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23 Maggio 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO
– Ieri nell’Eurozona l’indice di fiducia dei consumatori della Commissione Europea è risultato poco variato a maggio, a -17,4 da un precedente -17,5.
L’indicatore, seppur in recupero dai minimi dello scorso anno, resta al di sotto dei livelli medi di lungo periodo e di quelli precedenti lo scoppio del conflitto in Ucraina, segnalando una dinamica dei consumi ancora debole nel 2° trimestre.
– La produzione nelle costruzioni è tornata a calare a marzo, di -2,4% m/m da un precedente 1,7% m/m (rivisto da 2,4%).
Nonostante la flessione di marzo, il settore ha chiuso il trimestre in crescita di 2,7% t/t, contribuendo positivamente alla crescita del valore aggiunto a inizio anno.

 

COMMENTI:                                  

STATI UNITIL’incontro fra Biden e McCarthy sul limite del debito è concluso di nuovo senza una soluzione, ma è stato definito “produttivo” da entrambi, che da ora in poi si incontreranno ogni giorno.
Sia Biden sia McCarthy hanno ribadito che un default è fuori discussione e che un accordo è possibile. McCarthy ha detto che considererà la cancellazione del periodo di chiusura della Camera la prossima settimana, in modo da facilitare il voto di un eventuale accordo, permettendo ai rappresentanti di avere 72 ore per valutare il futuro disegno di legge.
Yellen, intanto, ha ripetuto che il default è possibile a partire dal 1° giugno.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana proseguendo, ma solo marginalmente, il calo di venerdì ma sta già risalendo oggi, guidato di nuovo dalla tendenziale salita dei rendimenti, sia sulle dichiarazioni di alcuni esponenti Fed che terrebbero ancora le porte aperte per un altro rialzo dei tassi sia su un maggiore ottimismo per la questione del limite del debito (gli incontri di ieri non sono stati risolutivi ma c’è volontà di raggiungere un accordo e ora i negoziati proseguiranno ogni giorno).
Dai PMI di oggi si attende un lieve calo, ma – salvo ampie delusioni – il dollaro potrebbe comunque non risentirne nella misura in cui i rendimenti riescono a stabilizzarsi anziché tornare a scendere.

EURL’euro ha aperto la settimana portandosi ieri marginalmente sopra i massimi di venerdì in area 1,08 EUR/USD, ma ha faticato a mantenerli e oggi è di nuovo in discesa in area 1,07 EUR/USD, subendo ancora la maggior forza del dollaro e non ricevendo supporto dai dati dell’area che questa mattina hanno mostrato un calo dei PMI un po’ più ampio delle attese.
Nel breve domina la resilienza dei rendimenti USA, lasciando l’euro prevalentemente nel range 1,07- 1,08 EUR/USD, ma più avanti dovrebbe tornare a salire, soprattutto se si consoliderà lo scenario che la Fed abbia davvero chiuso il ciclo di rialzi dei tassi.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in marginale calo ieri contro dollaro, ma sta approfondendo al ribasso oggi da 1,24 a 1,23 GBP/USD, soprattutto sulla generalizzata resilienza del biglietto verde ma anche sui PMI domestici risultati più deboli delle attese mostrando un arretramento sia nel manifatturiero che nei servizi.
Il dato chiave sarà comunque quello di inflazione domani: è attesa in ampio calo come indice “headline”, ma stabile come indice “core”, per cui la sterlina potrebbe venirne indebolita ma di poco.
Al di là del brevissimo termine la prospettiva che la BoE alzi ancora i tassi dovrebbe favorire una risalita della valuta britannica.
Contro euro la sterlina è in leggero calo da ieri da 0,86 a 0,87 EUR/GBP, dinamica coerente con uno scenario macro complessivamente più debole nel Regno Unito che nell’area euro.

JPYLo yen ha aperto la settimana in lieve calo da 137 a 138 USD/JPY coerentemente con la salita dei rendimenti a lunga USA e nel breve può mantenersi sulla difensiva fintantoché questi non riprendono a scendere stabilmente, mentre successivamente lo scenario per lo yen resta rialzista.
Contro euro lo yen è sceso da 148 a 150 EUR/JPY tra ieri e oggi, ma è in recupero già da questa mattina.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi le indagini PMI di maggio sono attese confermare il quadro di un’economia nel complesso in moderata espansione, ma in un contesto di divergenza tra contrazione manifatturiera e ripresa nei servizi.
Il PMI manifatturiero dovrebbe restare al di sotto della soglia d’invarianza ma potrebbe tornare a salire a 47, dopo che l’ampio calo a 45,8 di aprile era stato influenzato dagli effetti degli scioperi in Francia.
L’indice relativo ai servizi potrebbe al contrario correggere a 55,8 dopo che il 56,2 toccato nel mese precedente aveva rappresentato un massimo da aprile 2022, restando comunque su livelli più che espansivi.
Il PMI composito è visto poco variato a 54,2, su livelli coerenti con una accelerazione della crescita del PIL nel 2° trimestre dopo lo 0,1% t/t di inizio anno.

STATI UNITI
– Oggi, il PMI manifatturiero flash di maggio dovrebbe correggere a 49,5 da 50,2 di aprile, alla luce delle indicazioni generalmente deboli delle altre indagini.
L’indice dei servizi dovrebbe mantenersi saldamente in territorio espansivo, con una modesta flessione a 53,2 da 53,6.
L’andamento positivo del reddito e del mercato del lavoro forniscono ancora supporto alla domanda di servizi.
– Le vendite di case nuove ad aprile sono previste in calo a 670 mila, da 683 mila, con una possibile interruzione del recente trend verso l’alto, ma sempre sui massimi dalla primavera 2022.
Diversi indicatori puntano a una stabilizzazione delle vendite: cantieri in rallentamento, mutui per l’acquisto di case stazionari, fiducia dei costruttori in crescita più moderata, aumento delle case disponibili.