Seguci su twitter

Categorie

29 Settembre 2021 – nota economica giornaliera

FRANCIA – L’indice di fiducia dei consumatori INSEE, dopo due letture mensili negative consecutive, si è riportato a 102 punti (+3 rispetto ad agosto), sopra la media di lungo periodo.
L’apporto maggiormente positivo è giunto da aspettative più ottimistiche sugli standard di vita e da minori timori sulla disoccupazione, a fronte di future intenzioni di acquisto ancora deboli (-3 punti a settembre).

STATI UNITI
 – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board e pubblicata ieri, è scesa ulteriormente a settembre, calando a 109,3 da 115,2 di agosto sulla scia di correzioni dell’indice delle condizioni correnti a 143,4 da 148,9 e di quello delle aspettative a 86,6 da 92,8.
Le famiglie riportano crescenti preoccupazioni per la variante Delta e per le prospettive di crescita, con indicazioni di cautela crescente per le decisioni di spesa.
La valutazione del mercato del lavoro rimane positiva ma ha interrotto il trend di miglioramento.
La fiducia è su livelli storicamente elevati ma il trend recente in calo implica un probabile rallentamento della dinamica dei consumi nei prossimi mesi.
– L’indice S&P CoreLogic Case -Shiller dei prezzi delle case a luglio ha segnato un aumento di 19,7% a/a, da 18,7% a/a del mese precedente, toccando il massimo storico dall’inizio della serie (1987).
I prezzi delle case sono in rialzo in tutte le aree, sulla scia della carenza di offerta, ma in alcune città si inizia a vedere qualche modesto segnale di rallentamento della dinamica dei prezzi.

 

COMMENTI:

ITALIA – Stamane il Consiglio dei Ministri esamina la Nota di Aggiornamento del DEF, che, secondo indiscrezioni, potrebbe aggiornare attorno al 6% la stima sulla crescita del PIL quest’anno (dal 4,5% del DEF di aprile), e rivedere attorno al 9,5% il target sul deficit 2021 (da un precedente 11,8%); il debito è atteso in calo già quest’anno, al 154% del PIL dal 155,6% del 2020; il maggiore interesse sarà sui nuovi obiettivi su indebitamento e debito per il 2022.

BCEIntroducendo la conferenza BCE sulla politica monetaria, la presidente Lagarde ha detto ieri che “stiamo monitorando attentamente gli sviluppi ma, per ora, non vediamo segni che questo aumento dell’inflazione si stia diffondendo in tutta l’economia”; la previsione che l’inflazione resti moderata nel medio termine “riflette in parte la continua attrazione dei fattori strutturali che hanno depresso l’inflazione prima della pandemia”.
Quindi, la BCE non deve reagire in modo esagerato a shock transitori di offerta.
Tuttavia, Lagarde ha menzionato l’incertezza creata dall’eccesso di risparmio, dalla digitalizzazione, dalla possibilità di diversificazione delle catene di valore e, infine, dalla transizione verde.

STATI UNITI – Il focus è concentrato sulle tensioni politiche in Congresso collegate alle scadenze fiscali in arrivo: la scadenza delle leggi di spesa il 1° ottobre e l’esaurimento delle misure straordinarie per aggirare il limite del debito, che, in base all’audizione di Yellen di ieri, potrebbe avvenire dal 18 ottobre.
I repubblicani stanno mantenendo la linea dura, impedendo ai democratici l’approvazione di un’estensione delle leggi di spesa e di una sospensione del limite del debito con gli usuali voti bipartisan.
I margini dei democratici si stanno assottigliando con l’avvicinarsi delle scadenze e sembra probabile che per le leggi di spesa entro giovedì venga presentato un disegno di legge senza altre misure, che i repubblicani sarebbero disposti a votare evitando una chiusura parziale del governo.
I democratici dovrebbero anche votare entro domani il pacchetto per le infrastrutture, già approvato al Senato con voto bipartisan, ma l’ala progressista democratica sta bloccando il voto con richieste riguardo al pacchetto redistributivo.
Per il limite del debito, i repubblicani stanno cercando di spingere i democratici a inserire la misura nel prossimo voto relativo al pacchetto redistributivo ora in discussione e destinato a essere approvato con la procedura speciale della reconciliation, con i soli voti democratici.
Gli esiti più infausti, cioè la chiusura del governo e il default parziale, sono molto improbabili, ma stanno influenzando negativamente i mercati e generando incertezza.

GIAPPONE – Il voto per la leadership del Liberal Democratic Party si è concluso con la nomina di F. Kishida, ex-ministro degli esteri e radicato nell’élite del partito.
Kishida succederà a Suga, che non si era ricandidato per la segreteria dell’LDP.
La scelta di Kishida è stata combattuta, e il futuro primo ministro è stato eletto con il sostegno dell’ala conservatrice del partito che ha un’ampia rappresentanza in parlamento.
Kishida sarà nominato primo ministro durante una sessione speciale del parlamento il mese prossimo.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro sta salendo ulteriormente e ha raggiunto oggi nuovi massimi dell’anno, sostenuto dall’ulteriore salita dei rendimenti USA al consolidarsi delle attese di approssimarsi del tapering Fed e, in misura inferiore, da un nuovo aumento della risk aversion.
La tendenza di fondo rimane favorevole in attesa della svolta Fed.
Ieri il dollaro ha risentito solo marginalmente e brevemente del dato sulla fiducia dei consumatori che ha deluso mostrando un calo contro attese di aumento.
Da seguire oggi alcuni discorsi Fed (Powell incluso).

EURL’euro è sceso ulteriormente aggiornando oggi i minimi dell’anno a 1,1655 EUR/USD, penalizzato dalla maggior salita dei rendimenti USA.
L’atteso calo dei dati di fiducia dell’area oggi potrebbe accentuare la debolezza della moneta unica, ma i driver centrali restano quelli USA: l’avvicinarsi della svolta Fed prospetta ulteriore debolezza dell’euro (downside entro 1,15-1,14 EUR/USD).
In programma oggi un discorso di Lagarde, che ieri ha ribadito il carattere transitorio dell’aumento dell’inflazione, la cui dinamica resta comunque da monitorare.

GBPLa sterlina ha corretto significativamente ieri sia contro dollaro da 1,37 a 1,35 GBP/USD sia contro euro da 0,85 a 0,86 EUR/GBP, penalizzata dalla combinazione di rendimenti USA in salita e fattori domestici sfavorevoli, in primis l’aggravarsi della crisi energetica che ha visto accentuarsi i problemi di distribuzione/rifornimento di benzina e energia anche a causa di alcuni effetti di coda di Brexit.
La fase di debolezza della valuta britannica non dovrebbe estendersi al di là del breve.
Intanto in programma oggi un discorso di Bailey.
Dalla BoE, la nuova esponente Catherine L Mann ieri ha dichiarato che il recente aumento dell’inflazione ha carattere transitorio ma la dinamica inflazionistica resta comunque da monitorare attentamente.

JPYLo yen si è indebolito ulteriormente sull’allargamento dei differenziali di rendimento sia contro dollaro da 110 a 111 USD/JPY sia contro euro da 129 a 130 EUR/JPY, ma oggi sta in parte risalendo per il nuovo aumento della risk aversion.
La tendenza ribassista dovrebbe accentuarsi all’avvicinarsi della svolta Fed, soprattutto contro dollaro.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Le indagini di fiducia della Commissione Europea di settembre dovrebbero confermare quanto emerso da PMI e indagini nazionali la scorsa settimana, ovvero che la ripresa è in fase di moderazione dopo il picco toccato nei mesi centrali dell’anno.
Prevediamo quindi una correzione dell’indice composito ESI a 115,6 da 117,5 precedente.
Il morale nell’industria dovrebbe calare a 12,6 da 13,7 mentre nei servizi dovrebbe portarsi a 16,4 da 16,8.
La stima finale dell’indice di fiducia dei consumatori dovrebbe confermare la risalita a -4 già rilevata dalla lettura flash.

ITALIA – È in calendario anche il dato sui prezzi alla produzione all’industria di agosto.

SPAGNA – Verrà rilasciata la stima flash dell’inflazione di settembre.

STATI UNITI – Oggi non ci sono dati in pubblicazione, ma l’agenda vede altri discorsi dalla Fed (Powell, Bostic).