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27 Ottobre 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – I dati di settembre sugli scambi commerciali con i Paesi extra-UE registrano un parziale rimbalzo delle esportazioni (5,9% m/m da -6,8%; 26,9% a/a) e una sostanziale stabilità delle importazioni (0,3% m/m da 1,7%; 62,3% a/a).

FRANCIA – La fiducia dei consumatori è salita a sorpresa a 82 ad ottobre da un precedente 79, ma l’indicatore resta su livelli inferiori alla media di lungo periodo, e lo spaccato dell’indagine non è univocamente positivo.

GERMANIA – Stamane, il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori secondo l’istituto GfK è cresciuto lievemente in novembre a -41,9 punti, dopo aver toccato il minimo storico in ottobre (-42,8, rivisto al ribasso da -42,5).

AREA EURO – Ieri la crescita di M3 a settembre ha accelerato al 6,3% a/a da un precedente 6,1%. La rilevazione risente però di un fattore tecnico (un’ampia posizione temporanea dell’Eurosistema nei confronti di una clearing house), al netto del quale l’espansione dell’aggregato monetario avrebbe decelerato al 5,8%.
I dati sui prestiti al settore privato mostrano un’accelerazione del credito alle imprese non finanziarie all’8,9% da 8,7%, che però, come suggerito dalla Bank Lending Survey diffusa martedì, potrebbe essere spiegato soprattutto da maggiori esigenze di liquidità per via dell’aumento dei costi e non da un incremento delle intenzioni di investimento.

STATI UNITI – Ieri, le vendite di case nuove di settembre hanno mostrato un calo a 603 mila, da 677 mila di agosto.
Le scorte di case sono balzate a 9,2 mesi di vendite, con segnali di ampio ritracciamento per l’attività di costruzione nel settore immobiliare residenziale.

 

COMMENTI:

ITALIA – Dopo il via libera della Camera, il Governo Meloni ha incassato anche la fiducia del Senato, con 115 voti favorevoli (tutti quelli su cui può contare la maggioranza, considerando che il Presidente Ignazio La Russa non ha partecipato al voto), 79 contrari e 5 astenuti.
Tra le indicazioni programmatiche emerse nella replica del Presidente del Consiglio a Palazzo Madama, si segnalano l’innalzamento del tetto all’uso del contante da 2 mila a 10 mila euro, che potrebbe essere inserito già nella prossima Legge di Bilancio, e il no al salario minimo (a favore dell’estensione dei contratti collettivi).
Nei prossimi giorni, è atteso il Consiglio dei Ministri che completerà la squadra di governo con la nomina di vice-ministri e sottosegretari; saranno poi costituite in parlamento le commissioni permanenti che dovranno eleggere i rispettivi presidenti.
I lavori parlamentari inizieranno verosimilmente l’8 novembre con l’esame del Decreto Aiuti-Ter (da approvare entro il 22 novembre).
Il primo provvedimento del nuovo governo potrebbe essere un intervento da 10 miliardi per prorogare ed eventualmente rafforzare le attuali misure contro il caro-energia, che potrebbe essere inserito come emendamento al Decreto Aiuti-Ter.
Successivamente, l’esecutivo integrerà NADEF e DPB con il quadro programmatico e presenterà la manovra di bilancio.

BCE – Oggi la BCE annuncerà un nuovo rialzo dei tassi ufficiali di 75pb, segnalerà che i tassi sono destinati a salire ancora nei prossimi mesi e, forse, adotterà anche provvedimenti per indurre le banche a rimborsare anticipatamente i fondi TLTRO, riducendo anche i costi del programma per l’Eurosistema.
Il terreno per un nuovo rialzo dei tassi di dimensione eccezionale è stato preparato nelle scorse settimane da una serie di dichiarazioni pressoché univoche di governatori di BCN, rese più credibili dai dati di inflazione di settembre (ancora una volta, peggiori del previsto).
Invece, la prospettiva di interventi sull’eccesso di riserve e/o sulle condizioni del programma TLTRO è stata preparata da indiscrezioni elargite ad agenzie di stampa.
La presidente Lagarde potrebbe anche avvisare che è iniziata la discussione su quando ridurre i reinvestimenti delle scadenze APP, ma riteniamo che l’eventuale piano di tapering sarà tenuto per una delle successive due riunioni.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha corretto ancora, ampiamente, ieri riportandosi sui livelli di oltre un mese fa, penalizzato dall’ulteriore calo dei rendimenti al rafforzarsi di attese che la Fed, dopo un altro rialzo dei tassi di 75 pb al FOMC del 2 novembre, passerà ad incrementi più contenuti già dalla riunione successiva di dicembre.
I dati odierni (ordini di beni durevoli) dovrebbero fornire altri indizi di decelerazione dell’economia, mentre dal PIL del 3° trimestre si attende un rimbalzo, ma il dato è poco significativo in quanto è dal 4° trimestre che inizierà a vedersi il rallentamento.
Se i dati e le indicazioni della Fed confermeranno lo scenario di rallentamento del sentiero dei rialzi dei tassi, il trend rialzista del dollaro dovrebbe interrompersi già nel breve.

EURL’euro si è rafforzato ulteriormente sulla correzione del dollaro, ampliando la salita in area 1,00 EUR/USD.
Dalla riunione BCE di oggi ci si attende un altro rialzo di 75 pb, che dovrebbe aiutare l’euro a consolidare, ma con upside limitato sia perché la mossa è totalmente scontata dal mercato sia perché mercoledì prossimo anche la Fed dovrebbe alzare di altrettanto. In ogni caso fino a che il cambio sale entro il corridoio 1,01-1,02 EUR/USD si mantiene tecnicamente ancora all’interno del fronte ribassista, restando esposto a nuova debolezza in caso di dati area euro deludenti o sviluppi negativi sul fronte russo-ucraino.

GBPLa sterlina si è rafforzata ulteriormente contro dollaro da 1,14 a 1,16 GBP/USD complice soprattutto il calo del biglietto verde, ma ha tratto beneficio anche dall’annuncio che la pubblicazione del nuovo piano fiscale verrà rinviata dal 31 ottobre al 17 novembre, in modo da studiare con più cura possibile le misure fiscali da adottare al fine di garantire la piena sostenibilità dei conti pubblici.
Questo tuttavia non permetterà alla BoE, che si riunirà fra una settimana esatta, di avere in mano tutti i numeri necessari per le nuove proiezioni di crescita e inflazione che verranno pubblicate contestualmente alla riunione.
Con questa nuova, seppur temporanea, incertezza, la sterlina resta esposta a nuova debolezza nel breve.
Intanto, si è rafforzata, seppure in misura contenuta, anche contro euro, da 0,87 a 0,86 EUR/GBP.

JPYAnche lo yen si è rafforzato contro dollaro da 148 a 145 USD/JPY grazie al calo dei rendimenti a lunga USA.
La riunione BoJ di questa notte confermerà il mantenimento della strategia massimamente espansiva di policy, per cui nel breve lo yen potrebbe subire ancora pressioni ribassiste.
Tuttavia, essendo il trend rialzista dei rendimenti USA in via di esaurimento – se non si è già esaurito sui picchi di qualche giorno fa – anche il trend ribassista dello yen dovrebbe interrompersi a breve.
Contro euro invece lo yen è sceso ancora ieri da 146 a 147 EUR/JPY per via del maggior rafforzamento dell’EUR/USD ma oggi ha già recuperato.

CADAnche il dollaro canadese si è rafforzato ieri rispetto al dollaro USA sul generalizzato calo di quest’ultimo, portandosi da 1,36 a 1,35 USD/CAD, ma a livello intraday si è temporaneamente indebolito dopo l’annuncio della Bank of Canada che ha disatteso le aspettative alzando i tassi di soli 50 pb, da 3,25% a 3,75% – contro attese per un incremento di 75 pb.
La BoC ha lasciato intendere che, mentre l’elevata inflazione richiederà altri rialzi dei tassi, il deterioramento del quadro di crescita globale e di quello domestico anche per effetto della restrizione monetaria attuata finora giustificano il passaggio a incrementi dei tassi più contenuti.
Nel nuovo MPR la banca centrale ha infatti rivisto al ribasso le previsioni di crescita, in particolare per l’anno prossimo (dimezzate), a 3,3%-0,9%-2,0% nel 2022-23-24 dalle precedenti a 3,5%-1,8%-2,4%.
Questo, espone il dollaro canadese a nuova debolezza nel breve, complice anche il confronto ora meno favorevole rispetto ai tassi USA.
La valuta canadese dovrebbe invece tornare a riprendersi nel corso dell’anno prossimo, principalmente di riflesso al generalizzato arretramento del dollaro USA.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La fiducia di famiglie e imprese dovrebbe mostrare un nuovo calo a ottobre dopo quello già registrato a settembre.
Il morale delle famiglie è visto a 94 da 94,8: sarebbe un minimo dai mesi del primo lockdown nella primavera 2020.
L’indice composito di fiducia delle aziende è atteso a 104,5 da 105,2 di settembre.
Si potrebbe vedere un parziale recupero, dopo il crollo del mese scorso, nei servizi, e viceversa una correzione nelle costruzioni; nel manifatturiero, il morale è visto a 100 da 101,3, ai minimi da inizio 2021.

STATI UNITI
– Oggi il focus sarà sulla stima advance del PIL del 3° trimestre, previsto in aumento di 2,4% t/t ann., dopo due contrazioni consecutive.
Il maggior contributo alla crescita dovrebbe venire dal canale estero, con 1,8pp (e rischi verso l’alto), sulla scia di una contrazione dell’import, a fronte di una variazione solida delle esportazioni.
I consumi sono previsti in rallentamento a 1,2% t/t ann., da 2% della primavera.
Sul fronte degli investimenti, quelli non residenziali dovrebbero riaccelerare moderatamente dopo la debolezza del 2° trimestre, mentre nel comparto residenziale si dovrebbe registrare un altro ampio crollo.
Nei prossimi trimestri, la trasmissione della restrizione monetaria dovrebbe determinare un ulteriore rallentamento dei consumi e degli investimenti non residenziali, con l’aspettativa di due trimestri in moderata contrazione nella parte centrale del 2023.
– In agenda ci sono anche gli ordini di beni durevoli di settembre, previsti in rialzo di 0,6% m/m, grazie alla spinta dell’aeronautica civile e di 0,3% m/m al netto dei trasporti.