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24 Ottobre 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Venerdì l’indice di fiducia dei consumatori è tornato a salire, seppur modestamente, a -27,6 da un precedente -28,8.
L’inatteso miglioramento potrebbe essere imputabile alla correzione dei prezzi energetici rispetto al mese precedente, ma l’indicatore rimane prossimo al minimo storico toccato a settembre, e su livelli coerenti con una contrazione dei consumi privati.

CINA
 – Il PIL del 3° trimestre è riaccelerato ed ha sorpreso al rialzo.
I dati mensili di settembre hanno evidenziato un miglioramento dal lato dell’offerta, concentrato nel settore industriale, ma un quadro meno omogeneo dal lato della domanda.
A una moderata accelerazione degli investimenti non immobiliari e a una modesta decelerazione dell’export si sono accompagnati una stagnazione dell’import e un rallentamento dei consumi privati e dei servizi, quest’ultimo destinato a protrarsi anche in ottobre a causa dell’estensione delle zone soggette a misure di contenimento dei contagi.
Dopo il calo del 2,6% t/t e una crescita tendenziale dello 0,4% a/a nel 2° trimestre, il PIL è salito del 3,9% t/t nel 3° trimestre, molto più delle nostre attese e di quelle del consenso (2,7% t/t e 2,8%t/t rispettivamente) e del 3,9% a/a (2,9% a/a ns previsione e 3,3% a/a per il consenso Bloomberg) portando la crescita cumulata dei primi tre trimestri dell’anno a 3,0%.
A guidare la ripresa è stato il rimbalzo del settore industriale (da 0,4% a/a nel 2° trimestre 5,2% a/a nel 3°) spinto soprattutto dalle costruzioni (7,8% a/a), mentre la crescita dei servizi è stata più contenuta (a 3,2% a/a dopo il calo dello 0,4% a/a nel 2° trimestre) e quella del settore agricolo è rallentata (a 3,4% a/a da 4,4% a/a nel 2° trimestre).
– I dati mensili hanno registrato un netto recupero della produzione industriale (da 4,2% a/a in agosto a 6,3% a/a in settembre), supportato dall’accelerazione della produzione delle imprese private e a capitale straniero ma anche da un effetto base favorevole.
La produzione ha beneficiato della dinamica ancora positiva, seppur in rallentamento, delle esportazioni (salite del 5,7% a/a, più delle attese di consenso a 4%) mentre la quella delle importazioni è rimasta piatta (0,3% a/a in settembre, come in agosto).
– Gli investimenti fissi nominali sono saliti del 5,9% a/a nei primi nove mesi dell’anno, con una crescita tendenziale implicita del 6,5% a/a, solo in moderata accelerazione dal 6,4% a/a in agosto, sempre trainati dagli investimenti delle imprese statali e dalle infrastrutture, mentre gli investimenti in edilizia hanno continuato a contrarsi seppure ad un ritmo inferiore rispetto al mese precedente (-12,9% a/a in settembre da -15,8% a/a in agosto).
I prezzi medi delle abitazioni di nuova costruzione sono rimasti in calo per il 13° mese consecutivo (-0,28% m/m).
– Le vendite al dettaglio sono invece ulteriormente rallentate, da 5,4% a/a in agosto a 2,5% a/a in settembre, più delle attese (consenso Bloomberg 3% a/a), insieme alla produzione del settore dei servizi (da 1,8% a/a in agosto a 1,3% a/a), spinte al ribasso dalle misure di contenimento dell’ondata di contagi di settembre.
– Il tasso di disoccupazione urbano è salito da 5,3% in agosto a 5,5% in settembre indicando un peggioramento del mercato del lavoro.

 

COMMENTI:

ITALIA – Si è ufficialmente insediato il Governo presieduto da Giorgia Meloni, che dovrebbe presentarsi in Parlamento domani per il discorso programmatico e il voto di fiducia nelle due camere.
La composizione ministeriale ha confermato quasi interamente le indiscrezioni della vigilia, con (tra gli altri) Antonio Tajani Vicepremier e Ministro degli Esteri, Matteo Salvini Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture, Giancarlo Giorgetti Ministro dell’Economia e delle Finanze, Adolfo Urso allo Sviluppo economico, Matteo Piantedosi agli Interni, Carlo Nordio alla Giustizia, Guido Crosetto alla Difesa.

BCELa BCE giovedì dovrebbe annunciare un rialzo dei tassi ufficiali di 75 punti base, che porterà il tasso sui depositi a 1,50% e il refi al 2%, e segnalare che nuovi rialzi sono probabili alle successive riunioni.
Inoltre, vi sono aspettative che siano annunciati interventi orientati a far anticipare una parte dei rimborsi dei fondi TLTRO previsti a metà 2023, obiettivo che potrebbe essere perseguito o modificando il regime di remunerazione della riserva, o cambiando le condizioni stesse del programma TLTRO.

STATI UNITI – Venerdì, un articolo del WSJ ha indicato che il FOMC discuterà il tema della dimensione dei rialzi, segnalando un crescente disagio fra i partecipanti di fronte al proseguimento di interventi sui tassi di dimensione molto ampia.
Daly (San Francisco Fed) ha detto che “ora è il momento di iniziare a programmare il rallentamento” dei rialzi dei tassi, per evitare una “svolta non necessaria”.
Bullard (St Louis Fed) ritiene che l’obiettivo della Fed debba essere quello di portare i tassi su un livello che eserciti una significativa pressione verso il basso sui prezzi, stimato fra il 4,5 e il 4,75%, e poi valutare in base ai dati le mosse successive.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata in leggero calo, ma ha vissuto una giornata movimentata venerdì dove aveva esordito in ampio rafforzamento fino a superare i massimi della settimana precedente, per poi più che correggere sul calo dei rendimenti dopo che un articolo del WSJ ha riportato che all’interno della Fed sta iniziando a emergere da parte di alcuni esponenti disagio sull’entità – molto ampia – dei rialzi, per cui alla prossima riunione del 2 novembre la Fed discuterà il tema della dimensione dei rialzi.
Al calo del dollaro venerdì ha contribuito in parte anche il recupero post-intervento dello yen.
Se, fermo restando un rialzo di 75 pb a novembre, si formeranno aspettative che a dicembre la Fed proceda con un rialzo più contenuto (50 pb) l’upside del dollaro dovrebbe iniziare a ridursi.
Dai dati di questa settimana non dovrebbero giungere spunti rialzisti, a meno di sorprese eclatanti: i PMI oggi e la fiducia dei consumatori domani sono infatti attesi in indebolimento, mentre il PIL del 3° trimestre giovedì mostrerà un rimbalzo, ma ai fini delle decisioni della Fed conterà la performance del PIL nel 4° trimestre, dove si attende invece una significativa decelerazione.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in leggero rialzo da 0,97 a 0,98 EUR/USD di riflesso all’arretramento del dollaro e oggi apre in calo anche in questo caso sul recupero in corso del biglietto verde e in parte anche sui PMI dell’area che hanno mostrato un calo superiore alle attese, supportando lo scenario di probabile recessione dal trimestre in corso.
Anche gli altri dati della settimana entrante (IFO tedesco domani, fiducia dell’area e PIL tedesco, francese e spagnolo venerdì) dovrebbero convalidare tale scenario, contribuendo a limitare l’upside dell’euro, mentre la riunione BCE di giovedì dovrebbe portare a un altro rialzo dei tassi di 75 pb, contribuendo invece a contenere il downside della moneta unica, che nel complesso potrebbe quindi mantenersi in range, muovendosi soprattutto sui driver di dollaro, eccezion fatta nel caso della riunione BCE che dovrebbe però avere un impatto contenuto sul cambio, a meno di sorprese, anche nella comunicazione, essendo l’esito sui tassi scontato dal mercato.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata pressoché stabile in area 1,13 GBP/USD ma dopo essere passata venerdì per un calo fino a 1,10 GBP/USD sull’incertezza politica post-dimissioni di Liz Truss.
Anche oggi è in calo, da 1,14 a 1,12 GBP/USD, complici anche i PMI peggiori del previsto, dopo una temporanea salita sulla notizia che Boris Johnson si è ritirato dalla corsa per la nomina del nuovo premier, che lascerebbe per ora favorito il suo ex Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak.
L’identità del nuovo premier verrà annunciata venerdì.
Nel frattempo, la sterlina potrà mostrarsi ancora piuttosto volatile, sia in base al flusso di notizie politiche sia di riflesso alla dinamica del dollaro.
Contro euro, dopo essere scesa la scorsa settimana da 0,85 a 0,87 EUR/GBP, oggi è in leggero recupero a 0,86 EUR/GBP.

JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata in lieve rafforzamento contro dollaro da 148 a 147 USD/JPY, ma dopo essere passato per nuovi minimi venerdì a 151,94 USD/JPY sui quali le autorità giapponesi sono intervenute nuovamente (intervento non ancora confermato ufficialmente) portando il cambio temporaneamente fino a 146 USD/JPY.
Probabile che un altro intervento sia seguito questa notte dato il rapido movimento notturno registrato da 149 a 145 USD/JPY, perlopiù facilmente riassorbito poco dopo.
Le pressioni ribassiste sullo yen dovrebbero iniziare a ridursi autonomamente quando i rendimenti a lunga USA smetteranno di salire, ma nel brevissimo rischiano di mantenersi.
Contro euro lo yen è in calo da 144 a 147 EUR/JPY, dopo aver toccato nuovi minimi venerdì a 148 EUR/JPY.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – Oggi le stime flash degli indici PMI di ottobre dovrebbero confermare il quadro di contrazione dell’attività economica diffusa a industria e servizi.
Dovrebbero essere gli indici francesi a guidare il calo ma anche le indagini tedesche sono attese restare al di sotto della soglia d’invarianza.
Stimiamo un PMI manifatturiero in calo a 47,5 da un precedente 48,4, mentre il PMI servizi è atteso a 48,2 da 48,8 di settembre.
Il PMI composito dovrebbe quindi scendere a 47,5 da 48,1, per il quarto mese al di sotto della soglia critica che separa l’espansione dalla contrazione.
– A parte la riunione di politica monetaria BCE, nei prossimi giorni il focus sarà sulle rilevazioni sui prezzi al consumo di ottobre e le indagini di fiducia di ottobre.
Le indagini IFO e Istat dovrebbero confermare il deterioramento delle prospettive cicliche.
A ottobre l’inflazione è vista salire ancora, e superare il 10%, sia in Italia che in Germania.
– Saranno pubblicati anche i primi dati di contabilità nazionale relativi al 3° trimestre: l’economia dovrebbe essersi contratta in Germania a fronte di una crescita solo marginale in Francia e Belgio, e di una stagnazione in Spagna.
– Infine, la Commissione Europea presenterà la proposta di riforma del Patto di Stabilità e Crescita.

STATI UNITI
– Oggi sono in agenda gli indici PMI Markit flash di ottobre.
Per il manifatturiero, la previsione è di ulteriore indebolimento della crescita, con l’indice atteso a 51,3 da 52, ancora in territorio modestamente espansivo.
L’indice di servizi dovrebbe essere in rialzo a 50,2 da 49,3 con segnali di crescita in alcuni comparti e ridimensionamento delle pressioni sui prezzi.
– In settimana la prima stima del PIL del 3° trimestre dovrebbe mostrare un ritorno alla crescita dopo due trimestri negativi, con un ampio contributo del canale estero e una domanda finale domestica in aumento moderato.
– Fra i dati di ottobre, la fiducia dei consumatori dovrebbe essere in flessione, sulla scia della ripresa del prezzo della benzina.
– Per settembre, la spesa e il reddito personale sono previsti in crescita e il deflatore core dovrebbe essere in aumento di 0,5% m/m.
– Sempre a settembre, le vendite di case nuove sono attese in ampio calo, mentre gli ordini sono previsti in rialzo grazie all’aeronautica civile.