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23 Ottobre 2023 – nota economica giornaliera

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BCE – Questa settimana nell’area euro la riunione di politica monetaria della BCE è attesa concludersi giovedì con tassi invariati e senza modifiche sostanziali alle indicazioni date a settembre.

AREA EURO – Venerdì a mercati chiusi S&P ha innalzato il rating della Grecia a BBB-/A-3 con outlook stabile e ha mantenuto invariato rating e outlook dell’Italia a BBB/A-2 (stabile).

STATI UNITIBostic (Atlanta Fed) ritiene che l’economia stia rallentando, anche se non si attende una recessione.
L’avvio di un ciclo di tagli dei tassi richiede che l’inflazione sia molto più vicina al 2%, ma le condizioni potrebbero maturare prima della fine del 2024.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata in marginale calo ma nel complesso la dinamica è stata di sostanziale stabilizzazione in presenza di indicazioni di carattere misto, che potrebbero riaversi anche nei dati dei prossimi giorni (PMI domani, attesi in marginale calo, PIL giovedì previsto invece in ampia accelerazione e deflatori venerdì, attesi misti con l’headline/core attesi in calo/aumento su base mensile). Per il dollaro potrebbe aversi pertanto la prosecuzione di una fase laterale di stabilizzazione, con rischi verso l’alto in caso di sorprese positive dai dati e/o di aumento della risk aversion in relazione alle tensioni in Medio Oriente.

EUR – L’euro si è marginalmente rafforzato la scorsa settimana da 1,05 a 1,06 EUR/USD, perlopiù di riflesso alla cedevolezza del dollaro.
Importante sarà la riunione BCE di giovedì, dove ci attendiamo tassi fermi e guidance invariata per le mosse successive, in funzione dei dati, il che manterrà un certo grado di incertezza anche sulle tempistiche della svolta di policy l’anno prossimo, privando di slancio l’euro.
L’indicazione che comunque i tassi dovranno restare elevati per diverso tempo dovrebbe essere confermata, offrendo perlomeno sostegno alla moneta unica.
Il cambio potrebbe pertanto provare a consolidare o comunque stabilizzarsi.
In ogni caso l’upside appare limitato, come dovrebbe emergere anche dai dati: oggi la fiducia è attesa in lieve peggioramento, mentre i PMI dell’area domani sono attesi stabili o in marginale aumento ma su livelli di stagnazione e indicazioni analoghe sono previste per l’IFO tedesco mercoledì.

GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 1,22 a 1,21 GBP/USD complici le indicazioni di debolezza giunte dai dati domestici.
I PMI di domani mattina sono attesi in marginale aumento ma sempre ben al di sotto di 50.
A meno di delusioni la sterlina, che oggi apre in lieve rialzo sul cedimento del dollaro, potrebbe stabilizzarsi.
L’upside è scarso perché se anche la BoE alzasse ancora questo penalizzerebbe ulteriormente il già fragile quadro di crescita.

JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata stabile contro dollaro in area 149 USD/JPY dopo essersi brevemente affacciato a quota 150 USD/JPY.
Il monitoraggio (verbale) sul cambio delle autorità, la tendenza verso l’alto dei rendimenti a lunga giapponesi in linea con quelli USA e l’aumento della risk aversion stanno contribuendo a frenare il downside della valuta nipponica che resta comunque sotto pressione.
Sul mercato si continua a speculare sulla possibilità che la prossima settimana la BoJ possa modificare ancora il controllo della curva dei rendimenti innalzando il cap sul rendimento target a 10 anni, il che favorirebbe lo yen.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
– Per quanto riguarda i dati congiunturali, la settimana vedrà la pubblicazione delle indagini di fiducia di ottobre (PMI, IFO e Istat), che riteniamo offriranno indicazioni coerenti con una sostanziale stagnazione dell’attività economica tra fine 2023 e inizio 2024.
Si inizia oggi con l’indice di fiducia dei consumatori nell’Eurozona, che prevediamo in flessione.
– Tra i maggiori Paesi dell’Eurozona, il primo a comunicare il dato preliminare sul PIL del 3° trimestre sarà la Spagna, che ci attendiamo possa confermare la sovra-performance rispetto al resto dell’Eurozona, con una crescita a 0,4% t/t.

STATI UNITI
 – Oggi non sono in calendario dati di rilievo.
Il focus della settimana sarà sul deflatore di settembre, atteso in aumento di 0,4% m/m (3,5% a/a), spinto ancora dai rincari dei carburanti, con un indice core in leggera accelerazione congiunturale rispetto ai mesi precedenti (0,3% m/m).
La spesa personale è prevista in modesto rialzo, supportata dai consumi di beni, mentre il reddito dovrebbe crescere allo stesso ritmo di agosto.
– I PMI di ottobre sono visti poco variati rispetto a settembre, in prossimità della soglia di invarianza, mentre la stima advance del PIL del 3° trimestre dovrebbe mostrare un’accelerazione della crescita, trainata principalmente dai consumi privati.