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24 Dicembre 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – Sia la fiducia delle imprese che quella dei consumatori sono salite più del previsto a dicembre.
L’indice composito Istat sul morale delle aziende è aumentato a 87,7 da 83,3 di novembre, trainato da manifatturiero e servizi (mentre è calata per il secondo mese la fiducia nel commercio al dettaglio e nelle costruzioni).
Nel settore manifatturiero, l’indice di fiducia è rimbalzato a 95,9 da 90,9 precedente, raggiungendo il livello più alto dallo scorso febbraio: il miglioramento è guidato dalle attese su ordini e produzione, che hanno cancellato il forte calo di novembre, e sono risalite, sia pur in minor misura, anche le valutazioni correnti su output e commesse (soprattutto dall’estero); le scorte sono diminuite, ai minimi dal 2014 (il che è un indicatore positivo per la produzione futura); le aspettative sia sull’economia che sull’occupazione sono meno pessimistiche rispetto al mese scorso; infine, l’aumento di morale delle imprese industriali è trainato dai produttori di beni di investimento.
Anche la fiducia delle famiglie è risalita più del previsto, a 102,4 contro 98,4 il mese scorso, guidata più dal clima nazionale che dalla situazione personale degli intervistati, e più dalle aspettative per il futuro che non dalle valutazioni correnti; le preoccupazioni delle famiglie sulla disoccupazione, pur rimanendo molto elevate, sono scese (a 92,1 da 104,5 precedente); i consumatori segnalano un netto aumento delle possibilità future di risparmio (ai massimi dal 1997) e delle opportunità attuali di acquisto di beni durevoli.
In breve, i dati sono migliori del previsto.
La risalita della fiducia a dicembre in Italia (come in altri Paesi europei) è dovuta all’allentamento delle misure restrittive su mobilità e attività economiche, che avevano toccato un picco nella seconda metà di novembre.
In tal senso, la nuova stretta decisa dal governo per il periodo a cavallo d’anno potrebbe pesare sulle indagini di gennaio.
Tuttavia, la buona notizia è che, con il passare del tempo, gli operatori economici sono sempre più disposti a considerare eventuali nuove restrizioni come ultimo giro di vite” prima di un lento “ritorno alla normalità.
Nel complesso, riteniamo ancora che i rischi siano al ribasso nel breve termine (il PIL potrebbe rimanere debole a inizio 2021, dopo un calo stimato di circa tre punti percentuali a fine 2020); tuttavia, sembrano esserci le condizioni per un graduale rafforzamento dell’attività economica nel corso del nuovo anno.

SPAGNA – La stima finale del PIL nel 3° trimestre ha visto una revisione al ribasso di tre decimi, a +16,4% t/t (-9,0% a/a), dopo il -17,9% t/t del 2° trimestre.
L’istituto di statistica riporta che i mesi estivi hanno visto un recupero di tutte le principali componenti.
Il contributo principale è arrivato dalla domanda interna (+15,2pp): i consumi sono saliti di +20,3% t/t, gli investimenti di +21,5% t/t.
Un ulteriore contributo alla crescita è arrivato dal commercio estero, che ha registrato una ripresa dell’export (+29,9% t/t) più marcata di quella dell’import (+27,0% t/t).
Lo spaccato per settore ha visto un recupero lento nei servizi (+14,9% t/t) e più marcato per l’industria (+26,2% t/t).
La crescita su base congiunturale potrebbe ritornare in territorio negativo nell’ultimo trimestre dell’anno: il 2020 dovrebbe chiudersi con un crollo del PIL di circa il -11,9%.

PAESI BASSI – La stima finale ha rivisto marginalmente il rimbalzo del PIL da +7,7% t/t (-2,5% a/a) a +7,8% t/t (-2,5% a/a) nel trimestre estivo.
La ripresa, trainata principalmente dalla domanda interna ed in misura minore dalle esportazioni nette, è destinata ad interrompersi nel 4° trimestre: ci aspettiamo una flessione di -3,6% t/t nel trimestre autunnale.

STATI UNITI
 – Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 19 dicembre calano a 803 mila, da 885 mila della settimana precedente.
In termini non destagionalizzati, i sussidi correggono a 869.398 (-72.512), e si aggiungono a 397.511 sussidi erogati con i fondi federali della Pandemic Unemployment Assistance.
I sussidi statali esistenti nella settimana conclusa il 12 dicembre flettono a 5,337 mln, da 5,508 mln della settimana precedente.
In termini non destagionalizzati, i sussidi statali esistenti sono pari 5,444 mln (-47.552).
Al 5 dicembre, i sussidi esistenti erogati con i programmi statali e federali erano pari a 20,363 mln, in calo da 20,646 mld di fine novembre.
– La spesa personale a novembre cala di -0,4% m/m (sia in termini nominali sia in termini reali), dopo +0,3% m/m di ottobre, e segna la prima flessione dopo sei mesi consecutivi di rialzi.
La correzione è diffusa sia ai beni (-1% m/m, con -1,7% m/m per i beni durevoli e -0,7% m/m per i non durevoli), sia ai servizi (-0,2% m/m).
La debolezza del comparto di beni era già apparsa con le vendite al dettaglio, mentre sui servizi pesa la flessione dell’attività nella ristorazione collegata all’aumento di contagi.
Il reddito personale è in flessione di -1,1% m/m, sulla scia della fine dell’integrazione parziale dei sussidi di disoccupazione con i fondi del FEMA.
Le retribuzioni sono in rialzo di 0,4% m/m, ma i trasferimenti calano di -3,3% m/m.
Il reddito disponibile è in calo d -1,2% m/m, dopo -0,7% m/m a ottobre.
Il tasso di risparmio scende a 12,9% da13,6% di ottobre per via della correzione del reddito disponibile maggiore rispetto a quella dei consumi.
Il deflatore dei consumi è invariato sia sulla misura totale sia su quella core.
Nonostante la debolezza della spesa di novembre, e la prospettiva di un mese di dicembre ancora potenzialmente negativo per via dei contagi, la variazione dei consumi in autunno rispetto all’estate dovrebbe essere ancora nettamente positiva e intorno a 3,5% t/t ann., con prospettive di crescita moderata, ma sempre positiva, nel 1° trimestre.
Le prospettive di reddito e consumi per inizio 2021 sono fortemente dipendenti dall’iter del pacchetto di stimolo, reso più incerto dalle critiche di Trump e dalla sua minaccia di non firmare la legge nella sua versione approvata in Congresso.
Riteniamo però che la manovra venga approvata o nella sua forma attuale (900 mld) o in forma potenzialmente anche più espansiva.
– Gli ordini di beni durevoli a novembre sorprendono verso l’alto, con una variazione di 0,9% m/m(3,5% a/a), dopo 1,8% m/m a ottobre e 2,1% m/m a settembre.
Il dato di novembre è spinto da un forte rimbalzo del comparto dell’aeronautica militare.
Al netto dei trasporti gli ordini sono in rialzo di 0,4% m/m.
I dati dei mesi precedenti sono rivisti verso l’alto e portano la media mobile a 3 mesi intorno a 10%, con indicazioni solide per l’attività nel 4° trimestre.
Gli ordini di beni capitali ex-difesa e aerei sono in aumento di 0,4% /m, dopo due variazioni solide.
Questo, insieme al rialzo delle consegne per lo stesso aggregato (0,4%m/m) punta a un altro ampio incremento degli investimenti fissi non residenziali fra fine 2020 e inizio 2021.

 

COMMENTI:

BREXITUnione Europea e Regno Unito sarebbero sul punto di chiudere positivamente il negoziato sul trattato commerciale che regolerà i rapporti reciproci dopo il 31 dicembre 2020.
Un tweet del portavoce della Commissione ha annunciato all’01:00h che il lavoro sarebbe continuato per tutta la notte, ma di prepararsi per novità che saranno comunicate questa mattina.
Il trattato si limita a regolare i rapporti sul commercio di beni e in tema di sicurezza, mentre non si occupa dei servizi finanziari.
Dovrà essere approvato da tutti i governi, dal Parlamento del Regno Unito e dal Parlamento Europeo.
Dato che il Parlamento Europeo si pronuncerà soltanto a gennaio, l’efficacia del trattato dovrebbe essere anticipata provvisoriamente al 1° gennaio per decisione unanime degli Stati, in attesa di completare il processo di ratifica.
Grazie all’accordo, l’interscambio commerciale si svolgerà tendenzialmente senza l’applicazione di dazi; tuttavia, aumenteranno le barriere non tariffarie connesse alla reintroduzione di controlli doganali, alla divergenza dei processi di certificazione, alla registrazione e alla protezione dei marchi.
Ad aumentare i problemi, la fine del periodo di transizione si sta sovrapponendo al blocco degli spostamenti attraverso la Manica per ragioni sanitarie.
Il blocco è stato ora allentato grazie all’esecuzione di testi rapidi ai conducenti prima dell’imbarco sui traghetti, ma nel frattempo si è creata una coda di circa 3800 veicoli pesanti diretti verso il continente.

STATI UNITITrump, come atteso, ha imposto un veto sulla legge di spesa per la difesa, per via della mancata risposta del Congresso alle sue richieste di eliminare il cambiamento del nome di alcuni monumenti e di inserire modifiche alla legge sull’immunità dei social media in relazione a contenuti di quanto pubblicato.
La Camera dovrebbe riunirsi il 28 e il Senato il 29 per votare con una maggioranza sufficiente a superare il veto del presidente.
Per quanto riguarda il pacchetto anti-COVID, sembra che il presidente non abbia ancora deciso se metterà il veto sul disegno di legge approvato in Congresso, con misure per 900 mld di dollari.
Secondo alcuni repubblicani, Trump sarebbe disposto a firmare sia il pacchetto anti-COVID sia il Defense Bill se verrà inserita la modifica relativa all’immunità dei social media, ma altri nel partito non ritengano che ci sia una strategia che colleghi le due iniziative legislative.
Come annunciato martedì dopo il video di critica di Trump, Pelosi intende presentare una richiesta di modifica unanime al pacchetto con assegni individuali per 2000 dollari, come richiesto da Trump, in rialzo rispetto ai 600 dollari inclusi nella versione del Congresso.
Per ora sembra probabile che la misura non passi a causa dell’opposizione di diversi repubblicani.
Il presidente ha tempo fino a martedì prossimo per decidere se imporre il veto alla legge complessiva che include le leggi di spesa e il pacchetto anti-COVID.