione.
Le aspettative di inflazione sono in rialzo da luglio e le intenzioni di acquisto di beni durevoli sono in calo.

GIAPPONE – La produzione industriale a ottobre (prel.) è calata di -2,6% m/m, dopo -1,7% m/m di settembre.
Lo scenario per i prossimi mesi è di ripresa, con aspettative delle imprese di incrementi di 3,3% m/m e 2,4% m/m a novembre e dicembre, rispettivamente, grazie alla riapertura delle attività dopo l’ondata estiva di Covid, alla fine delle strozzature all’offerta e all’approvazione di un nuovo pacchetto di stimolo fiscale.

CINA – Gli indici PMI rilevati dall’ufficio statistico (NBS) sono stati inferiori alle attese, segnalando un rallentamento dell’attività economica anche nel mese di novembre.
Il PMI manifatturiero è sceso da 49,2 in ottobre a 48 in novembre (consenso Bloomberg: 49), spinto al ribasso dalla contrazione della produzione e degli ordini, soprattutto interni (la componente degli ordini totali è scesa da 48,1 in ottobre a 46,4 in novembre, quella degli ordini esteri è passata da 47,6 a 46,7), ma anche dagli acquisti di input (scesi da 49,3 in ottobre a 47,1 in novembre).
Le imprese segnalano un’ulteriore discesa dell’inflazione dei prezzi alla produzione e continuano a ridurre gli occupati.
La contrazione dell’attività ha riguardato tutte le tipologie di aziende ma con maggiore intensità le piccole imprese.
Il PMI non manifatturiero è sceso di due punti passando da 49,7 in ottobre a 46,7 in novembre (consenso Bloomberg: 48), spinto al ribasso dal calo dei PMI dei servizi e delle costruzioni.
Il PMI servizi è calato da 47 in ottobre a 45,1 in novembre, toccando un minimo da maggio e segnalando un’ulteriore contrazione dell’attività nel settore.
La componente delle aspettative è scesa di oltre tre punti, da 56,7 in ottobre a 53,1 in novembre, toccando anch’essa un minimo da maggio.
Il PMI delle costruzioni è calato da 58,2 in ottobre a 55,4 in novembre.
La flessione è imputabile alla contrazione degli ordini e dei prezzi degli input, e a un calo delle aspettative dopo quattro mesi di miglioramenti.
Il PMI composito è dunque sceso da 49,0 in ottobre a 47,1 in novembre.

 

COMMENTI:

STATI UNITI
 – Oggi, il discorso di Powell su “Scenario economico e mercato del lavoro” dovrebbe sottolineare il ruolo centrale dell’eccesso di domanda e della dinamica salariale nella determinazione dell’inflazione e, di conseguenza, della politica monetaria.
– Dalla Fed, Bullard (St Louis Fed) ha detto che i rialzi dei tassi attuati finora hanno quasi rimosso del tutto lo stimolo monetario e la politica monetaria si sta avvicinando a una fase “ordinaria, in cui torna a essere dipendente dai dati in uscita, come negli anni ’90.
Quando i tassi saranno su un livello sufficientemente restrittivo (per ora ancora incerto) da spingere l’inflazione verso il basso, il FOMC potrà aggiustarli verso l’alto o verso il basso a seconda dei dati.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
– I dati più attesi sono le stime preliminari dell’inflazione armonizzata nel mese di novembre in Italia, vista all’11,7% dal 12,6%, in Francia, attesa al 7,2% dal 7,1%, e nell’Eurozona, che ci attendiamo scenda al 10,2% da 10,6% di ottobre.
– In calendario anche le stime finali del PIL nel 3° trimestre, che dovrebbero confermare le letture preliminari in Italia (0,5% t/t), Francia (0,2%) e Belgio (-0,1%).
– Oggi in Germania il tasso di disoccupazione è atteso invariato al 5,5% a novembre, mentre in Francia la spesa per consumi potrebbe riportare un calo ad ottobre (-0,3% m/m) dopo l’ampio progresso di settembre.

STATI UNITI
 – Oggi il mercato del lavoro sarà al centro dell’attenzione su diversi fronti.
In termini di dati, la stima ADP dei nuovi occupati non agricoli privati è vista dal consenso a 200 mila, ancora in linea con un mercato del lavoro al pieno impiego.
Più importanti ancora saranno le informazioni della Job and Labor Turnover Survey, che dovrebbero fare luce sul trend della domanda di lavoro e su una possibile riduzione dello squilibrio fra posizioni aperte e manodopera disponibile.
– La seconda stima del PIL del 3° trimestre è prevista in modesto rialzo, con una variazione di 2,7% t/t ann.
– Infine, il Beige Book dovrebbe riportare ancora espansione moderata, grazie alla fine delle strozzature all’offerta e a consumi positivi, con indicazioni di minori pressioni sui prezzi, coerenti con l’aspettativa di un rallentamento del ritmo dei rialzi dei tassi alla riunione del FOMC di dicembre.