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23 Novembre 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO
– Ieri l’indice di fiducia dei consumatori della Commissione Europea di novembre è salito più del previsto a -23,9 da un precedente -27,5 riportandosi sui livelli dello scorso giugno.
Il morale potrebbe aver beneficiato del calo dei prezzi energetici e dal ridimensionamento del rischio di un razionamento forzato dei consumi di gas.
Tuttavia, l’indice rimane ben al di sotto della media di lungo periodo e ancora coerente con una contrazione dei consumi privati a fine 2022.
– A settembre il disavanzo di partite correnti ha registrato un moderato restringimento a -8 miliardi di euro da -27 miliardi di agosto, spiegato prevalentemente dal dimezzamento del deficit nell’interscambio di beni (-11 da -22 miliardi).

 

COMMENTI:

STATI UNITI – Dalla Fed, i verbali della riunione del FOMC di novembre saranno importanti per le previsioni del sentiero dei Fed Funds e dovrebbero consolidare l’aspettativa di un rialzo di 50pb a dicembre, ma anche confermare lo spostamento verso l’alto delle proiezioni dei tassi, in linea con un sentiero meno ripido rispetto a quello dell’estate, ma con punto di arrivo probabilmente più elevato di quello previsto a settembre.
Il messaggio dovrebbe mantenersi cauto sul futuro dei tassi, indicando che il nuovo ritmo dei rialzi è ora richiesto dalla necessità di valutare gli effetti della restrizione già attuata, pur continuando a comunicare che la Fed ha ancora lavoro da fare.

NUOVA ZELANDA – La Reserve Bank of New Zealand ha accelerato il ritmo dei rialzi, attuando un incremento di 75 pb, e portando i tassi a 4,25%.
La banca centrale prevede un punto di arrivo per i tassi a 5,5%, in netto aumento rispetto alla precedente previsione di 4,1% e il governatore ha indicato che il comitato ritiene necessario un punto di arrivo più elevato da raggiungere in tempi più rapidi rispetto a quando stimato in precedenza.
Inoltre, la RBNZ prevede una recessione nel 2023, con 4 trimestri di contrazione e un calo complessivo del PIL di -1%.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi le stime flash degli indici PMI di novembre dovrebbero confermare il quadro di contrazione per l’attività economica.
Le prime indicazioni relative a novembre hanno offerto qualche modesto segnale di miglioramento, pur in un contesto che rimane di debolezza.
La recente evoluzione dei prezzi energetici è risultata più favorevole del previsto, ma le componenti più anticipatorie delle indagini dei mesi precedenti non sono coerenti con un’inversione di tendenza del ciclo.
Vediamo un PMI manifatturiero circa stabile a 46,5 da 46,4, mentre il morale nei servizi è visto correggere a 48,3 da 48,6.
Il PMI composito dovrebbe quindi attestarsi a 47 da 47,3 di ottobre.

STATI UNITI
 – Oggi si concentrano tutte le nuove informazioni della settimana.
Sul fronte dei dati, gli ordini di beni durevoli (prel.) a ottobre sono previsti in aumento di 0,4% m/m, come a settembre, con una variazione di 0,3% m/m per l’aggregato al netto dei trasporti.
– Il PMI Markit manifatturiero flash a novembre dovrebbe proseguire sul trend in calo, scendendo a 49,5 da 50,4, con segnali esplicitamente recessivi per la prima volta da giugno 2020, mentre per i servizi, l’indice composito dovrebbe mantenersi sotto 50, a 48,5, con segnali di debolezza persistente.
– Le vendite di nuove case a ottobre sono previste in calo a 560 mila, da 602 mila di settembre.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a novembre dovrebbe essere poco variata e persistentemente debole, a 55.