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30 Marzo 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – L’indice composito di attività WAI è stabile a -0,7 per la seconda settimana di fila.
Tale livello corrisponde a una contrazione del PIL di circa -1%, decisamente meglio di quando attualmente previsto per il primo trimestre (circa -2%).

GIAPPONE
 – Il tasso di disoccupazione a febbraio è stabile a 2,9%, come a gennaio, in calo dal picco di 3,1% di ottobre. Il tasso di partecipazione aumenta a 61,9% da 61,8%, marginalmente al di sopra del livello di un anno fa (61,8%).
Le misure di protezione dell’occupazione attuate dal governo hanno contenuto le ricadute della recessione sul mercato del lavoro.
Il rapporto fra posizioni aperte e occupati cala a 1,09 a febbraio da 1,10, ma rimane al di sopra dei livelli del secondo semestre del 2020, intorno a 1,05.
Il PIL dovrebbe registrare una nuova contrazione nel 1° trimestre, per via del peggioramento del quadro sanitario di inizio anno e dell’introduzione dello stato di emergenza, ma dal 2° trimestre in poi ci dovrebbe essere una riaccelerazione.
La campagna vaccinale è partita tardi e procede a un ritmo straordinariamente lento, anche per la mancanza di siringhe necessarie per le vaccinazioni. Ai ritmi attuali, con l’inoculazione di solo 46.500 dosi, secondo Reuters, ci vorrebbero 136 anni per vaccinare la popolazione di 126 milioni.
– Le vendite al dettaglio a febbraio calano di -1,5% a/a, dopo -2,4% a/a di gennaio.
Su base mensile le vendite sono in rialzo di 3,1% m/m, dopo la correzione di -1,7% m/m di gennaio, con indicazioni solide in gran parte dei comparti (con l’eccezione di auto, benzina e alimentari), nonostante lo stato di emergenza in vigore il mese scorso.
In termini reali la variazione è stimata a 3,3% m/m.
Nonostante il risultato positivo per le vendite di febbraio, i consumi nel 1° trimestre dovrebbero essere in calo sulla scia degli effetti negativo dello stato di emergenza sul segmento dei servizi, anche a causa della sospensione dei programmi pubblici di supporto alle attività aggregative.

 

COMMENTI:

ITALIA – Secondo Reuters, il governo dovrebbe basare il prossimo DEF su una crescita del PIL a politiche invariate di 4,1% nel 2021 e 4,3% nel 2022.

GERMANIA – Gli imprenditori e il sindacato dei metalmeccanici hanno concordato un aumento del salario del 2,3% per il periodo da febbraio a ottobre 2022.
L’incremento salariale può essere anche erogato tramite riduzione dell’orario di lavoro o formazione, in base alle condizioni delle imprese e con l’accordo delle rappresentanze sindacali.

STATI UNITIWaller (Board Fed) ha ribadito l’indipendenza della banca centrale dalla politica fiscale e ha sottolineato che le decisioni della Fed non vengono prese tenendo conto delle necessità di finanziamento del Tesoro.
Waller ha detto che una svolta dei tassi è ancora molto lontana e che non ci sono segnali di surriscaldamento che possano preoccupare la Fed.
Secondo Waller un eventuale surriscaldamento potrebbe essere pericoloso se associato a un disancoramento delle aspettative di inflazione dall’obiettivo di lungo termine della Fed.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana al rialzo aggiornando di nuovo i massimi recenti, favorito dall’ulteriore salita dei rendimenti USA.
La maggior forza della ripresa statunitense resta il tema principale.
Il biglietto verde potrebbe aver tratto beneficio, nel suo ruolo di safe haven, anche dalle tensioni provocate dal default dell’hedge fund Archegos, ma solo marginalmente.

EURL’euro ha aperto la settimana in calo, formando un quadruplo minimo a 1,1759-60 EUR/USD, sotto il peso della forza del dollaro e di persistenti fattori di debolezza propria (evoluzione sfavorevole del quadro pandemico nei principali Paesi dell’area).
Quand’anche oggi l’indice di fiducia dell’area dovesse sorprendere al rialzo, il quadro di fondo non si modificherebbe in assenza di evoluzioni più favorevoli sul versante della pandemia.
Inoltre, oggi esce anche la fiducia dei consumatori USA, attesa positiva, e il confronto con gli USA resta favorevole a questi ultimi su più fronti.

GBPPiù contrastata la dinamica della sterlina che ha aperto la settimana in leggero rafforzamento sul dollaro da 1,37 a 1,38 GBP/USD, chiudendo però poi la giornata in calo.
Contro euro si è rafforzata aggiornando i massimi in area 0,85 EUR/GBP.
A favorire la valuta britannica ha contribuito il ridimensionarsi delle tensioni con l’UE sulla questione delle esportazioni di vaccini verso il Regno Unito.
Tuttavia, mentre l’upside contro dollaro potrebbe restare limitato, rispetto all’euro la sterlina potrebbe rafforzarsi ancora grazie al procedere decisamente più rapido delle campagne vaccinali.

JPYAnche lo yen ha aperto la settimana in calo contro dollaro, aggiornano i minimi in area 109 USD/JPY (prossimo a 110,00).
Contro euro è salito marginalmente, da 129 a 128 EUR/JPY, per via del maggior calo dell’EUR/USD, ma oggi è di nuovo in calo.
La dinamica dei rendimenti USA rimane sfavorevole allo yen.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – L’indice ESI di fiducia economica elaborato dalla Commissione Europea è atteso nuovamente in crescita a marzo, a 95,0 punti da 93,4 precedente.
Anche l’indice per l’industria è atteso in miglioramento, a -1,8 punti, mentre i servizi dovrebbero registrare un recupero solamente marginale (-16,5 da -17,1 precedente).
Ad ogni modo, l’indagine congiunturale di marzo continuerebbe a risentire dell’incertezza legata alla risalita della curva dei contagi.
Il dato finale dell’indice di fiducia dei consumatori dovrebbe confermare la stima preliminare a -10,8 punti.

GERMANIA – La stima flash dai Länder dovrebbe indicare che a marzo i prezzi al consumo sono cresciuti di cinque decimi sia sull’indice domestico, che sull’armonizzato.
Di riflesso l’inflazione è attesa accelerare all’1,7% a/a sull’indice nazionale e al 2,0% a/a su quello armonizzato. I prezzi dovrebbero risalire nei prossimi mesi.

FRANCIA – A marzo, l’indice di fiducia dei consumatori è atteso in aumento a 92 da 91 precedente. Sulla ripresa del morale peserebbe l’incertezza legata all’aumento dei contagi.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a marzo è prevista in rialzo a 98 da 91,3, con un miglioramento in linea con le indicazioni di altre indagini (TIPP Economic Optimism, Morning Consult, Michigan) che puntano a un chiaro trend verso l’alto dopo un periodo di stabilizzazione fra la primavera e l’autunno 2020.
La combinazione di diffusione dei vaccini, eliminazione delle restrizioni per i servizi aggregativi e doppia dose di stimolo fiscale dovrebbe determinare una ripresa della fiducia anche nella componente rimasta più pessimista, cioè gli individui che si definiscono repubblicani.