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26 Aprile 2023 – nota economica giornaliera

GERMANIA
 – Poco fa, l’indice GfK di fiducia dei consumatori tedeschi (dato preliminare di maggio) è salito per il settimo mese consecutivo, a -25,7 da un precedente -29,3, un massimo da aprile 2022.
– Lunedì l’indice IFO di aprile ha registrato il sesto rialzo consecutivo, a 93,6 da un precedente 93,2 (ai massimi da febbraio dell’anno scorso).
Il progresso è spiegato dal miglioramento delle attese per i prossimi mesi (a 92,2 da un precedente 91), contro un sentiment sulle condizioni correnti in lieve peggioramento (a 95 da 95,4).
Il dettaglio mostra un marcato miglioramento delle aspettative nel manifatturiero, sulla scia dell’allentamento delle strozzature all’offerta e del calo del prezzo del gas, e nelle costruzioni, in chiara ripresa da inizio anno.
Il morale nei servizi, al contrario di quanto emerso dalle indagini PMI, ha subito una flessione sia della situazione corrente che delle aspettative dopo la tendenza al rialzo registrata nei mesi precedenti.
Nei mesi primaverili l’IFO dovrebbe dunque mantenersi sopra il 91,5 medio del 1° trimestre, su livelli coerenti con una espansione moderata del PIL tedesco.

 

COMMENTI:                                  

ITALIA – Oggi è in calendario l’informativa urgente del ministro Fitto in Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (con particolare riferimento alla revisione del sistema di governance), mentre è atteso a breve lo sblocco del pagamento della terza rata da 19 miliardi, dopo che nei giorni scorsi la Commissione europea aveva comunicato di aver escluso tra gli investimenti coperti dal piano quelli per gli stadi di Firenze e Venezia.

UNIONE EUROPEA – Oggi è attesa anche la presentazione del testo di riforma del Patto di Stabilità da parte della Commissione Ue.

STATI UNITI – Il Congressional Budget Office ha pubblicato la stima degli effetti del disegno di leggeLimit, Save, Grow Act of 2023” (LSGA) definito dalla leadership repubblicana della Camera per alzare il limite del debito e attuare misure di riduzione della spesa.
Il LSGA sospenderebbe il tetto del debito fino al 31 marzo 2024 o fino a un aumento di 1,5 tln di dollari rispetto all’attuale tetto di 31,4 tln di dollari, a seconda di quale dei due eventi si verifichi per primo.
Il CBO stima un risparmio di 4,8 tln in 10 anni, con una minore spesa primaria di 4,3 tln e risparmi di interessi di 0,55 tln.
Il LSGA dimezzerebbe la crescita annua del debito/PIL nel prossimo decennio, portando il debito/PIL a 106% nel 2033, dall’attuale 98%, contro il 118% previsto a legislazione vigente.
Il disegno di legge prevede: una riduzione della spesa discrezionale del 2024 al livello del 2022 e ne vincola la crescita successiva a 1% all’anno; elimina i fondi per Covid non ancora spesi; revoca l’aumento di 80 mld per il rafforzamento dell’IRS (l’Agenzia delle Entrate in USA); revoca la maggior parte dei crediti di imposta previsti dall’Inflation Reduction Act per la transizione energetica; espande i requisiti di lavoro per molti programmi di assistenza sociale; revoca le misure di riduzione del debito universitario approvate dall’Amministrazione Biden.
La leadership repubblicana mira a un voto alla Camera mercoledì, ma diversi rappresentanti repubblicani hanno segnalato la loro opposizione.
Una maggioranza a favore della legge richiede che non ci siano più di 4 repubblicani contrari, lasciando incerta fino all’ultimo la definizione dei contenuti del LSGA.
I democratici hanno affermato che il disegno di legge non passerà mai al Senato e mantengono la posizione secondo cui il limite del debito deve essere alzato senza condizioni.
Le tensioni in Congresso aumenteranno nei prossimi mesi, generando un’incertezza crescente sulla possibile risoluzione della crisi.

GIAPPONE – Il nuovo governatore della BoJ, Ueda, ha detto che intende mantenere in vigore lo stimolo monetario, dato che l’inflazione sottostante resta sotto il 2% e richiede continua espansione monetaria. Secondo Ueda, lo scenario dell’inflazione dovrà essere analizzato con particolare attenzione per attuare la svolta di policy al momento appropriato.
Ueda ha anche affermato che non sarà possibile annunciare in anticipo la modifica del controllo della curva per evitare turbolenza e confusione sui mercati.
La prima riunione presieduta da Ueda sarà questa settimana, il 27-28 aprile.
A nostro avviso il controllo della curva dovrebbe essere invariato a questa riunione, e potrebbe essere modificato da giugno in poi.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata confermando una fase di stabilizzazione, sorretto venerdì dai PMI risultati più positivi del previsto.
Questa settimana invece si è aperta con dinamiche più contrastate.
Il calo del biglietto verde lunedì – dovuto al calo dei rendimenti USA in prospettiva che il rialzo atteso dei tassi Fed alla riunione di mercoledì prossimo sia l’ultimo – si è infatti interrotto ieri con un pieno recupero sull’improvviso aumento della risk aversion per il crollo di First Republic, banca già in grave crisi, ma prontamente salvata, nei giorni del fallimento di SVB.
Oggi però il dollaro è di nuovo in calo, per via dei dati sulla fiducia dei consumatori che hanno ampiamente deluso ieri avvalorando l’ipotesi di uno scenario recessivo nei prossimi mesi.
La tendenza di fondo del biglietto verde dovrebbe essere ribassista, ma i dati dei prossimi giorni dovrebbero contribuire ad arginare la discesa in atto: domani si attende infatti solo una modesta decelerazione del Pil nel 1° trimestre e venerdì i deflatori dovrebbero mostrare ancora persistenza di pressioni inflazionistiche.

EURL’euro, dopo essersi stabilizzato in un range molto stretto in area 1,09 EUR/USD la settimana scorsa, è tornato a salire da lunedì in area 1,10 EUR/USD, riavvicinando i massimi recenti, favorito principalmente dalla tendenza calante dei redimenti USA ma anche dal consolidarsi di attese di maggiori rialzi BCE (rispetto alla Fed), in base sia ai dati (positivo lunedì l’IFO tedesco) sia alle dichiarazioni di esponenti BCE.
Il confronto tra prospettive BCE e Fed dovrebbe favorire un consolidamento dell’euro che potrebbe anche aggiornare i massimi e tentare un test di 1,1100 EUR/USD se i dati dell’area non deluderanno: domani, infatti, si prevede un leggero miglioramento nei dati di fiducia e venerdì un ritorno della crescita in territorio positivo nel 1° trimestre.
Il calo dell’inflazione previsto in Germania e Francia non dovrebbe compromettere la tendenza di fondo rialzista del cambio, in quanto la componente core dovrebbe mantenersi elevata, ma potrebbe comunque limitare l’upside.

GBPLa sterlina, stabilizzatasi contro dollaro nel range 1,23-1,24 GBP/USD la scorsa settimana, ha aperto leggermente al rialzo da lunedì rivedendo quota 1,25 GBP/USD, seguendo principalmente i driver di dollaro.
In assenza di dati di rilievo sul fronte domestico in questi giorni dovrebbe muoversi ancora soprattutto di riflesso alla dinamica del biglietto verde, stabilizzandosi su livelli leggermente più elevati rispetto alla settimana scorsa a 1,24-1,25 GBP/USD, a meno di sorprese verso l’alto dai dati USA.
L’upside dovrebbe comunque mantenersi inferiore a quello dell’euro, rispetto al quale la tendenza della sterlina è infatti lievemente in calo questo mese da 0,87 a 0,88 EUR/GBP, per via del quadro combinato di crescita/inflazione più compromesso nel Regno Unito rispetto all’area euro.

JPY – Lo yen, stabilizzatosi in una dinamica laterale contro dollaro a 133-135 USD/JPY la settimana scorsa, è rimasto in range da lunedì, ma mostrando una lieve tendenza rialzista in linea con il calo dei rendimenti a lunga USA.
Ora però il focus si sposterà sull’esito della riunione BoJ, la prima presieduta da Ueda, che terminerà nella notte tra giovedì e venerdì.
Le attese sono per il mantenimento dell’attuale strategia di policy, ma l’esito è comunque molto incerto perché Ueda ha indicato che la politica monetaria per ora deve restare espansiva in quanto il rischio che l’inflazione faccia undershooting è ancora superiore al rischio che faccia invece overshooting, tuttavia ha lasciato le porte aperte ad una normalizzazione futura spiegando anche che la BoJ non potrà avvisare anticipatamente dell’intenzione di rivedere/rimuovere il controllo della curva perché questo potrebbe provocare confusione/turbolenze sui mercati.
In assenza di novità su questo fronte alla riunione di domani, lo yen potrebbe leggermente (e temporaneamente) indebolirsi, mentre al contrario si rafforzerebbe in caso di revisione a sorpresa dell’YCC.
Contro euro lo yen si è indebolito verso nuovi minimi in avvio di settimana da 147 a 148 EUR/JPY, recuperando provvisoriamente ieri fino a 146 EUR/JPY sulla correzione dell’EUR/USD innescata dall’improvviso aumento della risk aversion post-crollo di First Republic.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – Oggi la fiducia dei consumatori di aprile dovrebbe crescere di un punto a 82 dopo la correzione registrata il mese precedente.
Il morale è comunque atteso restare al di sotto della media di lungo periodo e, a differenza che nelle altre principali economie dell’area euro, non ha ancora evidenziato un chiaro trend di recupero.

STATI UNITI – Oggi gli ordini di beni durevoli a marzo dovrebbero riaccelerare, con una variazione attesa di 1% m/m, dopo -1% m/m, grazie a un rimbalzo dell’aeronautica civile.
Il trend degli ordini è in via di moderazione e punta a un rallentamento degli investimenti fissi non residenziali nel 1° semestre.