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30 Agosto 2019 – nota economica giornaliera

ITALIA – Nel mese di giugno gli ordinativi industriali sono calati di -0,9% m/m; il fatturato è calato di -0,5%. Nel trimestre, le variazioni sono rispettivamente pari a -0,4% e -0,1%. Gli ordinativi registrano aumenti congiunturali sul mercato interno e cali su quello estero. Gli ordinativi esteri sono in flessione tendenziale di ben -9,1% a/a.

FRANCIA – La seconda stima rivede al rialzo il PIL da 0,2% t/t a 0,3% t/t in linea con le nostre attese. La revisione, però, non è stata data da una variazione delle scorte ma da un contributo maggiore delle attese del canale estero. Il contributo del canale estero passa da zero a 0,1 per effetto per la revisione al ribasso delle importazioni (-0,2% t/t), mentre le esportazioni hanno stagnato. Il contributo della domanda interna è rimasto pari a 0,4 e quello delle scorte a -0,2. In termini annui la crescita passa a 1,4% da 1,3%. La crescita acquisita ora si porta a 1,1. Nella restante parte dell’anno ci aspettiamo che altri due decimi si aggiungano alla crescita annua che confermiamo a 1,3% nel 2019 da 1,7% del 2018.

STATI UNITI
– La seconda stima del PIL del 2° trimestre registra una modesta limatura, a 2% t/t ann. (2,3% a/a), da 2,1% t/t ann. Dietro la revisione marginale del dato complessivo, ci sono modifiche significative ad alcune componenti. I consumi sono rivisti verso l’alto, con una crescita di 4,7% t/t ann., da 4,3% t/t ann. della stima advance, grazie a beni durevoli e servizi più dinamici.
Gli investimenti residenziali e la spesa pubblica sono più deboli (-2,9% t/t ann., da -2,5% t/t ann. e 4,5% t/t ann. da 5% t/t ann., rispettivamente). Gli investimenti fissi non residenziali sono invariati -0,6% t/t ann.), con una correzione meno marcata per le strutture (a -9,4% t/t ann., da -10,6% t/t ann.) ma una crescita più contenuta della proprietà intellettuale (3,7% t/t ann.).
I contributi delle scorte e del canale estero sono modestamente più negativi (- 0,91 pp e -072 pp, rispettivamente) rispetto alla prima stima. Le informazioni del PIL del 2° trimestre sono in parte influenzate dalla reazione agli effetti negativi dello shutdown di inizio anno, che aveva frenato i consumi, sia privati sia pubblici nel 1° trimestre.
Nel complesso, i dati non modificano il quadro generale della crescita USA, trainata dai consumi solidi e frenata dagli investimenti fissi. Le due facce dell’economia americana riflettono da un lato la forza del mercato del lavoro al pieno impiego, spinto dalla crescita sopra il potenziale, e dall’altro la fragilità dei settori esposti al ciclo mondiale, rallentato dalla domanda debole in diverse aree e dagli effetti della guerra dei dazi. La previsione per il 3° trimestre è di crescita intorno al 2,4% t/t ann.
– I nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 24 agosto sono poco variati, a 214 mila da 211 mila della settimana precedente, e mantengono indicazioni coerenti con il tasso di disoccupazione sui livelli recenti (3,7% a luglio), sempre ampiamente al di sotto del livello di equilibrio (stima FOMC: 4,2%).
– La stima advance del deficit della bilancia commerciale dei beni a luglio registra una riduzione significativa, a -72,3 mld da -74,4 mld del mese precedente.
I dati mostrano un calo delle importazioni di -0,4% m/m, spinto da volumi deboli (prezzi all’import: +0,2% m/m), e un aumento delle esportazioni di 0,7% m/m. I flussi commerciali sono influenzati dagli annunci e dalle aspettative per i dazi.

GIAPPONE
– Il tasso di disoccupazione a luglio cala a 2,2% (minimo da ottobre 1992) da 2,3% di giugno, con una flessione del tasso di partecipazione a 62,1% da 62,3% di giugno. Il job to applicant ratio cala a 1,59 da 1,61 di giugno. Il mercato del lavoro resta al pieno impiego, ma la svolta iniziata in primavera segnala un allentamento dell’eccesso di domanda di lavoro che ha caratterizzato l’economia giapponese negli ultimi 4 anni.
– La produzione industriale a luglio (prel.) aumenta di 1,3% m/m, dopo -3,3% m/m di giugno, con un risultato superiore alle attese di consenso (0,3% m/m). L’incremento di luglio è diffuso alla maggior parte dei settori. Anche le consegne sono positive, con un rialzo di 2,6% m/m, mentre le scorte calano di -0,2% m/m. Le proiezioni per la produzione industriale nei prossimi mesi non sono molto incoraggianti, con aspettative di +1,3% m/m ad agosto e correzione di -1,6% m/m a settembre; tipicamente le proiezioni sovrastimano i risultati effettivi.
La variazione trimestrale attesa in estate sulla base di una correzione delle aspettative e dei dati realizzati è prevista in calo di circa -0,3% t/t. Il 4° trimestre sarà ampiamente negativo per via del rialzo dell’imposta sui consumi. Le prospettive per i prossimi trimestri dipenderanno quindi dall’andamento del canale estero, dato che a fine anno la domanda domestica darà contributi ampiamente negativi.
– Il CPI di Tokyo ad agosto aumenta di 0,6% a/a, in rallentamento da 0,9% a/a di luglio; l’inflazione al netto degli alimentari freschi rallenta a 0,7% a/a da 0,9% a/a di luglio, come anche l’inflazione core-core (ex alimentari freschi ed energia). Sulla base dei dati preliminari di Tokyo, la previsione per l’inflazione nazionale core ad agosto è di rallentamento a 0,4% a/a da 0,6% di luglio e di prosecuzione di un trend verso il basso previsto per il resto dell’anno, al netto degli effetti del rialzo dell’imposta sui consumi di ottobre.
– Le vendite al dettaglio a luglio calano di -2,3% m/m e di -2% a/a. I dati sono deboli, anche considerando l’avvicinarsi del rialzo dell’imposta sui consumi di ottobre. La previsione è di accelerazione delle vendite nel resto del 3° trimestre.

COMMENTI:

GIAPPONE – La BoJ nell’operazione sui titoli a 5-10 anni ha ridotto l’ammontare di acquisti a 400 mld di yen da 450 mld di quelle precedenti, con l’obiettivo di contrastare il trend verso il basso dei rendimenti, che hanno toccato -0,3% ieri, portandosi al di sotto della fascia obiettivo della banca centrale (+0,2%/-0,2%). La decisione ha sortito un effetto modesto, con i rendimenti in risalita verso -0,27%. L’aspettativa è per un aumento delle misure di stimolo alla prossima riunione di settembre.

PREVISIONI:

ITALIA
– Il tasso di disoccupazione potrebbe risalire al 9,8% a luglio, dopo il calo superiore alle attese al 9,7% il mese precedente. A giugno, il calo del tasso dei senza-lavoro era dovuto alla contrazione della popolazione e non a un aumento degli occupati. A luglio, le attese delle imprese sull’occupazione erano arretrate nell’industria e nelle costruzioni. Il ritmo recente di calo della disoccupazione non sembra coerente con la tendenza stagnante del ciclo.
– L’inflazione è vista ancora in calo ad agosto, a 0,3% a/a sull’indice nazionale e a 0,2% sull’armonizzato (in flessione di un decimo rispetto al mese precedente). Nel mese i prezzi risulterebbero in aumento di tre decimi sul NIC e in calo di altrettanto sull’IPCA. La salita su base congiunturale dell’indice domestico è spiegata dai rincari di natura stagionale dei servizi di trasporto e delle spese per il tempo libero. L’inflazione di fondo potrebbe calare anch’essa da 0,5% a 0,3%.
Il dato di agosto dovrebbe rappresentare un punto di minimo per l’inflazione, ma la risalita che ci aspettiamo nei prossimi mesi sarà assai moderata: difficilmente l’indice tornerà sopra l’1% nemmeno per tutta la prima metà del prossimo anno.
– La seconda lettura dei dati di contabilità nazionale relativi al 2° trimestre dovrebbe confermare la stagnazione dell’economia dopo l’incremento di un decimo visto a inizio anno.
Il dettaglio per componenti di domanda dovrebbe mostrare un contributo nullo dagli scambi con l’estero, in un quadro di crescita di entità simile per import ed export. Ci aspettiamo un apporto negativo della domanda interna al netto delle scorte (in particolare dagli investimenti), compensato da un aumento dei magazzini dopo il decumulo visto nei 4 trimestri precedenti. Per il trimestre in corso ci attendiamo di nuovo una marginale ripresa (0,1% t/t), che però è soggetta a rischi al ribasso visto che gli indici anticipatori ancora non mostrano una svolta significativa.

FRANCIA – La stima preliminare dovrebbe indicare che i prezzi al consumo ad agosto sono risaliti dello 0,5% m/m da -0,2% m/m di luglio sull’indice nazionale e di 0,6% m/m su quello armonizzato. L’inflazione tuttavia dovrebbe essere rimasta ferma all’1,1% come nel mese precedente sull’indice nazionale e all’1,3% su quello armonizzato. L’inflazione è vista rimanere assai debole per tutta la restante parte dell’anno.

STATI UNITI
– La spesa personale a luglio è prevista in rialzo di 0,5% m/m, dopo +0,3% m/m, con indicazioni di continua espansione solida dei consumi, grazie a rialzi sia per i beni, sia per i servizi. Il reddito personale dovrebbe aumentare di 0,3% mm, dopo quattro rialzi consecutivi di 0,4% m/m, confermando una dinamica sostenuta del reddito da lavoro.
Il tasso di risparmio, previsto a 7,9% da 8,1% di giugno, si manterrà probabilmente su livelli storicamente elevati. Il deflatore dei consumi core è atteso in rialzo di 0,2% m/m (1,7% a/a), per il quarto mese consecutivo, nonostante la variazione del CPI core sia stata di 0,3% m/m a luglio. Le differenti definizioni della spesa sanitaria dovrebbero limare nel deflatore una parte del rialzo del CPI. I dati degli ultimi mesi hanno dato indicazioni di ripresa del trend dei prezzi core verso il 2%, dopo il rallentamento di inizio anno.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan ad agosto (finale) è attesa in marginale aumento a 92,5 da 92,1 della lettura preliminare. Il dato preliminare di agosto ha registrato un forte calo da 98,4, probabilmente da attribuire alla correzione dei mercati azionari e al nuovo aumento di tensioni collegate ai dazi verso la Cina. Il calo della fiducia è stato guidato soprattutto dalle aspettative (82,3 da 90,5). Il livello della fiducia delle famiglie rimane comunque elevato su base storica. Le aspettative di inflazione hanno segnato un aumento di 1 decimo rispetto a luglio (2,7% a 1 anno, 2,6% a 5 anni), mantenendosi nell’intervallo di fluttuazione recente.