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27 Settembre 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – L’indice IFO di settembre ha mostrato una correzione a 98,8 da 99,6, frenato più dal giudizio sulla situazione corrente che dalle aspettative: la presenza di colli di bottiglia dal lato dell’offerta continua a penalizzare il settore manifatturiero, ma i livelli dell’indice rimangono coerenti con una accelerazione del PIL nel trimestre estivo (+2,2% t/t) e con una prosecuzione del trend espansivo, sia pure su ritmi più blandi, nell’ultimo scorcio d’anno.

ITALIA – Sempre a settembre, la fiducia dei consumatori ha toccato un nuovo massimo storico; tra le imprese, si è registrato un miglioramento del morale nei servizi (ai massimi dal 2007) e nelle costruzioni (secondo valore più alto mai registrato), a fronte di una correzione lieve nel manifatturiero e più ampia nel commercio al dettaglio: nel complesso, le indicazioni sono positive in quanto le preoccupazioni per la “quarta ondata” pandemica in corso non sembrano aver pesato sul morale delle famiglie né su quello delle aziende operanti nel settore dei servizi.

STATI UNITI – Venerdì, le vendite di case nuove di agosto hanno segnato un incremento di 1,5% m/m, a 740 mila, da 729 mila di luglio, ampiamente rivisto verso l’alto.
Le scorte sono pari a 6,1 mesi di vendite e il prezzo mediano è in crescita di 20% a/a.
L’aumento delle scorte degli ultimi mesi può aver contribuito alla ripresa delle vendite vista in estate, dato che il mercato immobiliare è vincolato da offerta insufficiente e prezzi elevati.

 

COMMENTI:

GERMANIA – Le elezioni tedesche tenute ieri hanno sancito una vittoria di misura dei socialdemocratici di Olaf Scholz (25,7% dei voti).
La CDU/CSU si conferma il secondo partito come da sondaggi con il 24,1% (minimo storico), seguono i Verdi con il 14,8%, i liberali di FDP con il 11,5% e la destra di AfD con il 10,3%.
La Sinistra, che ha raccolto solo il 4,9% dei consensi, non siederà in Parlamento nella prossima legislatura.
I partiti dovranno iniziare le negoziazioni per la formazione del nuovo Governo, che potrebbero durare diverse settimane, se non mesi.
Il prossimo esecutivo potrà nascere da un accordo tra SPD, Verdi e FDP (coalizione “semaforo”) o CDU, Verdi e FDP (coalizione “Giamaica”).
I numeri potrebbero permettere anche la riproposizione di una Grosse Koalition fra CDU/CSU e SDP, con l’aggiunta dei Verdi.

ITALIA – La presentazione della Nota di Aggiornamento al DEF da parte del Governo italiano dovrebbe invece slittare a domani.

STATI UNITI
 – Sul fronte politico, la settimana vedrà un accavallarsi di scadenze piene di rischi per lo scenario fiscale.
Il 1° ottobre scadono le leggi di spesa, il cui mancato rinnovo porterebbe a una parziale chiusura del governo ed entro fine mese dovrebbe essere approvato il pacchetto infrastrutture da 1 tln di dollari.
Nel frattempo, i negoziati per la sospensione del limite del debito, con potenziale rischio di default, restano bloccati, mentre la leadership democratica sta cercando di garantire tutti i voti dei propri parlamentari per passare il mega-pacchetto redistributivo da 3,5 tln di dollari.
La posta politica delle prossime due settimane è altissima.
– L’agenda è anche fitta di discorsi dalla Fed, con ben 14 interventi, fra cui un’audizione di Powell: si inizierà così a dare un nome ai punti sul grafico delle previsioni dei tassi e a valutare la coesione dei partecipanti al FOMC riguardo al futuro della politica monetaria.
Oggi ci saranno già tre interventi, di Williams, Brainard e Evans.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata pressoché stabile sui livelli di apertura, in lieve arretramento dai massimi post-FOMC, ma oggi apre di nuovo al rialzo.
La dinamica favorevole dei rendimenti post-FOMC può agevolare una prosecuzione del rafforzamento, se non vi saranno delusioni dai dati, che sono attesi nel complesso positivi, ma con qualche rischio verso il basso a causa delle attuali strozzature dal lato dell’offerta (l’ISM manifatturiero venerdì potrebbe arretrare marginalmente).
Gli ordini di durevoli oggi sono previsti positivi, così come la fiducia dei consumatori domani.
Importanti saranno però anche i numerosi discorsi Fed in calendario (incluso Powell domani) che potranno perlopiù convalidare le indicazioni di oramai imminente svolta Fed, a supporto del biglietto verde.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata pressoché stabile, ma mostrando nel complesso cedevolezza, e oggi apre in calo da 1,17 a 1,16 EUR/USD.
Dai dati dell’area si attendono indicazioni miste, con gli indici di fiducia (mercoledì) in arretramento, ma l’inflazione (venerdì) in salita.
Da seguire alcuni discorsi BCE (inclusa Lagarde, a partire da oggi).
I driver comunque restano in questa fase quelli USA e nell’imminenza della svola Fed i differenziali di tasso/rendimento si stanno rivelando sfavorevoli alla moneta unica.
Lo scenario centrale rimane pertanto di debolezza dell’euro verso nuovi minimi rispetto a quelli recenti in area 1,16 EUR/USD.
In occasione dell’aggiornamento trimestrale dello scenario macroeconomico, rivediamo leggermente il profilo atteso del cambio da 1,17-1,16-1,15-1,22-1,24 EUR/USD a 1,17-1,15-1,18-1,22-1,24 EUR/USD sull’orizzonte a 1m-3m-6m-12m-24m, per indicare che la fase ribassista della moneta unica dovrebbe accentuarsi in concomitanza con la svolta Fed, lasciando spazio ad una fase di stabilizzazione/leggero recupero l’anno prossimo al consolidarsi della ripresa nell’area euro e successivo avvio della discussione interna anche alla BCE sul processo di normalizzazione della politica monetaria.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in marginale arretramento sia contro dollaro in area 1,36 GBP/USD sia contro euro in area 0,85 EUR/GBP, ma oggi apre in lieve recupero favorita dalla dinamica rialzista dei tassi/rendimenti domestici, su accresciute attese, dopo la riunione BoE di giovedì, che i tassi vengano alzati l’anno prossimo.
Da seguire saranno in questi giorni alcuni discorsi BoE: oggi e mercoledì interverrà il governatore Bailey e domani Catherine L Mann (nuova esponente del board).
Nel breve tuttavia anche sulla sterlina potrebbero prevalere i driver di dollaro, per cui eventuali sorprese positive dai dati USA favorirebbero il biglietto verde anche rispetto alla valuta britannica, che dovrebbe però rivelarsi meno cedevole rispetto all’euro grazie alla prospettiva di avvio del ciclo di rialzi BoE già l’anno prossimo.
In occasione dell’aggiornamento trimestrale dello scenario macroeconomico, rivediamo leggermente il profilo atteso del cambio da 1,39-1,38-1,38-1,47-1,50 GBP/USD a 1,37-1,36-1,40-1,46-1,50 GBP/USD sull’orizzonte a 1m-3m-6m-12m-24m, per indicare che nel breve la combinazione di svolta Fed e dati sull’economia britannica che potrebbero rivelarsi più deboli delle attese potrebbe temporaneamente penalizzare la sterlina, mentre l’anno prossimo la prospettiva di avvio del ciclo di rialzi BoE dovrebbe favorire un rafforzamento.
Il nuovo profilo atteso contro euro passa da 0,84-0,84-0,83-0,82-0,82 EUR/GBP a 0,85-0,84-0,84-0,83-0,82 EUR/GBP sull’orizzonte a 1m-3m-6m-12m-24m.

JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata in calo sia contro dollaro da 109 a 110 USD/JPY sia contro euro da 128 a 129 EUR/JPY, e contro dollaro apre in calo anche oggi, penalizzato dall’accelerazione della salita dei rendimenti USA post-FOMC.
Questo rimane il driver principale, per cui la tendenza dovrebbe essere di ulteriore indebolimento con rottura del range recente fintantoché la salita dei redimenti USA proseguirà, ovvero in base al flusso dei dati USA.
Contro euro la discesa può essere temporaneamente frenata dal contestuale calo dell’EUR/USD.
In occasione dell’aggiornamento trimestrale dello scenario macroeconomico, ritocchiamo solo marginalmente il livello atteso dello yen contro dollaro sul brevissimo termine da 111 a 110 USD/JPY per tenere conto dell’evoluzione della risk aversion che alla luce degli sviluppi recenti potrebbe ancora, temporaneamente, agire a favore dello yen comprimendone temporaneamente il downside.
Lasciamo invece invariato il profilo atteso successivo a 112-113-114-115 USD/JPY sull’orizzonte a 3m-6m-12m-24m, a conferma di uno scenario di protratto indebolimento della valuta nipponica in quanto la BoJ dovrà mantenere condizioni di policy massimamente accomodanti a oltranza.
Il nuovo profilo atteso contro euro passa da 129-130-129-139-143 EUR/JPY a 128-129-133-138-141 EUR/JPY sull’orizzonte a 1m-3m-6m-12m-24m.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
– Oggi, Christine Lagarde tiene l’usuale audizione al Parlamento europeo.
Il focus della settimana sarà sulle prime stime relative ai prezzi al consumo di settembre, giovedì e venerdì, che dovrebbero evidenziare un incremento dell’inflazione in Germania, Francia, Italia e nel complesso dell’Eurozona, ancora trainata dal rincaro dell’energia.
Mercoledì, le indagini di fiducia della Commissione Europea di settembre dovrebbero confermare come la ripresa stia entrando in una fase di decelerazione.
– I dati sul mercato del lavoro dovrebbero evidenziare una stabilizzazione del tasso di disoccupazione in Italia e nell’eurozona ad agosto, e un incremento in Germania a settembre.

FRANCIA – L’indagine INSEE potrebbe riportare un miglioramento del morale dei consumatori.
I consumi di beni dovrebbero tornare a crescere a luglio.

STATI UNITI  – La settimana avrà diverse informazioni di rilievo in uscita.
Oggi gli ordini di beni durevoli ad agosto sono previsti in rialzo di 0,7% m/m; al netto dei trasporti gli ordini dovrebbero aumentare di 0,4% m/m.
I segnali relativi agli ordini e alle consegne di beni capitali dovrebbero essere espansivi anche ad agosto e dare supporto alla crescita solida degli investimenti fissi non residenziali nel 3° trimestre.
Per agosto, gli ordini di beni durevoli sono attesi in rialzo anche nel comparto dei trasporti, con segnali favorevoli per gli investimenti fissi del 3° trimestre.
Più avanti, fra i dati di settembre, l’ISM manifatturiero dovrebbe confermare l’espansione del settore e i freni esercitati dalle strozzature dal lato dell’offerta; le indagini di fiducia dei consumatori sono previste ancora su livelli compressi dai timori per il rialzo dell’inflazione.
La spesa personale dovrebbe essere in solido rialzo ad agosto, pur con revisioni verso il basso per i mesi precedenti, il reddito personale dovrebbe registrare un modesto incremento.
Sul fronte dell’inflazione il deflatore core è previsto in aumento di 0,1% m/m, con indicazioni di rientro parziale delle pressioni inflazionistiche.