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24 Novembre 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO – La stima flash del PMI manifatturiero ha segnato una flessione a 53,6 da 54,8 di ottobre. L’indice rimane in territorio espansivo per il quinto mese consecutivo, dopo il crollo dei mesi primaverili. Cala il ritmo di espansione dei nuovi ordini e della produzione (rispettivamente a 54,0 e 55,5); l’occupazione, in lieve ripresa, resta su valori coerenti con una contrazione degli organici (da 47,2 a 48,5). I prezzi sono visti in leggera crescita.
L’espansione nel manifatturiero è più che spiazzata dal nuovo peggioramento nel settore dei servizi, per via delle nuove misure di confinamento adottate nella maggior parte dei Paesi dell’eurozona: l’indice è sceso da 46,9 a 41,3.
Il calo è guidato dai nuovi affari (40,0), mentre l’indice delle aspettative indica un forte miglioramento (da 54,2 a 58,3) sulla scia delle notizie incoraggianti sull’efficacia dei vaccini; l’occupazione mostra un’accelerazione nel ritmo di contrazione.
Non vi è alcuna evidenza di pressioni inflattive: aggregando manifatturiero e servizi emerge una lieve tendenza all’aumento dei prezzi pagati (52,4) ed un calo dei prezzi ricevuti (48,2).
Il PMI composito è passato da 50,0 a 45,1, indicando che a novembre l’attività economica nell’eurozona si è ridotta notevolmente rispetto ai mesi precedenti.
Lo spaccato per Paese ha visto il PMI manifatturiero della Francia passare in territorio recessivo(a 49,1 da 51,3), mentre i servizi registrano un nuovo aumento nel ritmo di contrazione (a 38,0 da 46,5). L’indice composito, a 39,9 da 47,5 precedente, è stabile in territorio recessivo: le indicazioni riflettono l’effetto delle nuove misure di contrasto all’aumento dei contagi.
In Germania, il PMI manifatturiero mostra una flessione marginale, da 58,2 a 57,9. Rimangono su valori alti sia l’indice dei nuovi ordini totali (62,2), che della produzione (62,7), e la riduzione delle scorte indica che la crescita della produzione è sostenibile; l’occupazione (47,9) continua a segnare una contrazione, ma la meno marcata dal giugno 2019. Nei servizi, l’indice di attività è sceso di 2,7 punti a 46,2; tuttavia, le imprese ritengono il calo transitorio: l’indice di aspettative è balzato da 53,2 a 58,8, e l’occupazione è scesa di appena 2 decimi, da 51,9 a 51,7. L’indice composito è passato a 52,0 in novembre da 55,0 di ottobre.

GERMANIA – La seconda stima ha rivisto il rimbalzo del PIL nel 3° trimestre 2020 da 8,2% t/t (-4,2% a/a) a 8,5% t/t (e -4,0% a/a). Il secondo trimestre resta a -9,8% t/t (-11,2% a/a).
Il dettaglio mostra un rimbalzo di 10,8% t/t dei consumi privati, di 16,0% degli investimenti in macchinari e un incremento di 0,8% t/t dei consumi pubblici.
Netto rimbalzo dell’export (+18,1% t/t), decisamente più ampio rispetto all’import (+9,1% t/t), per un contributo della bilancia commerciale di ben 3,9 punti percentuali, ma parzialmente compensato da un -2,0% di scorte.
Dal punto di vista settoriale, DeStatis ha rilevato rimbalzi di 14% per il manifatturiero, del 13,8% per i servizi privati, 9,5% per quelli pubblici; in calo le costruzioni (-4,7%).
Nel 4° trimestre si prevede una flessione del PIL di circa un punto percentuale, inferiore a quanto probabilmente si osserverà negli altri grandi paesi dell’eurozona.

STATI UNITI – Il PMI flash manifatturiero a novembre sorprende verso l’alto, con un aumento da 53,4 a 56,7.
Lo spaccato dell’indagine è positivo, con incrementi per i nuovi ordini (da 54,2 a 57,4), la produzione (da 52,3 a 58,7), gli ordini dall’estero (da 49,1 a 51,1) e l’occupazione (da 51,3 a 51,6), i prezzi di vendita (da 52,6 a 56,6).
Anche l’indice dei servizi migliora, nonostante l’imposizione di misure restrittive nel settore in seguito alla ripresa dei contagi. L’indice di attività sale da 56,9 a 57,7, l’occupazione aumenta da 53,1 a 58,6, toccando il massimo da quando esiste la serie.
L’indice composito aumenta da 56,3 a 57,9, con la produzione da 55,5 a 57,9, l’occupazione da 52,8 a 57,4 e i nuovi ordini da 54,3 a 56,6.
I dati sono sorprendentemente positivi e segnalano che per ora le modeste restrizioni attuate per contrastare l’esplosione dei contagi non stanno intaccando l’attività né nel manifatturiero né nei servizi, e non modificano il quadro di espansione dell’economia USA.

 

COMMENTI:

BCEIsabel Schnabel, membro del comitato esecutivo, ha detto che vede la necessità di monitorare tre sviluppi dei mercati monetari:
(1) la disponibilità di titoli utilizzabili come garanzia, considerando la scala degli acquisti effettuati dalle banche centrali;
(2) l’impatto depressivo dell’eccesso di liquidità sulle transazioni in alcuni segmenti di mercato, che potrebbe compromettere l’affidabilità dei tassi di riferimento;
(3) il crescente ruolo delle istituzioni finanziarie non bancarie, che non hanno accesso alle operazioni della banca centrale, con il rischio di indebolimento della trasmissione della politica monetaria attraverso i mercati. Il testo completo del discorso è disponibile qui.
Philip Lane, intervistato da Les Echos, ha confermato di attendersi un calo dell’attività nell’eurozona nel quarto trimestre, ma meno severo rispetto alla primavera.
I vaccini danno maggiore visibilità sulle prospettive oltre i prossimi sei mesi, sicché la BCE si attende ora una completa ripresa verso l’autunno 2022. Tuttavia, alcuni danni saranno persistenti.
Lane ha rimarcato che il ruolo della politica monetaria oggi è quello di stabilizzare il sistema finanziario, superare le fasi di stress finanziario e creare spazio per la politica fiscale, amplificandone gli effetti.
Tuttavia, “politica monetaria e politica fiscale potrebbero muoversi in direzioni opposte di nuovo in futuro”, in base a quanto accade all’inflazione. Comunque, il problema non dovrebbe porsi per i prossimi due anni.
Nel frattempo, Lane ritiene importante che “per l’Europa che il pool di asset sicuri si espanda […] in modo da avere una buona curva dei rendimenti e poter rispondere alle aspettative degli investitori”, e quindi vede con favore SURE e NGEU.
Lane ha anche menzionato che le TLTRO-III saranno riesaminate in vista di un possibile “ridisegno, continuazione o estensione”, ma senza perdere di vista l’obiettivo della trasmissione delle condizioni favorevoli a famiglie e imprese. Lane ha prospettato la possibilità che le modifiche interessino il volume dei prestiti necessario per ottenere le condizioni migliori, la durata e il tasso applicato.

STATI UNITI
– La giornata di ieri ha segnato una svolta determinante nella fase post-elettorale.
Il Michigan ha certificato i risultati del voto favorevole a Biden, la corte suprema della Pennsylvania ha deciso di non invalidare più di 8 mila schede postali come richiesto dalla campagna Trump e la General Services Administration ha riconosciuto formalmente Biden come presidente eletto, permettendo al suo team di accedere alle risorse federali (fondi, uffici e logistica, informazioni) e di coordinarsi con l’amministrazione Trump per procedere con la transizione.
Trump, in un tweet, ha comunicato di avere autorizzato la sua amministrazione ad aprire i protocolli iniziali per la transizione, pur senza concedere la vittoria a Biden, affermando anzi che continuerà la sua lotta.
Nella giornata di lunedì si erano intensificati i richiami da parte di esponenti repubblicani perché il team di Biden fosse messo in condizione di attuare una transizione efficiente.
– Dopo le nomine annunciate lunedì per la sicurezza nazionale, l’intelligence e l’ambiente, nei prossimi giorni Biden dovrebbe annunciare la nomina di J. Yellen a ministro del Tesoro.
L’amministrazione Biden e il suo team economico dovranno affrontare una fase difficile, ancora caratterizzata dalla pandemia e dall’elevata disoccupazione, con un supporto fragile dal Congresso se, come atteso, il Senato resterà repubblicano.
Recentemente Yellen ha affermato che l’economia ha ancora bisogno di stimolo fiscale.
Yellen ha la reputazione di lavorare in modo cooperativo, gestendo positivamente il consenso, e di preparare in modo meticoloso le basi per le sue opinioni. La sua nomina potrebbe ottenere voti anche da alcuni senatori repubblicani, che avevano già votato a suo favore per la nomina a presidente della Fed.
COVID-19 – I nuovi contagi restano in crescita in tutti gli stati, con una variazione di più di 178 mila casi il 23 novembre, e una media di 173 mila nuovi casi nell’ultima settimana, in aumento del 49% rispetto alle due settimane precedenti.
Il governatore dello stato di NY ha annunciato nuove restrizioni in aree con contagi in rialzo, fra cui diversi quartieri di NYC, che sono diventate aree gialle e subiranno limitazioni all’attività aggregativa, senza chiusure, almeno per ora. Invece in alcune altre aree è annunciato il passaggio a zona arancione, con la chiusura di attività non essenziali (ristoranti, palestre e altri servizi alla persona).
Nella contea di Los Angeles è stata proibita la ristorazione anche all’aperto, a partire da domani.
In Delaware, Illinois e Idaho sono imposti limiti alle riunioni familiari e alla capacità nella ristorazione e in altre attività.
La maggior parte degli stati ha obbligo di mascherina al chiuso e molti hanno introdotto coprifuochi.
I dati di attività per ora non risultano frenati dai nuovi vincoli e diversi centri commerciali riportano anzi aumento di attività spinto dal timore dell’imposizione di future misure restrittive nel periodo natalizio.
Intanto, si registra un massiccio aumento di viaggiatori negli aeroporti, con lo spostamento di studenti di ritorno a casa per la festività di Thanksgiving, e potenziali rischi di aumento dei contagi nella prossima settimana.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana al rialzo grazie ai dati USA: i PMI di novembre, sia manifatturiero sia dei servizi, hanno infatti mostrato un incremento contro attese di calo.
La reazione del biglietto verde è stata significative e potrebbe essere un segnale che le dinamiche del mercato valutario potrebbero tornare a seguire maggiormente i fondamentali.
Oggi tuttavia il dollaro apre in calo dopo la notizia che Trump ha dato il via libera alla transizione con Biden
, che nel frattempo ci si aspetta possa nominare Yellen (precedente Presidente della Fed) come Segretario del Tesoro (Yellen supporta maggior stimolo fiscale).
Tra i dati odierni esce la fiducia dei consumatori, che invece è attesa in calo: questo potrebbe contribuire a frenare lo slancio rialzista del biglietto verde.

EURL’euro ha aperto la settimana in calo sul rialzo del dollaro, passando però prima per un nuovo massimo a 1,1905 salvo correggere dopo i dati USA fino a un minimo di 1,1799 EUR/USD. La prospettiva che i dati dell’area siano più deboli nel 4° trimestre e quelli USA invece più forti dovrebbe contribuire a indebolire la moneta unica.
Un primo test si avrà oggi con l’IFO tedesco, atteso in calo. Oggi però intanto l’euro apre ancora al rialzo, sul calo del dollaro.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana al rialzo sia contro dollaro da 1,32 a 1,33 GBP/USD sia contro euro da 0,89 a 0,88 EUR/GBP sulla notizia di un altro vaccino anti-Covid (AstraZeneca) e sul permanere di un mood positivo circa i negoziati post-Brexit.
Ha però poi ridimensionato i guadagni sui dati USA. Sul fronte dei negoziati con l’UE oramai il tempo per una ratifica formale di un eventuale accordo non ci sarebbe più, ma i negoziati stanno procedendo. Secondo notizie riportate da The Telegragh e Financial Times un accordo potrebbe essere vicino sebbene rimangano irrisolti temi chiave.
Un’ipotesi è che ci si accordi per far entrare comunque in vigore i termini del nuovo accordo (se ci sarà) già dall’1 gennaio 2021 e che si proceda subito dopo alla ratifica da parte di ogni Stato Membro.
Il rischio è però che l’accordo sia meno favorevole per il Regno Unito rispetto a quanto auspicato dal governo britannico. Il flusso di notizie sui negoziati rimane centrale per la sterlina.
Intanto ieri dalla BoE Bailey ha detto che i recenti vaccini rappresentano una notizia indubbiamente positiva per le prospettive economiche future, e per quanto riguarda Brexit ha dichiarato che la sterlina ha spazio di apprezzamento in caso di raggiungimento di un accordo.

JPYLo yen ha aperto la settimana in calo – sia contro dollaro da 103 a 104 USD/JPY sia contro euro, restando però in area 123 EUR/JPY – per effetto del recupero del dollaro sui dati USA.
La tendenza della valuta nipponica al di là del breve dovrebbe essere al ribasso per via dei differenziali di rendimento non favorevoli, ma nel breve il possibile restringersi degli stessi differenziali per via di politiche monetarie più espansive al di fuori del Giappone (USA e area euro) potrebbe ancora fornire sostegno alla valuta nipponica. Oggi apre al rialzo sul calo del dollaro.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – L’indice di fiducia presso le imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE è atteso in ulteriore flessione a novembre (dopo quella già vista a ottobre), stimiamo a 92,0 da 93,4 precedente. Si tratterebbe di un minimo dallo scorso luglio.

GERMANIA – L’IFO è atteso in ulteriore correzione a novembre (dopo quella già registrata a ottobre), a 91,4 da 92,7.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a novembre dovrebbe segnare una correzione a  92,5 (da 100,9 di ottobre), seguendo il sentiero della fiducia rilevata da Univ. of Michigan.
Come per l’altra indagine di fiducia, anche quella del Board dovrebbe registrare gli effetti di due fattori: le elezioni e i nuovi contagi.
I risultati elettorali dovrebbero influenzare negativamente la fiducia dei repubblicani, mentre i democratici dovrebbero risentire dei timori collegati al peggioramento del quadro sanitario.
Su tutti dovrebbe pesare anche la mancata approvazione di un nuovo pacchetto fiscale.
Il calo della fiducia dovrebbe riflettersi in un rallentamento della dinamica dei consumi.