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27 Novembre 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – Nel terzo trimestre, il fatturato dei servizi ha fatto segnare un rimbalzo del 26,7% t/t, pur restando in diminuzione su base annua (-6,9%).
Spicca in particolare il balzo dei servizi di alloggio e ristorazione (+161,9%), ma tutti i settori registrano variazioni positive: attività professionali, scientifiche e tecniche (+27,4%), commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+26,0%), trasporto e magazzinaggio (+20,9%) e agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+16,7%); l’aumento più contenuto riguarda i servizi di informazione e comunicazione (+9,4%).
Peraltro, tutti i comparti si mantengono in ampio calo sull’anno (si va dal -25,2% per alloggio e ristorazione al -0,2%dei servizi di informazione e comunicazione).
Il fatturato dei servizi tornerà a calare nell’ultima parte dell’anno.

ITALIA – I dati sul commercio estero extra-Ue di ottobre hanno mostrato una diminuzione delle esportazioni (-2,6%m/m) a fronte di un incremento per le importazioni (+1,7%m/m).
Nel mese, il calo dell’export è dovuto soprattutto ai beni intermedi (-6,1%).
Su base annua, l’export torna in territorio negativo, a -10%, da +2,8% di settembre, trascinato al ribasso da energia (-47,6%), beni strumentali (-12,3%) e beni di consumo non durevoli (-10,0%); l’import resta in ampio calo ma sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente (-12,4%), per via soprattutto del forte calo dell’energia (-43,3%), mentre risultano in aumento gli acquisti di beni intermedi (+11,4%).
Si registrano ampie flessioni tendenziali per l’export verso Paesi ASEAN (-25,5%), Stati Uniti (-20,1%), Russia (-18,4%), Giappone (-15,5%) e Regno Unito (-14,6%), mentre sono in crescita le vendite verso Paesi MERCOSUR (+16,6%), Svizzera (+6%) e Cina (+2%).
Dal lato dell’import, il calo più significativo riguarda gli acquisti da Russia (-49,6%), Regno unito (-19,6%) e Stati Uniti (-17,9%), mentre risulta in deciso recupero l’import dai Paesi OPEC (+27,5%).
Il commercio estero dovrebbe tornare a dare un contributo positivo al PIL nella parte finale del 2020 e in media nel 2021.

AREA EURO – La crescita di M3 è marginalmente accelerata al 10,5% a/a in ottobre.
Il rapporto mostra che l’incremento trova contropartita sempre più nella crescita dei crediti verso il settore pubblico, riflesso dei programmi di acquisto PSPP e PEPP, mentre il contributo del credito al settore privato sta rallentando.

 

COMMENTI:

BCE – Il resoconto della riunione del 28-29 ottobre conferma che il consiglio era orientato a considerare nuove misure di politica monetaria, ma soltanto alla successiva riunione di dicembre, perché riteneva necessario avere maggiori informazioni sull’entità del rallentamento del 4° trimestre e sulle prospettive seguenti.
Il resoconto riporta ampio consenso intorno alla considerazione che i rischi al ribasso per lo scenario erano aumentati con la seconda ondata dei contagi.
Anche se le restrizioni in vista erano ritenute più focalizzate, la dimensione e la durata di un’ulteriore flessione del PIL erano giudicate “molto incerte”, e le previsioni di settembre erano già valutate come troppo ottimistiche.
Inoltre, “non era chiaro se le riserve di liquidità che le imprese e le famiglie avevano costruito negli ultimi mesi si sarebbero dimostrate sufficienti per resistere a un nuovo deterioramento dell’economia”.
Sebbene vi fosse ampio accordo sulla necessità di segnalare la necessità di ricalibrare gli strumenti di politica monetaria della BCE alla riunione di politica monetaria di dicembre, “si sconsigliava dall’impegnare il Consiglio direttivo preventivamente ad azioni specifiche”.
Il resoconto, infatti, fa esplicito riferimento a una serie di informazioni ritenute importanti per guidare le decisioni di dicembre:
(1) l’esito delle elezioni presidenziali americane,
(2) l’esito delle negoziazioni su Brexit,
(3) il giudizio della Commissione sui budget 2021,
(4) indicazioni sul possibile uso di NGEU,
(5) gli sviluppi pandemici, le notizie sui vaccini in corso di sviluppo e sulle misure di contenimento.
Su diversi fronti, gli sviluppi sono stati positivi; tuttavia, i negoziati su Brexit sono ancora incagliati, NGEU è bloccato dal veto di Ungheria e Polonia e l’incertezza sul primo semestre 2021 resta elevata.
Nel complesso, perciò, i progressi non sembrano sufficienti per dissuadere il consiglio dall’aggiungere nuovo stimolo monetario.
Riguardo alla sinergia con la politica fiscale, il testo avvisa che “un orientamento accomodante di politica monetaria potrebbe creare la tentazione per i governi di sottoscrivere impegni difficili da annullare e quindi aumentare la spesa oltre quanto necessario per far fronte alla pandemia, esacerbando i deficit strutturali e danneggiando la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche”.
Questo sembra un primo avviso lanciato ai paesi ad alto debito perché non sprechino questa finestra di opportunità.

GERMANIA – Il governo federale e gli Stati hanno annunciato la proroga delle misure restrittive anti-Covid fino al 20 dicembre.
Il tasso di incidenza settimanale del contagio si colloca attualmente a 138 per 100mila abitanti, e ha smesso di crescere.
La stima di Rt sta oscillando intorno a 1.Tuttavia, la maggiore diffusione del contagio fra gli anziani sta ancora facendo salire il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva.

BREXIT – I negoziatori dell’UE informeranno gli ambasciatori dell’UE sullo stato dei negoziati questa mattina alle h. 9:00. Secondo il presidente della Commissione europea von der Leyen, i prossimi giorni saranno decisivi e la Commissione “non è pronta a mettere in discussione l’integrità del nostro mercato unico”. Reuters ha riferito nei giorni scorsi che le fonti dell’UE valutavano un accordopossibile ma non probabile” prima del fine settimana, e più probabile la prossima settimana.

 

MERCATI VALUTARI:

USDDopo aver aperto al ribasso ieri il dollaro si è parzialmente ripreso nel corso della giornata, principalmente per l’arretramento dell’euro, essendo i mercati USA chiusi per il Thanksgiving.
Il biglietto verde rimane comunque vicinissimo ai minimi dell’anno: la perdita del primato dei tassi si sta rivelando un fattore strutturalmente sfavorevole per il dollaro, ma al di là del breve la partita si dovrebbe tornare a giocare sul tema della crescita.
Se l’economia USA sarà in grado di esibire una ripresa più robusta, in particolare rispetto all’area euro, il trend ribassista del biglietto verde dovrebbe andare esaurendosi.

EURDopo essere salito fino a 1,1940 EUR/USD ieri l’euro ha ritrattato scendendo fino a 1,1883 EUR/USD.
L’attenzione è tornata infatti sulla fase di difficoltà che sta attraversando l’area euro nel 4° trimestre a causa della seconda ondata del coronavirus, dopo che in Germania Merkel ha annunciato che non sarà possibile allentare rapidamente le restrizioni in essere.
Anche i dati sulla fiducia dei consumatori sia in Germania che in Francia hanno mostrato un peggioramento superiore alle attese.
E dalla BCE Lane ha indicato che la ripresa sarà lunga e accidentata, per cui sarà ancora necessario il sostegno della politica monetaria, dato il carattere di persistenza di alcuni effetti della pandemia.
Oggi anche i dati di fiducia dell’area sono attesi in calo, il che dovrebbe contribuire ad arginare eventuali slanci rialzisti dell’euro.
La dinamica del cambio è comunque da monitorare con attenzione su questi livelli in quanto dal punto di vista prettamente tecnico si troverebbe proprio all’inizio del fronte rialzista.

GBP – La sterlina si è mantenuta in area 1,33 GBP/USD contro dollaro – a un passo dai massimi dell’anno in area 1,34 GBP/USD – chiudendo comunque al ribasso sia contro dollaro sia contro euro da 0,88 a 0,89 EUR/GBP perché in assenza di novità positive sul fronte dei negoziati post-Brexit l’upside è stato perlopiù sfruttato.
Questa mattina la Commissione UE riferirà agli ambasciatori degli Stati Membri lo stato delle trattative.
Al momento non ci sono novità rispetto a quanto riportava già ieri Reuters, che citava fonti diplomatiche secondo cui un accordo potrebbe aversi entro la prossima settimana, ma non prima di questo weekend.
Come abbiamo già detto più volte, la sterlina si rafforzerebbe in caso di accordo ma limitatamente, mentre si deprezzerebbe, in misura più ampia, in caso di no-deal.

JPY – Lo yen si è rafforzato sia contro dollaro da 104 a 103 USD/JPY sia contro euro da 124 a 123 EUR/JPY, ma prevale un’assenza di spunti nuovi.
Alla riapertura post-Thanksgiving dei mercati USA i temi internazionali e le dinamiche di dollaro torneranno a fare da driver.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La fiducia di famiglie e imprese è attesa in diminuzione a novembre.
Il morale dei consumatori è visto a 100,5 da 102 di ottobre (sarebbe il secondo calo consecutivo).
L’indice composito di fiducia delle aziende elaborato dall’Istat, dopo il recupero degli ultimi 5 mesi, dovrebbe correggere a 91 da 92,9 precedente, spinto al ribasso soprattutto dai servizi, che sono colpiti dalle misure progressivamente più restrittive emanate a partire da metà ottobre.
Nel manifatturiero, che non è direttamente coinvolto dalle sospensioni di attività, e che è ancora sostenuto dal commercio internazionale, la correzione dovrebbe essere decisamente più contenuta, a 95 da 95,6 precedente.

AREA EURO – L’indice ESI di fiducia economica elaborato dalla Commissione Europea è atteso in discesa a novembre, a 87,0 (da 90,9 precedente).
L’indice per l’industria è visto calare marginalmente da -9,6 a -10,0, mentre i servizi dovrebbero subire una flessione più ampia (da -11,8 a -15,2).
L’indagine congiunturale di novembre dovrebbe riflettere gli effetti negativi delle nuove misure di confinamento adottate per far fronte all’accelerazione dei contagi.
Il dato finale dell’indice di fiducia dei consumatori è atteso in calo a -17,6 a novembre, (da -15,5 a ottobre).

FRANCIA – La seconda stima dovrebbe confermare che il PIL nel terzo trimestre è rimbalzato del 18,2% t/t (-4,3% a/a), dopo il -13,7% t/t (-18,9% a/a) dei mesi primaverili.
Dai dettagli dovrebbe essere confermato che il contributo principale è venuto dalla domanda interna, mentre il canale estero ha contribuito in modo trascurabile.
Nella parte finale dell’anno è prevista una nuova contrazione, che stimiamo dell’ordine di oltre tre punti percentuali.