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24 Agosto 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO
 – Ieri nell’Eurozona il PMI composito è calato a 47 da 48,6, un minimo da oltre dieci anni (escludendo i mesi del primo lockdown) e su livelli che di norma sarebbero coerenti con una contrazione del PIL di circa -0,2% t/t.
L’indice manifatturiero è salito di un punto a 43,7 mentre il PMI servizi è approdato in territorio recessivo dopo quattro mesi di cali, a 48,3 (un minimo da febbraio 2021) da 50,9 di luglio.
Le indicazioni sui prezzi hanno segnalato rischi al rialzo sulla dinamica inflattiva con una ripresa delle pressioni sui listini manifatturieri.
– Sempre nell’Eurozona, il dato preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dalla Commissione Europea è calato a -16 ad agosto, da -15,1 a luglio, ben al di sotto della stima di consenso di -14,3.
– Infine, le retribuzioni contrattuali nell’area euro sono risultate stabili al 4,3% a/a nel 2° trimestre.

STATI UNITI
– Ieri il PMI manufatturiero flash di luglio ha sorpreso al ribasso, a 47 da 49 di luglio, registrando flessioni diffuse agli ordini (45,3 da 48,1), alla produzione (47,5 da 50,2) e alla domanda di input (43,8 da 45,2).
L’occupazione, nonostante la marcata correzione, è rimasta in territorio espansivo, a 51,1.
L’indice dei prezzi di acquisto è salito per il secondo mese consecutivo (52,9 da 50,8) mentre i listini di vendita sono risultati invariati a 50.
La produzione del manufatturiero potrebbe continuare a calare anche nei prossimi mesi, frenata da una domanda fiacca che inibisce la capacità produttiva e le aspettative di assunzione delle aziende.
Nei servizi, il PMI è sceso per il terzo mese consecutivo, a 51 da 52,4, con correzioni diffuse a tutte le principali componenti.
Segnali misti derivano dalle aspettative future, in crescita rispetto a luglio ma ancora al di sotto della media di lungo periodo, mentre i prezzi di vendita tornano a crescere spinti dall’aumento del costo dell’energia e dalle crescenti pressioni salariali.
L’indice composito è sceso a 50,4 da 52 di luglio e conferma che il ciclo resta lievemente espansivo ma sta perdendo slancio, con una crescita del settore dei servizi in rapido rallentamento.
– Le vendite di case nuove a luglio sono incrementate a 714 mila (+4,4% m/m, 31,5% a/a) da 684 mila di giugno (rivisto al ribasso da 697 mila).
Gran parte dell’aumento mensile è stato generato dalle vendite di unità in costruzione (+52 mila), parzialmente compensate dalla flessione delle unità non ancora iniziate (-20 mila).
Il prezzo mediano risulta in crescita di +4,8% m/m (-8,7% a/a) e le scorte di case invendute sono equivalenti a 7,3 mesi di vendite, da 7,5 del mese precedente.
Nonostante i segnali di rallentamento del mercato immobiliare, in questa fase la stabilità dei tassi sui mutui e la limitata offerta di case esistenti sul mercato stanno contribuendo al trend in salita delle vendite di case nuove.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – Oggi nell’area euro l’unico dato in pubblicazione è la fiducia delle imprese manifatturiere in Francia, attesa in lieve correzione a 99 da 100 precedente.

STATI UNITI – Oggi gli ordini di beni durevoli a luglio sono attesi in calo di -4% m/m, dopo 4,6% m/m di giugno (dovuto principalmente al marcato contributo positivo dell’aereonautica civile di +69,4% m/m).
Al netto dei trasporti, le commesse dovrebbero registrare un lieve aumento di 0,2% m/m.