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23 Marzo 2021 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – Le vendite di case esistenti a febbraio calano di -6,6% m/m (+9,1% a/a), a 6,22 mln.
Le vendite sono in aumento mensile in una sola area, ma in rialzo su base annua dappertutto.
Il prezzo mediano aumenta a 313 mila dollari, +15,8% a/a, con incrementi a due cifre in tutte le aree.
Le scorte di case invendute calano a 1,03 mln, in calo di -29,5% a/a con tempi di vendita in media pari a 20 giorni sul mercato.
L. Yun, chief economist della National Association of Realtors, che raccogli ei dati, ha detto che il calo delle vendite a febbraio è da attribuire principalmente alla scarsità di scorte, con il mercato in una situazione migliore rispetto ai livelli pre-pandemia.
Yun prevede che le vendite restino su un trend in rialzo anche nel 2021, nonostante livelli crescenti di tassi sui mutui e riduzione di accessibilità delle case dovuta a continui aumenti dei prezzi.

 

COMMENTI:

BCE – Gli acquisti netti nell’ambito del PEPP sono saliti da 14 a 21,05 miliardi nella settimana fino al 19/3.
La presidente Lagarde ha ribadito che lo scenario è soggetto a incertezza di breve termine, connessa alla pandemia e ai tempi delle campagne vaccinali.
Anche Lane ha parlato di incertezza relativamente al secondo trimestre 2021.
Knot (presidente della DNB e membro del consiglio direttivo BCE) ha ribadito che a suo parere gran parte dell’aumento dei tassi a medio e lungo termine è spiegato dal miglioramento dei fondamentali, anche se una parte è “ingiustificato” e come tale doveva essere contrastato.

GERMANIA – Il governo federale e i governi regionali hanno annunciato una proroga delle misure di contenimento sanitario attualmente vigenti fino al 18 aprile. Le misure attuali sono più o meno equivalenti a quelle applicate in Italia in una zona arancione.
Nel periodo di Pasqua, da giovedì 1 a lunedì 5 aprile, saranno applicate misure più rigide: abbassamento dei limiti per i contatti personali, chiusura dei negozi, chiusura della ristorazione anche all’aperto, divieto di cerimonie religiose pubbliche.
Inoltre, con l’aumento dell’incidenza a oltre 100 casi per 100mila abitanti su base settimanale, le regioni devono chiudere le strutture commerciali e di intrattenimento.
Nel sistema educativo, si prevedono ora due test rapidi alla settimana per i dipendenti.
Il tasso di incidenza medio nazionale è risalito ormai a 107, con appena 6 regioni sotto tale soglia, e il tasso di riproduzione settimanale Rt è stimato a 1,12 (1,03-1,21).
La revisione delle misure in vigore è stata programmata per il 12 aprile.

STATI UNITI
 – L’amministrazione Biden ha spostato l’attenzione sul prossimo obiettivo, il “Build Back Better Recovery Plan”(BBBRP) mirato a temi strutturali in termini di infrastrutture, ambiente, istruzione e riduzione delle diseguaglianze.
Le misure di spesa in discussione sono pari a circa 3 tln di dollari
(14% del PIL)e dovrebbero essere presentate al presidente e al Congresso questa settimana.
Il piano potrebbe includere anche misure dal lato delle imposte, con effetti incerti sul totale.
L’amministrazione potrebbe inserire un’estensione permanente dei crediti di imposta introdotti con l’ARP a favore delle fasce medio-basse di reddito, con effetti di ampliamento del deficit di circa 1,6 tln in 10 anni.
Parallelamente, si stanno studiando fonti di finanziamento derivanti da incrementi delle imposte su imprese e famiglie ad alto reddito per contenere il costo complessivo delle misure.
Il nuovo piano si distingue dall’ARP per via della sua natura permanente, rispetto alla natura transitoria degli interventi anti-Covid per 1,9 tln appena entrati in vigore.
La strategia legislativa che l’amministrazione sceglierà è ancora incerta ma, vista la dimensione del nuovo piano, sembra probabile al momento che il BBBRP venga suddiviso in parti definite dai temi considerati, iniziando con la sezione mirata a infrastrutture e ambiente, con il tentativo di ottenere supporto bipartisan su misure per oltre 1 tln di dollari (strade, ferrovie, energia pulita, fornitura di elettricità, telecomunicazioni).
Successivamente verrebbero considerate le misure relative alla riduzione delle diseguaglianze e all’istruzione.
Un altro punto per ora incerto è il finanziamento del piano, che potrebbe essere attuato in parte con deficit e in parte con rialzi di imposte, con alcune delle misure avanzate durante la campagna elettorale di Biden mirate a rendere il sistema tributario “più equo”: aumento della corporate tax, aumento delle imposte sul reddito personale, sotto il vincolo che nessun contribuente con reddito fino a 400 mila dollari abbia un rialzo di tassazione (proposta di aumento dell’aliquota top a 39,6%, con possibile ampliamento dello scaglione dall’attuale minimo di 500 mila dollari).
Per rendere più accettabile ai repubblicani un eventuale aumento della corporate tax dall’attuale 21%, i democratici potrebbero proporre l’estensione/espansione dell’ammortamento anticipato.
Yellen aveva detto qualche settimana fa che l’amministrazione sta considerando il possibile mix di finanziamento del Recovery Plan, sottolineando che il basso livello dei tassi rende poco rischioso l’utilizzo di finanziamento via deficit.
Il CBO ha pubblicato ieri un’analisi degli effetti di rialzi di imposte alternative per finanziare aumenti permanenti di spesa federale (The Economic Effects of Financing a Large and Permanent Increase in Government Spending, Working Paper 2021) e ha annunciato l’imminente pubblicazione di un’analisi degli effetti di un aumento permanente della spesa.
Powell ha detto che la Fed sta studiando la possibilità di lanciare una moneta digitale ma ha anche sottolineato che la Banca centrale non proseguirà su questa strada senza il supporto del Congresso. A suo avviso l’ideale sarebbe una legge autorizzativa su questo tema.
Barkin (Richmond Fed) ha detto che nei prossimi sei mesi sarà essenziale ignorare il previsto rialzo temporaneo dell’inflazione tendenziale causato dal confronto con il 2020.
Riguardo alla politica monetaria, Barkin ha detto che si sforzerà, come si augura che facciano anche i suoi colleghi nel FOMC, di evitare di trasformare l’attuale guidance, basata sui risultati in una guidance basata su date di calendario.
Bowman (Board Fed) ha ribadito quanto detto da Powell, affermando che l’economia è “ancora molto lontana” dagli obiettivi della Fed e nonostante l’attuale progresso, è necessario altro tempo per raggiungerli.
Nel frattempo, Bowman prevede che la stance di politica monetaria rimarrà accomodante fino a quando non si raggiungeranno livelli coerenti con gli obiettivi su prezzi e massima occupazione.
Bowman ha affermato che “una potenziale ondata di fallimenti di piccole imprese è uno dei principali rischi” sulla sua aspettativa che l’economia faccia “ulteriore sostanziale progresso verso l’obiettivo di piena occupazione”.
Questa affermazione dà un’altra condizione per misurare il tempo che divide la Fed da una svolta sugli acquisti: una diffusione estesa e strutturale della ripresa tale da eliminare rischi di ondate di fallimenti.

STATI UNITI-Covid19 – Circa 82,8 mln di persone, pari al 39% della popolazione, sono almeno parzialmente vaccinati, con 44,9 mln (21%) pienamente immunizzate.
Al ritmo attuale di 2,5 mln di dosi di somministrazioni giornaliere, il 90% della popolazione sarà parzialmente protetto entro il 30 luglio.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana mantenendosi nello steso range di venerdì, ma è sceso ieri a livello intraday, di riflesso al ritracciamento dei rendimenti, che restano tuttavia elevati.
Powell ha ribadito che si è ancora lontani da una ripresa completa, ma ha aggiunto che la ripresa è stata più rapida del previsto e che di recente i segnali sono stati di ulteriore miglioramento.
L’attendismo della Fed può rallentare la salita dei rendimenti, ma la tendenza rimane.
Di conseguenza la tendenza al rialzo del dollaro non è da considerarsi terminata, ma solo in pausa.

EURL’euro ha aperto la settimana mantenendosi approssimativamente nello stesso range di venerdì, ma risalendo ieri a livello intraday da 1,18 a 1,19 EUR/USD, di riflesso al movimento del dollaro.
Dati che potranno offrire maggiori spunti direzionali si avranno domani (PMI), ma il confronto di crescita tra area euro e USA resta sfavorevole alla prima e con l’atteso aumento degli acquisti netti del PEPP nel 2° trimestre il cambio dovrebbe indebolirsi ancora.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in calo marginale contro dollaro restando comunque in area 1,38 GBP/USD, in calo più ampio invece contro euro da 0,85 a 0,86 EUR/GBP, a causa del rischio che l’UE blocchi l’esportazione verso il Regno Unito dei vaccini Astrazeneca prodotti in Paesi UE.
Se la disputa non si placa la sterlina può risentirne ulteriormente, almeno fintantoché le dinamiche dei differenziali di rendimento non ripristinano una direzionalità più marcata.
Intanto oggi sono da seguire alcuni discorsi BoE, tra cui Bailey, per cercare di capire meglio le divergenze interne circa i rischi dello scenario macro centrale sull’economia britannica.

JPYLo yen ha aperto la settimana pressoché stabile sui livelli di venerdì contro dollaro in area 108 USD/JPY. Più contrastata la dinamica contro euro ma tendenzialmente in calo, per quanto contenuto, in area 129 EUR/JPY.
Gli attuali livelli dello yen sia contro dollaro sia contro euro sono piuttosto rilevanti: per un ulteriore calo della valuta nipponica è necessario un allargamento più significativo dei differenziali di rendimento.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – Le vendite di case nuove a febbraio dovrebbero scendere a 860 mila da 923 mila di gennaio.
Come per le case esistenti, la mancanza di case disponibili e l’aumento dei tassi sui mutui dovrebbero frenare le vendite di case nuove nei prossimi mesi.
A febbraio, inoltre, l’attività dovrebbe essere frenata dal maltempo del mese scorso.
Lo scenario di forte crescita del reddito disponibile e del risparmio lascia spazio per ulteriore moderata espansione del settore, nonostante il rialzo dei tassi.