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26 Luglio 2023 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Ieri l’indice IFO è sceso più delle attese a luglio, a 87,3 da 88,6, un minimo da novembre 2022.
La flessione è guidata dal deterioramento dell’indice sulla situazione corrente, in contrazione a 91,3 da 93,7 di giugno, mentre le attese hanno registrato un calo ben più moderato, a 83,5 da 83,8 precedente.
Su base settoriale, prosegue la recessione manifatturiera, mentre la ripresa nei servizi continua a perdere spinta.
Il tono delle indagini suggerisce che la crescita tedesca possa tornare in negativo nel 3° trimestre.
Più in generale, la tornata di indagini congiunturali di luglio nell’Eurozona ha mostrato un netto aumento dei rischi al ribasso sul ciclo nel secondo semestre.

STATI UNITI – Ieri la fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a luglio ha confermato i segnali positivi provenienti dalle altre indagini, salendo a 117 da 110,1 e registrando un massimo da luglio 2021.
Il miglioramento dell’indice è diffuso sia alle condizioni correnti (a 160 da 155,3) che alle aspettative (a 88,3 da 80), con opinioni più ottimistiche sul mercato del lavoro e sulle condizioni finanziarie.
Le aspettative di inflazione a 12 mesi sono calate per il quarto mese consecutivo, ai minimi da novembre 2020.
Tuttavia, le attese di recessione sono lievemente aumentate, anche se in minor misura rispetto ai mesi precedenti, e i piani di acquisto di servizi discrezionali sono in rallentamento.
Nel complesso, la survey dà indicazioni confortanti circa la tenuta dei consumi nei prossimi mesi.

 

COMMENTI:     

BCE – La Bank Lending Survey della BCE di luglio ha confermato che la politica monetaria si sta trasferendo all’economia reale e ha offerto nuove indicazioni di restrizione delle condizioni creditizie e di calo della domanda di prestiti.
Rispetto al trimestre precedente la restrizione netta è risultata meno pronunciata per mutui e credito alle imprese (mentre si è intensificata nel credito al consumo), ma le aspettative degli istituti finanziari anticipano un’ulteriore stretta sulle condizioni di credito nei prossimi tre mesi, seppur a ritmi più moderati rispetto ai trimestri precedenti.
Il calo della domanda di prestiti è risultato particolarmente accentuato tra le imprese dove il saldo netto ha toccato un minimo dall’inizio delle rilevazioni nel 2003, in misura superiore rispetto a quanto atteso dalle banche nel trimestre precedente.
Il peggioramento delle richieste di credito è spiegato soprattutto dall’aumento del costo del denaro e da minori intenzioni di investimento.
Tra le principali economie, sono Italia e Francia a registrare le flessioni più marcate.
La domanda continua a calare anche per i mutui, ma a ritmi più moderati rispetto ai trimestri precedenti.

STATI UNITI – Oggi la riunione del FOMC dovrebbe concludersi con il preannunciato rialzo di 25pb del tasso dei fed funds, a 5,5%.
I toni del comunicato e della conferenza stampa dovrebbero risultare significativamente più dovish rispetto al mese scorso.
Powell dovrebbe ribadire che tutte le opzioni sono sul tavolo e che le decisioni verranno prese riunione per riunione, in base sia al flusso di nuove informazioni sia alla risposta della domanda e dei prezzi alla restrizione già attuata; tuttavia, potrebbe riconoscere che i dati più recenti hanno mostrato un raffreddamento sia delle dinamiche occupazionali che delle pressioni inflazionistiche core.
Pensiamo che quello odierno possa risultare l’ultimo rialzo di questo ciclo restrittivo; manteniamo la previsione di un primo taglio all’inizio del 2024, con tassi al 4,5% alla fine dell’anno prossimo

FMI – Nel World Economic Outlook di luglio il Fondo Monetario Internazionale prevede che l’economia globale cresca al ritmo del 3% sia nel 2023 (stima rivista al rialzo di due decimi rispetto ad aprile) che nel 2024.
Tra le principali economie, gli Stati Uniti sono attesi in espansione dell’1,8% quest’anno (rivisto da 1,6%) prima di decelerare all’1% (da 1,1% precedente) in quello successivo, mentre per l’Eurozona si prevede che dopo il rallentamento allo 0,9% atteso per il 2023 la crescita torni ad accelerare all’1,5% nel 2024 (entrambe le proiezioni sono state riviste al rialzo di un decimo).
Tra i maggiori Paesi dell’area euro, la crescita nel 2023 sarà trainata da Spagna (2,5%, +1pp rispetto allo scorso WEO) e Italia (1,1%, stima rivista al rialzo di 0,4pp), a fronte di un’espansione più moderata in Francia (0,8%) e di una contrazione in Germania (-0,3%, rivista al ribasso di due decimi).
Per il 2024 il FMI vede una ripartenza all’1,3% in Germania e Francia, mentre in Italia si stima un rallentamento a 0,9% (rivisto comunque al rialzo di un decimo rispetto ad aprile); in Spagna l’espansione dovrebbe restare su ritmi sostenuti (al 2%).
Infine, sono state rimaste invariate le previsioni di crescita per la Cina, a 5,2% nel 2023 e 4,5% nel 2024.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – Oggi la fiducia dei consumatori potrebbe correggere di un punto a 84 a luglio, restando comunque al di sopra della media dell’ultimo anno.

STATI UNITI – Le vendite di case nuove a giugno dovrebbero calare a 750 mila, dopo il rialzo a 763 mila (+12,2% m/m) di maggio.
Le indicazioni del mercato immobiliare sono state diffusamente positive.
La stabilizzazione dei tassi sui mutui intorno al 7%, nonché delle richieste di mutui per l’acquisto di una casa, segnala che le vendite dovrebbero mantenersi sui livelli recenti, in linea con le aspettative implicite nell’indagine di fiducia dei costruttori di case.