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29 Marzo 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – L’indice IFO ha confermato le aspettative di rimbalzo dell’economia tedesca in marzo, salendo da 92,7 a 96,6.
Il progresso riflette un drastico miglioramento delle aspettative (+5,4 punti a 100,4) e uno meno ampio ma ugualmente notevole del giudizio sulla situazione corrente (+2,4 punti a 93,0).
Il clima di fiducia è migliorato in tutti i settori: nel manifatturiero (24,1) è largamente superiore alla media storica, così come nelle costruzioni (2,3) e nel commercio all’ingrosso (8,1); nel commercio al dettaglio l’indice è salito di ben 17,2 punti, ma a -14,3 resta depresso; nei servizi, il balzo a 6,5 avvicina l’indice di fiducia ai livelli di agosto/settembre 2020, ancora indicativi di una situazione nell’aggregato inferiore alla norma.
L’indagine conferma le pressioni al rialzo sui prezzi nell’industria manifatturiera, conseguenza dei rincari delle materie prime e degli aumenti dei costi di trasporto.

SPAGNA – La seconda lettura del PIL del 4° trimestre ha visto una revisione al ribasso di quattro decimi, a 0,0% t/t da +17,1% t/t (rivisto al rialzo di sette decimi) nel trimestre estivo, per una variazione tendenziale di -8,9% a/a, dopo il -8,6% a/a del 3° trimestre 2020.
Il contributo principale è arrivato dalla domanda interna (+0,5 pp): i consumi privati hanno registrato una stagnazione, mentre gli investimenti sono saliti di +1,0% t/t.
Un contributo negativo alla crescita è arrivato dal commercio estero (-0,3 pp), che ha visto un aumento dell’export (4,6% t/t) spiazzato da un’espansione più ampia delle importazioni (+6,2% t/t).
Lo spaccato per settori ha evidenziato un inaspettato recupero nei servizi (+0,3% t/t), un’industria manifatturiera in moderata ripresa (+2,2% t/t) e un calo delle costruzioni (-2,8% t/t).
Il 2020 si chiude con un crollo del PIL di -10,8% (rivisto al rialzo di due decimi).
La crescita su base congiunturale potrebbe ritornare in territorio lievemente negativo nel trimestre invernale; una ripresa apprezzabile è prevista solamente a partire dal 2° semestre: il nostro scenario centrale prevede al momento un balzo dell’attività economica del +6,0% nel 2021 ma restano rischi verso il basso.

STATI UNITI
– La spesa personale a febbraio corregge di -1% m/m, dopo +3,4% m/m di gennaio, rivisto ampiamente al rialzo da 2,4% m/m.
La spesa in beni è in calo di -3% m/m, come indicato dalle vendite al dettaglio, mentre i servizi sono solo in marginale aumento (0,1% m/m). In termini reali, la spesa corregge di -1,2% m/m.
Il reddito personale è in flessione di -7,1% m/m, dopo +10,1% m/m di gennaio, per via della fine dell’accredito degli assegni da 600 dollari approvati a fine 2020.
Il tasso di risparmio scende da 19,8% a 13,6%, restando al di sopra della media storica intorno a 8%.
Il deflatore dei consumi aumenta di 0,2% m/m (1,6% a/a), mentre il deflatore core segna un altro aumento moderato di 0,1% m/m (1,4% a/a).
– La fiducia dei consumatori rilevata da Univ. of Michigan a marzo (finale) aumenta a 84,9 da 76,8 di febbraio, con le condizioni correnti a 93 e le aspettative a 79,7.
La fiducia tocca il massimo da un anno, grazie alla distribuzione degli assegni da 600 dollari e alla diffusione dei vaccini, ma colma solo il 45% del differenziale con i livelli pre-pandemia.
Le aspettative di inflazione a 1 anno correggono a 3,1% da 3,3% di febbraio, mentre quelle a 5 anni sono in ulteriore rialzo a 2,8% da 2,7% di gennaio-febbraio e sui massimi dal 2015.

 

COMMENTI:

STATI UNITI
 – Il nuovo piano di interventi dell’amministrazione Biden, per circa 3 tln di dollari, dovrebbe essere suddiviso in due parti.
La prima, un programma di spesa per infrastrutture, dovrebbe essere presentato questa settimana da Biden a un evento pubblico che si svolgerà a Pittsburgh mercoledì.
La seconda, con interventi a favore dell’assistenza ai figli, alla sanità e all’istruzione dovrebbe essere resa pubblica ad aprile.
Restano incerti due punti rilevanti: i dettagli e l’entità di un eventuale co-finanziamento della nuova spesa con rialzi di imposte (oltre all’utilizzo di aumenti di deficit), da un lato, e la strategia legislativa in Congresso (una sola legge, da approvare con i soli voti democratici, o altre alternative), dall’altro.
Biden ha detto di avere già deciso la strategia ma ha evitato di dare indicazioni specifiche, anche se per il piano di infrastrutture potrebbe esserci supporto bipartisan, frenato però da eventuali aumenti di imposte.
La rappresentante per il commercio internazionale, K. Tai, ha detto che si potrebbero aprire nuovi negoziati con la Cina, ma eventuali riduzioni e/o eliminazioni dei dazi non sono scontate, perché andranno preparate con anticipo e utilizzate anche come arma negoziale.
Harker (Philadelphia Fed) ha detto che prevede un modesto rialzo dell’inflazione al di sopra del 2%, senza un andamento “fuori controllo”.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzo, aggiornando i massimi (quadrimestrali) dell’anno.
La settimana entrante propone dati USA importanti (fiducia consumatori, ISM ed employment report), attesi in ulteriore miglioramento.
Il biglietto verde dovrebbe pertanto riuscire a consolidare, eventualmente aggiornando nuovamente i massimi recenti.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in calo, da 1,19 a 1,17 EUR/USD, aggiornando i minimi (quadrimestrali) dell’anno.
La settimana entrante propone tra i dati principali gli indici di fiducia dell’area, attesi in nuovo miglioramento.
Questo tuttavia potrebbe non essere sufficiente a far recuperare al cambio il terreno perduto, perché il contrasto tra la ripresa USA e quella dell’area rimane marcato e acuito in questo periodo dall’evoluzione più critica del quadro pandemico nei Paesi dell’area.
L’avvenuto raggiungimento dei target ribassisti (area 1,17 EUR/USD) che avevamo indicato potrebbe comunque favorire una breve pausa nella discesa dell’euro, a meno di un nuovo rapido ri-allargamento dei differenziali di rendimento a favore di quelli USA o di novità sfavorevoli nell’area.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 1,38 a 1,37 GBP/USD dopo essere passata per minimi a 1,36 GBP/USD, e pressoché stabile contro euro in area 0,85 EUR/GBP, dopo essere però passata per minimi a 0,86 EUR/GBP.
La settimana entrante propone pochi spunti sul fronte domestico, per cui i driver saranno gli sviluppi USA ed eventuali novità sul fronte della controversia tra UE e Regno Unito sull’esportazione di vaccini da Paesi UE.
Se il ritmo delle vaccinazioni nel Regno Unito non rallenta, la sterlina dovrebbe mantenersi supportata.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 108 a 109 USD/JPY, aggiornando i minimi dell’anno (minimi da 10 mesi).
Contro euro è rientrato verso i livelli di apertura in area 129 EUR/JPY, dopo essersi però rafforzato a 128 EUR/JPY.
La dinamica dei rendimenti, non solo statunitensi ma anche giapponesi, sarà cruciale per lo yen in questo periodo.
Dopo la review annunciata alla riunione di marzo, la BoJ potrebbe infatti lasciar fluttuare più liberamente i rendimenti giapponesi e maggiori dettagli si dovrebbero avere nei prossimi giorni, presumibilmente mercoledì, quando dovrebbe essere resa nota la programmazione degli acquisti di titoli per il mese aprile.
Un’eventuale maggior salita dei rendimenti giapponesi rispetto al passato recente (comunque contenuta entro margini stretti) potrebbe offrire temporaneamente sostegno allo yen, ma la tendenza di fondo all’allargamento dei differenziali soprattutto con gli USA suggerisce il mantenimento di un trend ulteriormente ribassista della valuta nipponica, specialmente contro dollaro.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La settimana vedrà il completamento della tornata di indagini di fiducia di marzo: saranno diffusi l’indice composito della Commissione Europea, la seconda lettura del PMI manifatturiero e la fiducia dei consumatori in Francia. Sarà confermato il netto rimbalzo dei principali indicatori a marzo, sulla scia delle buone notizie sull’offerta di vaccini e della ripresa del commercio internazionale; il trend di recupero dovrebbe continuare nei prossimi mesi.
La stima flash sui prezzi al consumo di marzo dovrebbe vedere una risalita su base mensile, trainata dall’energia, con una variazione annua in crescita rispetto al mese scorso sia nell’eurozona che in molti dei principali Paesi.
Nello stesso mese, la disoccupazione è attesa stabile in Germania.
Infine, i consumi di febbraio dovrebbero aver registrato un miglioramento sia in Francia, che in Germania.

STATI UNITI – L’agenda dei dati sarà fitta la prossima settimana, con le principali informazioni macroeconomiche di marzo.
L’employment report dovrebbe registrare un ulteriore rafforzamento, con una crescita di occupati vicina a 600 mila, un calo del tasso di disoccupazione al 6,1% e un aumento della partecipazione.
L’ISM manifatturiero dovrebbe essere in miglioramento da livelli già storicamente elevati, e la fiducia dei consumatori dovrebbe confermare l’apertura di una fase di trend in rialzo.
La spesa in costruzioni di febbraio è prevista in calo, in parte sulla scia del maltempo del mese scorso.