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30 Luglio 2019 – nota economica giornaliera

ITALIAA giugno, i prezzi alla produzione nell’industria sono calati di tre decimi, per via interamente del mercato interno (-0,5% m/m). Su base annua, l’indice generale è rallentato ulteriormente da 1,5% a 0,9%: si tratta di un minimo dal 2016. Nel mese, sul mercato domestico, sono saliti i prezzi dei beni di consumo durevoli (+0,3% m/m), mentre i ribassi hanno riguardato l’energia (-1,3% m/m) e i beni intermedi (-0,3% m/m). Al netto dell’energia i prezzi sarebbero rimasti stabili su base congiunturale. Il dato conferma le pressioni al ribasso sull’inflazione a monte della catena produttiva.

FRANCIA – Il PIL è cresciuto di 0,2% t/t nel 2° trimestre, un decimo in meno rispetto alle attese. Il rallentamento è spiegato dai consumi (0,2% t/t, da 0,4% precedente) e dalle scorte (contributo al PIL: -0,2% t/t).
Gli investimenti hanno viceversa mostrato una accelerazione a 1,2% t/t da 0,7% precedente, e dagli scambi con l’estero è venuto un contributo nullo (in presenza di un aumento marginale per entrambi i flussi commerciali). Tra i tre maggiori Paesi dell’eurozona, la Francia è quello che mostra il rallentamento meno marcato in questa fase, visto anche il minor peso del settore manifatturiero rispetto a Germania e Italia.

SPAGNAL’inflazione a luglio è salita di un decimo, a 0,5% a/a sull’indice nazionale (in linea con le attese di consenso) e a 0,7% sulla misura armonizzata Ue.
Nel mese i prezzi sono calati di -0,6% m/m sul CPI e di -1,1% sull’HICP. Sulla marginale risalita tendenziale ha influito il fatto che gli alimenti e bevande abbiano evidenziato un calo minore di quello registrato nello stesso mese dell’anno scorso. Dopo il dato di giugno, che rappresentava un minimo da quasi tre anni, pensiamo che l’inflazione possa continuare a risalire, sia pure moderatamente, nei prossimi mesi (ma un ritorno sopra l’1% è atteso solo negli ultimi due mesi dell’anno).

 

COMMENTI:

GIAPPONE – La riunione della BoJ si è conclusa senza novità.
Come atteso, nell’aggiornamento dello scenario di attività e prezzi, sono state riviste verso il basso le previsioni di inflazione a 0,8% per l’a.f. 2019 (da 0,9%), a 1,2% per il 2020 (da 1,3%), mentre sono stabili per il 2021 (a 1,6%).
Per la crescita c’è una revisione verso il basso di 1 decimo per il 2019 (a 0,7%), ma il 2020 è invariato (a 0,9%).
Nel comunicato si ribadisce l’impegno a intervenire come necessario per preservare la ripresa.
Il messaggio di disponibilità a nuovo stimolo è rinforzato rispetto alla precedente riunione.
Infatti si afferma che i rischi verso il basso per lo scenario, principalmente legati all’economia globale, sono “significativi” e la banca “non esiterà” a introdurre ulteriore stimolo in caso di “maggiore possibilità” che la tendenza verso l’obiettivo di inflazione si interrompa.
Gli strumenti a disposizione della BoJ ormai sono poco efficaci e limitati. In caso di ulteriore peggioramento congiunturale, la banca centrale potrà considerare un ulteriore taglio del tasso overnight, ma visto l’interventismo delle altre banche centrali, la BoJ aspetterà di valutare se ci sarà una stabilizzazione del ciclo internazionale e una tregua sul fronte dei dazi.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – L’indice di fiducia ESI della Commissione Europea dovrebbe aver registrato una nuova flessione a luglio a 102,0.
La fiducia è calata in tutti i maggiori paesi dell’area, trascinata al ribasso in particolare dalle difficoltà dell’industria manifatturiera. Dal punto di vista settoriale, anche l’indagine della Commissione dovrebbe mostrare la scollatura fra manifatturiero, da una parte, costruzioni e terziario dall’altra.

FRANCIA – La spesa per consumi a giugno è attesa ancora in avanzamento, stimiamo dello 0,2% m/m da 0,4% m/m di maggio. Le vendite di auto dovrebbero aumentare nel mese sulla base dei dati delle immatricolazioni. La variazione annua rimarrebbe in territorio leggermente negativo (-0,1% a/a) come a maggio. Nel trimestre, la crescita si attesterebbe a 0,2% t/t, dallo 0,1% t/t di inizio anno.

GERMANIA – Stimiamo un calo dell’inflazione su base annua in luglio all’1,5% sull’indice nazionale e all’1,4% su quello armonizzato UE.
Nel mese, prevediamo una normalizzazione dei pacchetti vacanza dopo la crescita del 18,6% m/m nel mese di giugno, che era correlata a fattori di calendario. Dall’altro lato, il contributo dell’energia dovrebbe essere meno negativo rispetto al mese precedente. Nel complesso, i prezzi sono attesi in aumento congiunturale di 0,3% m/m su entrambi gli indici.

STATI UNITI
– La spesa personale a giugno è prevista in aumento di 0,3% m/m, con un freno nel comparto dei servizi dovuto alle utility, per via delle temperature inferiori alla media. I dati saranno già in gran parte noti, dato che il PIL del 2° trimestre è in pubblicazione la settimana precedente, con una conferma della netta riaccelerazione della dinamica dei consumi dopo la battuta d’arresto del 1° trimestre. Il reddito personale dovrebbe aumentare di 0,5% m/m, con un incremento della componente di redditi da lavoro di 0,4% m/m, grazie alla variazione di 224 mila degli occupati e di 0,2% m/m dei salari. Il tasso di risparmio dovrebbe salire a 6,4% da 6,1% dei due mesi precedenti, mantenendosi al di sopra della media storica. Il deflatore dei consumi dovrebbe essere stabile su base mensile. Il deflatore core dovrebbe segnare un aumento di 0,2% m/m (1,6% a/a) per il terzo mese consecutivo, dando informazioni coerenti con una graduale riaccelerazione dell’inflazione verso il 2%.
– La fiducia dei consumatori, rilevata dal Conference Board a luglio, dovrebbe aumentare a 126 (da 121,5 di giugno). Il calo di giugno rifletteva in parte i timori di ripercussioni legati a un nuovo aumento dei dazi. La riapertura dei negoziati commerciali con la Cina, le aspettative di nuovo stimolo monetario e la persistente solidità del mercato del lavoro dovrebbero contribuire a un recupero della fiducia, che si è comunque mantenuta all’interno di un intervallo elevato dopo la fine dello shutdown.