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24 Ottobre 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri l’indice di fiducia dei consumatori della Commissione Europea è risultato poco variato ad ottobre, a -17,9 da -17,8 (terza flessione consecutiva).
È possibile che il morale continui a risentire degli elevati prezzi dei carburanti nonché degli effetti della restrizione monetaria.
La correzione dei mesi recenti ha interrotto la tendenza di recupero vista dopo il picco della crisi energetica, e i livelli dell’indice sono coerenti con una spesa per consumi poco più che stagnante nel 4° trimestre.

GERMANIA – Poco fa, il valore previsto per novembre dell’indice di fiducia dei consumatori tedeschi diffuso da GfK è sceso a -28,1, dal -26,7 rivisto di ottobre: si tratta del terzo calo consecutivo, che porta l’indice ai minimi dallo scorso aprile.
Le aspettative economiche sono in leggero aumento e le aspettative di reddito sono in calo, mentre le intenzioni di acquisto risultano poco variate, e il nuovo aumento della propensione al risparmio (da 8 a 8,5) rafforza la debolezza attesa per la spesa per consumi per i prossimi mesi.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in calo ieri sulla discesa dei rendimenti, soprattutto di quelli a lunga in questo caso, di riflesso all’aumento dell’incertezza a livello globale e al rischio geopolitico a causa delle tensioni in Medio Oriente.
Dai PMI USA di oggi si attende un lieve calo.
A meno quindi di significative sorprese verso l’alto, il dollaro, che questa mattina sta cercando in parte di recuperare, potrebbe tornare a ritrovarsi sulla difensiva.

EUR – L’euro ha aperto la settimana al rialzo ieri da 1,05 a 1,06 EUR/USD inoltrato principalmente sull’arretramento del dollaro, ma sta di nuovo correggendo stamani dopo che i PMI dell’area hanno deluso mostrando un peggioramento contro attese di stabilizzazione o marginale aumento.
Il calo potrebbe ridimensionarsi oggi sui PMI USA, a meno che non sorprendano verso l’alto, in attesa poi dell’evento chiave di giovedì con la riunione BCE.

GBP – Anche la sterlina ha aperto la settimana al rialzo ieri contro dollaro da 1,21 a 1,22 GBP/USD sul calo di quest’ultimo, e il rafforzamento è proseguito anche questa mattina sui dati domestici che hanno mostrato un calo del tasso di disoccupazione contro attese di stabilizzazione, un aumento superiore al previsto del PMI manifatturiero e un calo solo marginale contro attese di stabilizzazione per quello dei servizi (pur restando entrambi, comunque ancora sotto quota 50).
Oggi, infatti la sterlina è in rafforzamento anche contro euro da 0,87 a 0,86 EUR/GBP.
L’upside tuttavia rimane limitato, dato il debole quadro di crescita.
Chiarificatrice sarà la riunione BoE della prossima settimana sia per la decisione sui tassi sia per le nuove previsioni di crescita e inflazione che verranno pubblicate nel MPR aggiornato.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana in marginale rafforzamento contro dollaro, contenuto comunque ancora in area 149 USD/JPY, grazie al calo dei rendimenti a lunga USA e conseguente arretramento del biglietto verde.
A meno di sorprese verso l‘alto dai PMI USA di oggi la valuta nipponica dovrebbe stabilizzarsi in quest’area.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi sono in calendario i dati preliminari sui PMI di ottobre.
Nell’Eurozona ci aspettiamo che gli indici si stabilizzino su livelli recessivi.
Vediamo un PMI manifatturiero in lieve recupero a 43,7 da 43,4.
Le letture di settembre hanno registrato timidi segnali di rallentamento del ritmo di contrazione di produzione e ordinativi che potrebbero proseguire anche ad ottobre, ma le condizioni di domanda restano deboli e non ancora compatibili con l’inizio di un processo di ricostituzione delle scorte.
Il PMI servizi è visto anch’esso poco mosso a 49 da 48,7.
La nostra previsione si basa sull’ipotesi di un rimbalzo dell’indice francese dopo gli ampi cali dei mesi precedenti, ma i rischi sono verso il basso dato il peggioramento di ordini e aspettative registrato a settembre.
Il PMI composito è quindi atteso in risalita per il secondo mese a 47,6 da 47,2, restando peraltro su livelli coerenti con una contrazione del PIL e ancora al di sotto dei livelli dello scorso luglio.
Da monitorare con attenzione le intenzioni di assunzione: la tenuta del mercato del lavoro è un fattore chiave per scongiurare i rischi recessivi.

STATI UNITI – Oggi il PMI manifatturiero flash a ottobre potrebbe attestarsi a 50,1, poco variato rispetto al 49,8 di settembre, sopra la soglia di invarianza dopo cinque mesi in territorio recessivo.
Le rilevazioni di settembre hanno mostrato una stabilizzazione del morale nel manifatturiero, con segnali di attenuazione del ritmo di contrazione di produzione e ordinativi nonché un miglioramento delle aspettative, suggerendo che il punto di minimo del ciclo nell’industria potrebbe essere stato raggiunto.
Le prospettive restano comunque fiacche, come suggerito dalle indagini regionali della Fed.
Nei servizi, l’indice potrebbe correggere leggermente, a 49,9 da 50,1.
Le indagini dei mesi precedenti hanno offerto segnali di perdita di spinta per il settore, e la survey Business Leaders della NY Fed di ottobre ha registrato un peggioramento dell’attività.