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26 Ottobre 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Ieri, l’indice IFO è risultato poco variato a 84,3 ad ottobre, sui minimi da maggio 2020.
Le aspettative sono migliorate marginalmente a 75,6 da 75,3, mentre l’indicatore sulla situazione corrente è scivolato a 94,1 da 94,5.
Il livello dell’indice è inferiore alla media di lungo termine e segnala una recessione dell’economia tedesca probabilmente già in atto e più profonda che nel resto dell’Eurozona.

STATI UNITI
– Ieri, l’indice di fiducia dei consumatori rilevato dal Conference Board a ottobre è calato a 102,5 da 107,8 di settembre, sulla scia di un’ampia correzione dell’indice delle condizioni correnti (a 138,9 da 150,2) e di una contrazione più moderata delle aspettative, che rimane al di sotto della soglia tipicamente associata con una recessione.
Le famiglie sono di nuovo preoccupate per l’inflazione e potrebbero ridimensionare i consumi nei prossimi mesi.
Anche la valutazione del mercato del lavoro si è deteriorata, con indicazioni di un futuro rialzo del tasso di disoccupazione.
– La Survey of Consumer Expectations della NY Fed a ottobre ha registrato un nuovo calo delle aspettative di inflazione a breve termine, a fronte di un modesto incremento sugli orizzonti a medio e lungo termine (a 2,9% e 2,2%, rispettivamente).
Le aspettative di spesa delle famiglie hanno corretto pesantemente, con il più ampio calo mensile dal 2013 (inizio della serie).
– I prezzi delle case rilevati dall’indice S&P/Case-Shiller hanno registrato la seconda contrazione mensile consecutiva, calando di -0,7% m/m ad agosto e portando la variazione annua a 14,4%.
L’indice per le grandi aree metropolitane è calato di -1,1% m/m, la più ampia contrazione dal 2011.
I dati confermano la rapida svolta del mercato immobiliare residenziale avvenuta a metà anno sulla scia dell’ampio rialzo dei tassi sui mutui, ora a 7%.
Le previsioni per i prezzi delle case sono di ulteriore rallentamento, con spinte verso il basso su affitti e affitti figurativi che, con ritardo di qualche trimestre, seguono il trend dei prezzi.
Un futuro rallentamento della componente abitazione di CPI e deflatore dovrebbe contribuire al rallentamento dell’inflazione nel 2023.

 

COMMENTI:

BCE – Sempre ieri, la Bank Lending Survey della BCE ha registrato un significativo inasprimento delle condizioni creditizie per mutui, credito al consumo e alle imprese nel 3° trimestre; le aspettative sono coerenti con un’ulteriore restrizione a fine 2022. Le banche riportano inoltre attese di calo della domanda di credito nei prossimi mesi penalizzata dall’aumento dei tassi di riferimento e dal rallentamento ciclico. La domanda di credito legata agli investimenti, la domanda di mutui ipotecari e di credito al consumo è già segnalata in calo nel terzo trimestre; invece, è cresciuta la domanda legata al finanziamento del capitale circolante delle imprese.

ITALIA – Il Governo presieduto da Giorgia Meloni ha ottenuto la fiducia alla Camera con 235 voti favorevoli, 154 voti contrari e 5 astenuti.
Nel suo discorso programmatico, il Presidente del Consiglio ha ribadito fermamente la collocazione dell’Italia nell’alleanza atlantica e il sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia, ha usato toni “morbidi” in tema di confronto con la Ue e modifiche al PNRR, e ha ammesso che l’urgenza di nuovi interventi contro il caro-energia costringerà l’esecutivo a rimandare alcune misure che avrebbe voluto inserire in manovra; in tema di pensioni, Giorgia Meloni ha detto che il governo intende facilitare la flessibilità in uscita ma con meccanismi compatibili con la tenuta del sistema previdenziale, e partendo dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno.
Oggi il Governo si presenta al Senato: la discussione in aula inizierà alle 13; la replica del Presidente del Consiglio è prevista intorno alle ore 16.30, seguiranno le dichiarazioni sul voto di fiducia e la chiama (intorno alle ore 19); l’esito è atteso attorno alle 20.30.
Il risultato è scontato, anche se a Palazzo Madama i numeri sono più risicati (il Governo può contare su 115 voti – se si esclude il Presidente dell’aula che da prassi non partecipa al voto – contro i 104 della maggioranza teorica dei senatori).

REGNO UNITOR. Sunak è stato formalmente nominato primo ministro.
Sunak ha affermato di essere stato scelto in parte per sanare gli errori del governo precedente, sottolineando l’intenzione di affrontare la grave crisi economica attuale mettendo al centro della sua azione la stabilità.
Sunak intende mantenere J. Hunt nella posizione di Cancelliere dello Scacchiere.

STATI UNITI – Dalla Fed, Williams (NY Fed) ha detto che, nonostante alcuni segnali di rallentamento delle spinte sui prezzi, “le pressioni sull’inflazione sono diventate diffuse”.
A suo avviso, la restrizione monetariaha iniziato a raffreddare la domanda e a ridurre le pressioni inflazionistiche, ma il lavoro (della Fed) non è ancora concluso”.

CANADA – Oggi la riunione della Bank of Canada dovrebbe concludersi con il secondo rialzo consecutivo di 75pb, portando il tasso overnight a 4%, alla luce dell’inflazione elevata.
Il governatore Macklem ha affermato che c’è un chiaro eccesso di domanda e che “c’è ancora da fare” per combattere l’inflazione, anche per via del deprezzamento del cambio contro il dollaro registrato negli ultimi due mesi.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha corretto ampiamente ieri ed è in calo anche oggi verso i minimi d’inizio mese sul calo dei rendimenti seguito ai dati (prezzi delle case e fiducia dei consumatori) che hanno mostrato un peggioramento più ampio delle attese, fornendo primi segnali chiari che la restrizione monetaria e l’inflazione stanno iniziando ad avere un effetto negativo sulla crescita.
Se questo porterà la Fed a segnalare il passaggio a rialzi dei tassi più contenuti già a dicembre, il trend rialzista del dollaro potrebbe considerarsi terminato.
Un primo test chiave in tal senso si avrà fra una settimana esatta con il FOMC, dove ci si aspetta ancora un rialzo di 75 pb, ma nel comunicato la Fed potrebbe comunque aprire a una moderazione dei rialzi a partire già dalla riunione successiva (dicembre).

EURDi riflesso alla correzione del dollaro l’euro ha recuperato tra ieri e oggi riportandosi da 0,98 alla parità.
La possibilità che la Fed sia prossima a segnalare il passaggio a rialzi dei tassi più contenuti non preserva l’euro da nuova debolezza nel breve – dato il significativo deterioramento atteso del quadro di crescita e inflazione dell’area verso fine ano – ma può contribuire a ridurne il downside: in tal caso valuteremo l’opportunità di rivedere al rialzo i livelli dei punti di minimo attesi del cambio.
La riunione BCE domani e quella della Fed mercoledì prossimo forniranno indicazioni utili in tal senso.

GBPLa sterlina si è rafforzata ampiamente contro dollaro tra ieri e oggi da 1,12 a 1,15 GBP/USD favorita non solo dalla correzione del biglietto verde ma anche dal ridursi dell’incertezza politica dopo la nomina ieri di R. Sunak a primo ministro e la notizia che il nuovo premier intende mantenere J. Hunt come Cancelliere dello Scacchiere.
La sterlina si è rafforzata anche contro euro da 0,87 a 0,86 EUR/GBP.
Questo non basta a preservarla da nuova debolezza nel breve data la fragilità del quado macro domestico, ma può contribuire a ridurne il downside, per cui dovremo valutare l’opportunità di una revisione verso l’alto dei livelli di minimo attesi del cambio.
La presentazione del nuovo piano fiscale il 31 ottobre e l’importante riunione BoE del 3 novembre offriranno indicazioni importanti in tal senso.

JPYLo yen si è rafforzato tra ieri e oggi contro dollaro da 149 a 146 USD/JPY grazie al calo dei rendimenti a lunga USA.
Questo non basta a escludere nuova debolezza per lo yen nel breve, dato che alla riunione di venerdì la BoJ confermerà il mantenimento della politica ultra-espansiva mentre tra una settimana la Fed procederà con un altro rialzo di 75 pb, ma la possibilità che il trend rialzista dei rendimenti a lunga USA sia giunto – o sia comunque prossimo – al termine ne dovrebbe almeno ridurre il downside.
Quando smetteranno di salire lo yen dovrebbe smettere di scendere.
Contro euro lo yen si è invece indebolito da 146 a 147 EUR/JPY per via del maggior rafforzamento dell’EUR/USD.

CADAnche il dollaro canadese si è rafforzato tra ieri e oggi da 1,37 a 1,35 USD/CAD sulla generalizzata correzione del biglietto verde, ma i margini per ulteriore rafforzamento autonomo, basati su fattori di forza propria, nel breve sembrano ancora ridotti.
Indicazioni utili in tal senso si avranno oggi, dalla riunione della Bank of Canada, non tanto per la decisione sui tassi che ci si attende vengano alzati ancora di 75 pb da 3,25% a 4,00%, quanto per il nuovo Monetary Policy Report che verrà pubblicato oggi contestualmente all’annuncio di policy e che conterrà le previsioni aggiornate di crescita e inflazione.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – In calendario i dati di settembre sulla crescita dell’aggregato monetario M3 in area euro e sul commercio estero extra-UE in Italia.

FRANCIA – Questa mattina la fiducia dei consumatori dovrebbe toccare un nuovo minimo storico ad ottobre, a 77 da un precedente 79.

STATI UNITI – Oggi sono in uscita le vendite di case nuove di settembre, previste in calo a 635 mila da 685 mila di agosto.
Le richieste di mutui per l’acquisto di case sono scese drasticamente il mese scorso e i tassi sui mutui sono a ridosso del 7%, sui massimi da marzo 2002, con indicazioni di ulteriore debolezza del comparto immobiliare residenziale.