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23 Aprile 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – Il mese di febbraio ha fatto registrare una diminuzione su base mensile sia per il fatturato industriale (-2,1% m/m) che per gli ordini all’industria (-4,4% m/m), che in entrambi i casi segue l’incremento del mese precedente.
Su base annua, il fatturato rallenta a 0,9% da 3,8%, gli ordini calano in territorio ancor più negativo, a -2,6% da -1,9% di gennaio. Nel confronto annuo, su entrambi gli aggregati pesa in particolare il mercato domestico.
L’andamento tendenziale per settore mostra robusti incrementi per gli alimentari e i farmaceutici (che verosimilmente potranno migliorare ulteriormente la loro performance relativa nei mesi successivi). Elettronica e mezzi di trasporto fanno segnare un ampio aumento del fatturato, ma una diminuzione quasi altrettanto pronunciata degli ordinativi (un indicatore con valenza maggiormente anticipatrice).
I dati di febbraio riflettono solo in minima parte gli effetti della diffusione del Covid-19 sul territorio nazionale, che risulteranno assai più evidenti nelle rilevazioni di marzo e soprattutto aprile.

FRANCIA – L’indice di fiducia presso le imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE è crollato a 82 ad aprile, da 98 di marzo. La fiducia nei servizi ha toccato il livello senza precedenti di 55 (da 92 precedente). L’indagine di marzo era stata condotta nelle settimane iniziali del mese, quindi aveva incorporato solo in parte gli effetti della diffusione del Covid-19.
L’INSEE ha ribadito la sua valutazione secondo cui l’attività economica risulta del 35% circa inferiore alla norma, aggiungendo che, poiché l’uscita dal lockdown sarà graduale, la precedente stima rischia di risultare ottimistica – secondo cui ogni mese di quarantena toglie il 3% al PIL annuo.
Ciò nonostante alcune aziende industriali e delle costruzioni abbiano ripreso l’attività grazie al rispetto dei nuovi protocolli sulla sicurezza.

AREA EURO – La stima flash dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dalla Commissione Europea ha registrato un calo drastico in aprile a -22,7punti (da -11,6 di marzo).
L’indagine è stata condotta escludendo dal campione i dati relativi all’Italia, la cui inclusione avrebbe potuto produrre una flessione ancora più grave di quella registrata.
L’indice ha subito uno dei peggiori crolli di sempre, paragonabile solo a quelli visti con la grande crisi del 2009, dovuto, completamente, agli effetti negativi della pandemia di COVID-19 ed alle misure messe in campo per limitare il contagio.

GIAPPONE – Il PMI manifatturiero flash ad aprile cala a 43,7 da 43,8 di marzo, toccando i minimi da aprile 2009, con tutte le componenti di attività in flessione (occupazione a 46,1, nuovi ordini a 36,7, ordini dall’estero a 33,6, produzione a 37,8).
Il PMI dei servizi ad aprile crolla a 22,8, minimo da quando esiste la serie (2007), da 33,8 di marzo. Nei servizi tutti i sotto indici sono in calo, anche se per ora l’occupazione rimane solo di poco sotto 50 (a 49,8); le aspettative sono a 29,9.

 

COMMENTI:

ITALIA – In un’intervista a La Repubblica, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha affermato che il governo si attende un forte rimbalzo dell’attività economica già nel terzo trimestre, dopo la caduta dei primi sei mesi dell’anno, e una crescita significativa nel 2021.
Oggi il CdM dovrebbe approvare la Relazione al Parlamento con la quale chiederà un nuovo aumento del limite massimo al ricorso all’indebitamento. Secondo indiscrezioni, il DEF in preparazione dovrebbe includere un PIL in calo di -8%, un deficit in area -10% e un debito sopra il 155% del PIL. Intanto si moltiplicano gli incontri tra il governo e le parti sociali in merito alla cosiddetta “fase 2”: secondo quanto emerso, la riapertura delle attività produttive partirà da manifattura e costruzioni il 4 maggio, ma le aziende che saranno in grado di rispettare i nuovi protocolli per la sicurezza potrebbero riprendere l’attività anche prima di allora.

AREA EURO – La videoconferenza del Consiglio Europeo sarà dedicata al coordinamento delle strategie di uscita dalla fase 1 della pandemia e alla discussione del piano per la ripresa, essendoci consenso riguardo alla necessità di massicci investimenti.
Il 9 aprile l’Eurogruppo ha raggiunto un’intesa su tre misure (linea di credito MES, SURE e Fondo Europeo di Garanzia per la BEI) per la gestione delle esigenze più prossime, mentre non è stato ancora in grado di dare contenuto e forma al Recovery Fund.
Questo tema potrebbe essere affrontato dai capi di governo.
L’ipotesi di emissione congiunta incontra opposizione apparentemente insormontabili; il 16 aprile, nel discorso al Parlamento Europeo la Presidente della Commissione Europea ha proposto invece di far perno sul bilancio e su emissioni UE.
La lettera di Charles Michel al Consiglio Europeo suggerisce di costituire il Recovery Fund al più presto, e di incaricare la Commissione Europea di avanzare una proposta proporzionata alla sfida, che ne chiarisca il collegamento con il bilancio pluriennale. Nel caso migliore, quindi, il Consiglio Europeo darà mandato alla Commissione di procedere, fissando eventualmente dei paletti, e la proposta potrebbe arrivare entro una o due settimane; oltre che la dimensione, bisognerà definire anche questioni spinose come regole di allocazione, modalità di erogazione (prestiti? Sovvenzioni?) e regole per la selezione e il monitoraggio dei programmi di spesa.
Difficile che il Recovery Fund possa servire alla copertura delle esigenze immediate. Sul fronte sanitario, la Commissione ha presentato il 15 aprile la proposta di linee guida per la rimozione delle misure di contenimento dell’epidemia.

AREA EURO – La BCE ha annunciato un nuovo allentamento delle regole sull’ammissibilità dei titoli come garanzia per le operazioni di credito dell’Eurosistema.
In particolare, i titoli negoziabili che rispettavano le soglie minime di rating alla data del 7 aprile 2020 resteranno stanziabili anche se il rating scendesse in futuro sotto le soglie minime di BBB-, purché resti superiore a BB.
Ai titoli che beneficiano del regime speciale si applicheranno dei margini di garanzia commisurati ai rating. L’eccezione è temporanea, e vale fino al settembre 2021 (prima data per il rimborso anticipato del programma TLTRO III). Inoltre, non si applica alle attività non negoziabili.
Il comunicato è disponibile sul sito della Banca Centrale Europea. Come spiegano de Guindos e Schnabel, gli obiettivi delle misure adottate ieri e il 2 aprile sono tre: evitare una improvvisa scarsità di titoli stanziabili, aumentare la flessibilità di azione a livello di Banca Centrale Nazionale ed evitare feedback pro-ciclici dovuti alla riduzione dei titoli stanziabili.

STATI UNITI – Covid-19 update
Contagi 842.376, nuovi contagi 27.600, decessi 46.769, guarigioni 152.286, test 4.466.559 (Fonte: JHU).
Il direttore del CDC, Redfield, ha detto che potrebbe esserci una seconda ondata di contagi nel prossimo inverno, in concomitanza con il picco dell’influenza stagionale.
Secondo Redfield due epidemie simultanee avrebbero conseguenze anche più gravi di quelle viste con l’epidemia attuale.
– Il CBO stima che il nuovo pacchetto Paycheck Protection Program and Healthcare Enhancement Act che prevede supporto per 484 mld (suddiviso fra 320 mld a piccole imprese e spese per la sanità per la restante parte), aumenterebbe il deficit 2020 di 413 mld, con la restante parte suddivisa nei tre anni successivi. Il pacchetto è stato già approvato dal Senato e dovrebbe essere votato dalla Camera (in remoto) oggi.
Il presidente del Senato McConnell ha detto di essere favorevole alla possibilità di offrire protezione agli Stati attraverso procedure di bancarotta, ora non contemplate, invece di aumentare i finanziamenti agli Stati in difficoltà. L’associazione nazionale dei governatori ha inviato al Congresso una richiesta di sostegno federale per 500 mld di dollari, necessari per sostenere le spese sanitarie e assistenziali a fronte del crollo delle entrate statali.

GIAPPONE – Il Governo ha annunciato lo stato di emergenza il 7 aprile, inizialmente limitato alle principali prefetture, e successivamente lo ha esteso a tutto il paese fino al 6 maggio.
Il 22 aprile, I contagi riportati da JHU erano pari a 11.950. Il 7 aprile governo ha introdotto un pacchetto di sostegno per 108 tln di yen (20% del PIL).
In Giappone l’epidemia si è diffusa più tardi rispetto a quanto visto nel resto dell’Asia e negli altri paesi avanzati e il governo ha risposto tardi con misure preventive non coercitive ma attuate su base volontaria. I nuovi contagi sembrano su un trend in calo dopo l’introduzione dello stato di emergenza.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha consolidato al permanere di un’elevata risk aversion, ma la graduale rimozione delle misure di contenimento dovrebbe limitarne l’ulteriore upside, a meno di delusioni dal vertice del Consiglio Europeo. Dati USA di oggi attesi negativi a causa della pandemia.

EUR – L’euro è sceso leggermente ma anche questa volta mantenendosi in area 1,08 EUR/USD. L’attesa per la videoconferenza del Consiglio Europeo di oggi ha contribuito a limitare il downside.
Il tema sarà il coordinamento delle strategie di uscita dalla fase 1 della pandemia e la discussione del piano per la ripresa. Un accordo soddisfacente permetterebbe all’euro di rafforzarsi, almeno in parte. Simmetricamente, una delusione lo penalizzerebbe. I dati dell’area sono attesi invece negativi, ma l’esito del Consiglio dovrebbe prevalere sui dati.

GBPLa sterlina si è leggermente ripresa sia contro dollaro da 1,22 a 1,23 GBP/USD sia contro euro da 0,88 a 0,87 EUR/GBP, ma si tratta di un recupero perlopiù tecnico dopo il calo del giorno precedente. Il decorso sfavorevole della pandemia a livello domestico e l’incertezza sui negoziati con l’UE mantengono rischi verso il basso sulla valuta britannica. Attesi negativi oggi i PMI, a causa della pandemia.

JPYYen stabile per il terzo giorno consecutivo contro dollaro in area 107 USD/JPY e da oltre una settimana contro euro a 116-117 EUR/JPY, complici il permanere di elevata incertezza sul fronte della pandemia e la condivisione con il dollaro del ruolo di valuta safe haven. In assenza di novità rilevanti dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi, salvo indebolirsi in caso di esito particolarmente positivo del vertice del Consiglio Europeo.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Ci attendiamo che la stima flash del PMI manifatturiero mostri in aprile un ulteriore calo da 44,5 di marzo. Il PMI dei servizi è atteso in leggera diminuzione dalla forte flessione di marzo da 26,4 (minimo storico). L’indice dovrebbe, quindi, toccare un nuovo minimo, dopo più di sei anni di espansione. Il PMI composito dovrebbe scendere da 29,7 precedente, posizionandosi anch’esso sul minimo storico.
L’indagine congiunturale di aprile dovrebbe riflettere l’impatto della pandemia di COVID-19, che dalla Cina è arrivata nel vecchio continente.
La diffusione del virus e le conseguenti misure messe in campo per limitare il contagio potrebbero avere, nel breve periodo, effetti negativi addirittura peggiori di quelli visti con la grande crisi del 2008-09.

GERMANIA – La stima flash del PMI composito ad aprile è attesa in calo da 35,0 precedente. Le misure di contenimento hanno colpito soprattutto i servizi, che dovrebbero raggiungere un nuovo minimo storico da 31,7 di marzo. Il PMI manifatturiero dovrebbe, anch’esso, diminuire da 45,4 precedente, anche se l’indice potrebbe mostrarsi più resiliente per gli effetti sui tempi di consegna e sulle scorte dell’interruzione delle forniture.

STATI UNITI
 – Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 18 aprile dovrebbero scendere marginalmente da 5,2 mln della settimana precedente, indicando ulteriori aumenti dei disoccupati nella seconda settimana di aprile.
I sussidi esistenti alla settimana conclusa l’11 aprile dovrebbero essere pari a circa 18 mln.
– Il PMI Markit manifatturiero ad aprile (prel.) dovrebbe segnare una correzione marcata da 49,2. Gli indicatori settimanali di attività (utilizzo di elettricità, consumo di carburanti, produzione di acciaio) hanno segnato collassi che fanno prevedere una contrazione record. Nei servizi, l’indice dovrebbe correggere ancora dal minimo record di 39,1 di marzo.
– Le vendite di case nuove a marzo sono previste in calo a 660mila, sui livelli di metà 2019, da 765 mila di febbraio, già in calo di -4,4% m/m. L’indice di fiducia dei costruttori di case a marzo aveva segnato la terza correzione consecutiva.