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26 Agosto 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA
– Poco fa, l’analogo indice sul morale delle famiglie elaborato da GfK (dato preliminare di settembre) ha toccato un nuovo minimo storico (dal 2004), a -36,5 da -30,9.
– L’indice di fiducia IFO di agosto è sceso lievemente a 88,5 da 88,7 precedente, sui minimi da giugno 2020 ed in linea con le indagini PMI pubblicate in settimana.
La flessione ha riguardato sia la componente sulla situazione corrente, che le aspettative, che hanno, quest’ultime, toccato il minimo storico.
Dopo aver sorpreso verso l’alto con una crescita di 0,1% t/t nel 2° trimestre, riteniamo che il PIL tedesco subirà una contrazione nei prossimi trimestri.

FRANCIA – Ieri, l’indice di fiducia delle imprese INSEE, in linea con le indicazioni fornite dai PMI flash di agosto, ha riportato un calo sia nella manifattura che tra i servizi, segnalando una frenata dell’economia transalpina nel terzo trimestre (dopo il +0,5% t/t di primavera).

STATI UNITI – Ieri, la seconda stima del PIL del 2° trimestre ha registrato una revisione verso l’alto a -0,6% t/t ann., da -0,9%, dovuta a una crescita più sostenuta dei consumi (1,5% t/t ann.) e a una minore contrazione delle scorte, che hanno più che compensato un deterioramento degli investimenti residenziali. I contributi di segno opposto di scorte (-1,83pp) e canale estero (1,42pp) restano significativi.
I dati relativi al reddito confermano anche nel 2° trimestre un’ampia discrepanza rispetto al PIL.
Su base annualizzata, il reddito nei primi due trimestri del 2022 è in aumento trimestrale di 1,8% e 1,4% (a fronte di contrazioni stimate del PIL di – 1,6% e -0,6%), con indicazioni di rallentamento ma non di recessione.
Riteniamo probabili future revisioni verso l’alto dei dati del PIL.

 

COMMENTI:

BCE – Sempre ieri, la BCE ha pubblicato i verbali relativi alla riunione di luglio, dai quali è emerso come il rialzo dei tassi di 50 pb, sia stato deciso con larga maggioranza del Consiglio, a fronte di “pressioni inflazionistiche che si sono intensificate”, in misura sufficiente a giustificare un intervento più ampio, rispetto quanto precedentemente annunciato.
Che il focus della banca centrale sia spostato più sull’inflazione, che non sulla necessità di prevenire una possibile recessione, emerge anche dalla parte del documento in cui si legge: “i governi possono agire più efficacemente nel dare supporto a famiglie e imprese, consentendo alla politica monetaria di concentrarsi sulle dinamiche inflattive”.

STATI UNITI
 – Oggi il focus sarà sul discorso di Powell al simposio di Jackson Hole.
Powell dovrebbe ribadire l’impegno della Fed a riportare l’inflazione sotto controllo pur in presenza di rischi verso il basso per la crescita e segnalare che la fase di rialzi di entità ampia non è finita, con un intervento atteso fra 50 e 75pb a settembre.
I commenti di Powell dovrebbero sottolineare che, in questa fase di mercato del lavoro ancora sotto pressione e di inflazione elevata, la Fed ritiene preferibile sbagliare con restrizione eccessiva piuttosto che insufficiente, pur notando che la politica monetaria verrà determinata dai dati in uscita.
Un altro punto probabilmente toccato da Powell sarà il sentiero dei tassi nel 2023, con probabili segnali di stabilità dei tassi per un certo periodo dopo il picco ciclico, contrariamente alle previsioni del mercato che si aspetta una svolta in tempi brevi nel 2023.
Nell’insieme, il messaggio di Powell dovrebbe essere relativamente hawkish.
– Ieri, Bostic (Atlanta Fed) ha detto di essere incerto fra un rialzo di 50pb e uno di 75pb alla prossima riunione.
Bostic ha ricordato che prima della riunione usciranno nuovi dati di inflazione e mercato del lavoro e in caso di dati ancora “forti” e di inflazione che non dà segni chiari di rallentamento, potrebbe essere il caso di attuare un altro intervento da 75pb.
Come altri suoi colleghi, Bostic ha sottolineato che le aspettative di una rapida svolta verso il basso dei tassi nel 2023 sono mal riposte, dato che tagli dei tassi in tempi troppo brevi potrebbero addirittura essere controproducenti.
George (Kansas City Fed) e Harker (Philadelphia Fed) hanno ribadito l’importanza di contrastare l’inflazione elevata ma hanno detto di essere ancora incerti sull’entità del rialzo atteso a settembre, in attesa della pubblicazione di dati importanti.
Harker ha affermato che a suo avviso i tassi dovranno essere in territorio restrittivo, al di sopra di 3,4% e rimanere stabili per un po’.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Il dato più importante in calendario oggi è la fiducia di consumatori e imprese in Italia, che è attesa calare ad agosto; nel dettaglio, dopo il recupero del mese precedente, il morale dei consumatori dovrebbe portarsi sui livelli più bassi da maggio 2020, a 94,5, e la fiducia delle imprese manifatturiere dovrebbe riportare un calo a 105,5 da 106,7 precedente.

FRANCIA – La fiducia dei consumatori è attesa calare per l’ottavo mese consecutivo, con l’indice che raggiungerebbe i minimi del 2013, a 79.

STATI UNITI
 – Per quanto riguarda i dati, oggi verranno pubblicati il reddito e la spesa personale di luglio, previsti in rialzo di 0,6% m/m e 0.4% m/m rispettivamente, con indicazioni positive per il sentiero dei consumi nel 3° trimestre.
Il deflatore dei consumi core dovrebbe essere in aumento contenuto a luglio, 0,3% m/m, che però a nostro avviso non sarà interpretata dalla Fed come una svolta convincente della dinamica mensile dei prezzi.
– La fiducia delle famiglie rilevata dall’Univ. of Michigan ad agosto dovrebbe registrare un altro moderato aumento, a 55,8, con una stabilizzazione delle aspettative di inflazione sui livelli della lettura preliminare.