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28 Agosto 2019 – nota economica giornaliera

GERMANIA – L’economia tedesca si è contratta nel 2° trimestre: la seconda stima del PIL ha confermato la stima iniziale pubblicata all’inizio di questo mese (-0,1% t/t, dopo +0,4% nel 1° trimestre).
La crescita annuale reale corretta per i giorni lavorativi, quindi, è rallentata allo 0,4% dallo 0,9% del 1° trimestre. Il ciclo economico tedesco è ora nella sua fase più debole dal 2013: l’economia è scivolata sull’orlo della recessione. I dati e le indagini congiunturali indicano una minaccia di estensione della contrazione anche nel 3° trimestre. Un rischio chiave deriva dal settore manifatturiero: la contrazione è originata principalmente da un crollo delle esportazioni.
Mentre le esportazioni sono diminuite dell’1,3% su base trimestrale, dopo una crescita dell’1,8% nel 1° trimestre, le importazioni sono diminuite dello 0,3% t/t dopo la crescita dello 0,9% nel trimestre precedente. Le esportazioni nette hanno quindi sottratto dalla crescita complessiva 0,5 punti percentuali.
Infatti, i dati per componente di domanda hanno rivelato che, mentre i consumi delle famiglie e del governo continuavano a crescere, le esportazioni nette hanno portato l’economia in contrazione trimestrale. Una solida e persistente crescita del reddito disponibile delle famiglie ha mantenuto la dinamica dei consumi privati in territorio positivo, sebbene a un ritmo in calo, fino allo 0,1% t/t nel 2° trimestre dopo una crescita sostenuta dello 0,8% t/t nel 1°. Al di là della volatilità trimestrale, i consumi privati rimangono forti.
Il governo, beneficiando di una buona condizione delle finanze pubbliche, ha mantenuto la crescita della spesa per consumi con un aumento di 0,5% t/t nel 2° trimestre (da 0,8% t/t nel 1° trimestre).
La formazione lorda di capitale fisso ha subito una contrazione, -0,1% t/t nel 2 ° trimestre, dopo aver registrato una solida crescita dell’1,6% nel 1°. Ciò è dovuto principalmente al settore delle costruzioni, dove la formazione lorda di capitale fisso è scesa dell’1,0% t/t, dopo aver registrato una crescita molto forte del 2,5% t/t nel 1 ° trimestre. Ciò è stato probabilmente guidato dal clima mite nel 1 ° trimestre, che ha anticipato attività nel 1 ° trimestre e abbassato la dinamica del 2°. Correggendo per questo effetto, la crescita complessiva del PIL probabilmente non subirebbe una contrazione nel secondo trimestre, nonostante il crollo delle esportazioni.

STATI UNITI
– La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board ad agosto corregge solo marginalmente da 135,8 a 135,1.
L’ampio crollo della fiducia dell’Univ. of Michigan di agosto aveva fatto prevedere una correzione più marcata per il Conference Board (CF).
L’indagine CF riporta un netto aumento delle condizioni correnti a 177,2 (da 170,9), sui massimi da novembre 2000, probabilmente collegato alla valutazione estremamente positiva delle condizioni del mercato del lavoro.
Il differenziale jobs plentiful-jobs hard to get aumenta a 39,4 (da 33,1 di luglio) e tocca il massimo da novembre 2000.
Invece, le aspettative sono in calo da 112,4 a 107, mantenendosi su un sentiero estremamente volatile, probabilmente per via dell’incertezza e delle notizie relative al commercio internazionale.
Le aspettative di reddito sono tuttavia favorevoli, con una percentuale elevata di intervistati che prevedono un reddito in aumento. Le aspettative di inflazione a 1 anno sono in rialzo a 5% da 4,6%. L’indagine è positiva per il sentiero dei consumi, che resta sostenuto dal mercato del lavoro e non sembra essere influenzato dalla guerra dei dazi.
– L’indice della Richmond Fed per il settore manifatturiero aumenta a sorpresa a 1 (da -12 precedente), con un segnale favorevole al mantenimento dell’ISM, in uscita la prossima settimana, su livelli marginalmente al di sopra di 50.

 

COMMENTI:

ITALIA – Oggi sarà la giornata cruciale di consultazioni del Presidente della Repubblica con i partiti per la formazione del nuovo governo. Le trattative fra PD e 5 stelle nella serata di ieri hanno sbloccato il veto PD sul nome di Conte come possibile primo ministro: anche se mancano ancora molti tasselli per la definizione di un nuovo esecutivo, un incarico a Conte, sostenuto da una maggioranza PD-5Stelle, è ormai in dirittura di arrivo in tempi rapidi.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – In assenza di novità significative il dollaro si è stabilizzato intorno ai massimi di lunedì, traendo beneficio dal dato sulla fiducia dei consumatori che ha mostrato un calo molto inferiore alle attese, dando indicazioni favorevoli per la dinamica dei consumi. Al di là dei dati, i temi “sensibili” rimangono i rapporti commerciali USA-Cina (notizie negative/positive possono ancora penalizzare/favorire il dollaro) e la strategia di policy della Fed (in programma oggi due discorsi: Barkin e Daly). Se il messaggio veicolato dalla Fed si ripropone analogo a quello del FOMC di fine luglio – aprendo a nuovo stimolo nel breve, da considerarsi però non come l’avvio di un nuovo ciclo espansivo – la valuta statunitense dovrebbe riceverne sostegno.

EURL’euro si è mantenuto in un range stretto intorno a 1,1100 EUR/USD, un’area che indica tendenziale debolezza, in linea con il quadro economico attuale dell’area. Nonostante infatti ieri i dati di fiducia francese siano risultati migliori delle attese il cambio ne ha tratto solo un marginale quanto fugace beneficio. Oggi sarà la volta dei dati di fiducia italiani, previsti in calo. Scarsa è stata anche la reazione ai dati di fiducia USA.
I temi chiave, ai quali la moneta unica reagisce con indicazioni più direzionali, sono infatti i rapporti USA-Cina, la strategia di policy della Fed e quella della BCE. In assenza di novità significative su almeno uno di questi fronti il range di oscillazione dovrebbe restare centrato su 1,1050-1,1150 EUR/USD, con rischi perlopiù verso il basso.

JPYLo yen si è stabilizzato su livelli di forza (tra 105,58 e 106,16 USD/JPY contro dollaro e tra 117,20 e 117,85 EUR/JPY contro euro). La risk aversion infatti si è moderatamente accentuata, perché permane un elevato livello di incertezza sui temi critici internazionali e sulle conseguenti risposte di policy delle banche centrali. Nel breve quindi lo yen può rimanere supportato, senza comunque che vengano inaugurati nuovi massimi, a meno di notizie che peggiorino ulteriormente il sentiment di mercato.

GBPLa sterlina si è rafforzata sia contro dollaro da 1,2207 a 1,2307 GBP/USD sia contro euro da 0,9094 a 0,9014 EUR/GBP, favorita da sviluppi positivi sul fronte Brexit.
I partiti di opposizione hanno infatti raggiunto un accordo per evitare un hard Brexit ed anche il premier Johnson, pur se dalla sponda opposta, sta lavorando per cercare di raggiungere un accordo con l’UE.
Le novità su Brexit resteranno in primo piano ed eventuali altre indicazioni favorevoli su questo versante favorirebbero un ulteriore rafforzamento della sterlina.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La fiducia di famiglie e imprese è attesa tornare a calare ad agosto, dopo il recupero del mese precedente. Potrebbe incidere la crisi di governo. Il morale dei consumatori è visto a 112,5 dopo il forte rimbalzo a 113,4 di luglio; dovrebbero flettere in particolare le aspettative sulla situazione economica del Paese.
La fiducia delle aziende secondo l’indice composito dell’Istat è vista anch’essa in calo, a 100 da 101,2 precedente. Il settore manifatturiero dovrebbe essere colpito da ulteriore debolezza, vista la recrudescenza delle tensioni sul commercio internazionale: l’indice è visto a 99,5 (da 100,1 di luglio). Il livello degli indici di fiducia resta coerente con una sostanziale stagnazione dell’economia.

AREA EUROM3 dovrebbe essere cresciuta di 4,5% a/a in luglio, come in giugno. L’andamento è alimentato dalla componente più liquida, M1, a fronte di cali che interessano M3-M2 (obbligazioni fino a due anni, fondi di mercato monetario, p/t) e di un andamento statico di M2-M1 (depositi a termine). Fra le contropartite, in giugno era accelerata la crescita del credito al settore privato (2,7% a/a).