Seguci su twitter

Categorie

29 Novembre 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri la crescita di M3 ha frenato più del previsto a ottobre, al 5,1% a/a da un precedente 6,3%.
Il dato di settembre era stato gonfiato da fattori tecnici temporanei.
Tra le controparti, si registra una decelerazione dei prestiti ai consumatori (4,2% a/a da 4,4%), mentre resta stabile la crescita del credito alle imprese (8,9%).

GIAPPONE
– Il tasso di disoccupazione a ottobre è rimasto stabile a 2,6%, restando a ridosso di 2,5% di agosto, minimo dal 2020, con modeste correzioni di occupati e disoccupati, a fronte di una forza lavoro circa stabile.
Il job-to-applicants ratio è aumentato modestamente a 1,35 da 1,34, segnalando la persistenza di una domanda di lavoro solida.
– Le vendite al dettaglio a ottobre sono aumentate di 4,3% a/a da 4,8% a/a di settembre, con una variazione di 0,2% m/m, la quarta consecutiva in territorio positivo, anche se in via di rallentamento.

 

COMMENTI:

BCE
 – Nel suo intervento alla Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo, la presidente della BCE non si è sbilanciata sulla dimensione del prossimo rialzo dei tassi.
Lagarde ha ribadito che i tassi potrebbero essere portati in territorio restrittivo e che a dicembre saranno date indicazioni sul piano di riduzione del portafoglio APP.
Secondo Knot (Olanda) la crescita sta rallentando, come è necessario se si vuole far scendere l’inflazione, ma non è scontato che l’economia vada in recessione.

ITALIA – I dati BCE sui bilanci bancari indicano che in ottobre le banche italiane sono state acquirenti nette di titoli di stato domestici per €5,3 miliardi, dopo aver effettuato vendite nette per €12,5 mld tra agosto e settembre.
Il portafoglio di titoli domestici rappresenta il 10% degli attivi totali.

STATI UNITI – Ieri, Williams (NY Fed) ha dato un messaggio hawkish, affermando che “c’è ancora lavoro da fare” per la Fed.
La sua previsione è che l’inflazione scenda fra il 3 e il 3,5% nel 2023, soprattutto grazie alla svolta dei prezzi dei beni.
Tuttavia, secondo Williams sarà necessaria una maggiore restrizione per portare sotto controllo l’inflazione sottostante, in particolare nei servizi, che riflette le pressioni salariali.
Bullard (St Louis Fed), in un’intervista ha ribadito le sue dichiarazioni recenti, secondo cui un tasso di interesse “sufficientemente restrittivo dovrebbe toccare almeno il limite inferiore di un intervallo compreso da 5% e 7%, alla luce dei dati disponibili.
A suo avviso, i rialzi dovrebbero proseguire nel 2023 e potrebbero dover arrivare a un livello anche più alto del limite inferiore dell’intervallo citato, soprattutto se i dati di inflazione “non coopereranno”.

 

PREVISIONI:

ITALIA – In calendario questa mattina il dato sul fatturato industriale di settembre e i prezzi alla produzione di ottobre.

AREA EURO – Oggi nell’Eurozona le indagini di fiducia della Commissione Europea di novembre potrebbero registrare un recupero per l’indice composito ESI, stimiamo a 94 da un precedente 92,5: oltre al minor pessimismo dei consumatori già evidenziato dalla lettura preliminare, si dovrebbe vedere un recupero di morale sia nell’industria (a -0,2 da -1,2) che nei servizi (a 2,3 da 1,8).
Gli indicatori dovrebbero comunque restare coerenti con una moderata contrazione del PIL tra fine 2022 e inizio 2023.

GERMANIA – A novembre i prezzi al consumo dovrebbero crescere di 0,2% m/m sull’indice nazionale e 0,1% m/m su quello armonizzato.
L’inflazione annua è attesa salire al 10,8% da 10,4% precedente sulla misura nazionale, mentre effetti base sfavorevoli dovrebbero portare ad un rallentamento dell’indice armonizzato, all’11,4% dall’11,6% di ottobre.
In media annua, l’inflazione armonizzata potrebbe attestarsi intorno all’8% nel 2023, dall’8,8% stimato per la media 2022.

STATI UNITI
 – Oggi è in pubblicazione la fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a novembre, che dovrebbe calare a 99,5 da 102,5 di ottobre, con indicazioni di persistente debolezza.
Un elemento importante dell’indagine è la valutazione del mercato del lavoro, già in moderato deterioramento da qualche mese.
– In agenda c’è anche l’indice Case-Shiller dei prezzi delle case, che dovrebbe registrare una nuova contrazione su base mensile a settembre.