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24 Agosto 2020 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Dopo aver segnato nuovi minimi nella prima parte della scorsa settimana – sui persistenti timori che la risalita dei contagi possa compromettere la ripresa dell’economia – il dollaro ha alla fine chiuso al rialzo, per la prima volta da metà giugno.
A favorite il recupero sono stati venerdì i PMI USA di agosto, che hanno mostrato un aumento superiore alle attese, laddove i PMI dell’area euro hanno invece deluso.
Il segnale fornito dai dati è positivo anche perché mostra che la ripresa dei contagi non ha prodotto ripercussioni economiche drasticamente negative, ma va comunque interpretato con cautela perché questo è in parte dovuto alle massicce misure di stimolo fiscale adottate.
Cruciale sarà pertanto che il nuovo pacchetto in discussione attualmente non deluda.
Nel frattempo, tuttavia, il dollaro potrebbe riuscire a consolidare o almeno a stabilizzarsi questa settimana se i dati USA saranno favorevoli.
Tra i principali vi sono la fiducia dei consumatori (agosto), gli ordini di beni durevoli (luglio), la seconda stima del PIL (2° trimestre), i sussidi di disoccupazione (agosto) e il PMI di Chicago (agosto): le attese sono complessivamente positive.
Importanti saranno le dichiarazioni del Presidente della Fed Powell in occasione del Simposio di Jackson Hole che si apre giovedì.

EUR – Dopo aver aggiornato i massimi dell’anno a 1,1965 EUR/USD (massimi da maggio 2018) all’inizio della scorsa settimana, alla fine l’euro ha chiuso in calo in area 1,17 EUR/USD, penalizzato venerdì dai deludenti PMI dell’area di agosto, che hanno mostrato un calo contro attese di stabilizzazione aumento. Il confronto diretto con i PMI USA che hanno invece sorpreso positivamente, ha amplificato la reazione ribassista. Questo rimane il tema dominante: il confronto di performance tra l’economia USA e quella dell’area tra il 3° e il 4° trimestre, periodo – quest’ultimo – in cui si testa l’effettiva capacità di ripresa economica post-pandemia.
Tra i dati principali in uscita questa settimana rilevano soprattutto l’IFO tedesco e gli indici di fiducia dell’area, tutti di agosto. Le attese sono positive, ma se nel confronto con i dati USA, analogamente a quanto avvenuto venerdì, fossero questi ultimi a prevalere, l’euro resterebbe sulla difensiva. Livello chiave da monitorare 1,1820 EUR/USD.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in marginale calo contro dollaro in area 1,30 GBP/USD, ma dopo essere salita fino a 1,32 GBP/USD a inizio settimana sulla (precedente) generalizzata debolezza del biglietto verde. Ha poi fatto marcia indietro a causa dell’esito del nuovo round di negoziati post-Brexit con l’UE, che ha confermato una situazione di stallo.
La sterlina è invece salita, seppur leggermente, contro euro, da 0,90 a 0,89 EUR/GBP, per via del maggior calo dell’EUR/USD sui dati USA di venerdì.
I dati britannici infatti – vendite al dettaglio e PMI – hanno sorpreso positivamente in chiusura di settimana, il che potrebbe fornire sostegno alla sterlina in questi giorni, in assenza di spunti nuovi sul fronte domestico.

JPYLo yen ha chiuso invece la settimana in lieve rialzo contro dollaro, da 106 a 105 USD/JPY, beneficiando del proprio ruolo di safe haven sia alla luce del rischio, tuttora esistente, che l’evoluzione della pandemia possa compromettere la ripresa USA, sia a causa delle rinnovate tensioni USA-Cina.
La valuta nipponica si è apprezzata di più contro euro, da 126 a 124 EUR/JPY, in virtù del maggior calo dell’EUR/USD.
Questa settimana, se il confronto tra i dati USA e quelli dell’area dovesse restare favorevole a primi, lo yen potrebbe cedere – in misura comunque contenuta – contro dollaro, mantenendo un ruolo dominante contro euro.