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23 Agosto 2019 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI – Commenti e indicazioni:

USD – In attesa dell’intervento di Powell a Jackson Hole questo pomeriggio, il dollaro si stabilizza su livelli di forza. Vi è incertezza su quello che potrà essere il messaggio di Powell e dalle dichiarazioni di ieri di alcuni esponenti Fed emerge una certa divergenza di vedute alla luce degli sviluppi recenti, con Kaplan su posizioni più interventiste e George e Harker invece più attendisti.
Se il governatore della Fed veicolerà il messaggio che prossimamente potrebbe arrivare nuovo stimolo monetario, ma di entità limitata – perché nel complesso lo stato di saluta dell’economia USA è buono e i rischi verso il basso derivano da fattori esterni (rallentamento globale e tensioni commerciali con la Cina) – il biglietto verde dovrebbe beneficiarne. Le attese di mercato infatti sono per un intervento massiccio della Fed.

EUR – I PMI area euro ieri sono risultati migliori del previsto, mostrando un leggero aumento contro attese per un lieve calo, ma l’euro ne ha tratto solo un marginale quanto breve beneficio salendo da 1,1074 a 1,1112 EUR/USD. Qui poi ha nuovamente corretto confermando il ruolo di barriera dell’area intorno a 1,1110 EUR/USD che aveva già fatto da resistenza nei quattro giorni precedenti. I verbali della riunione BCE non hanno potuto aiutare in tal senso, in quanto hanno rilevato il timore che il rallentamento dell’area euro possa essere ancora più ampio del previsto, confermando la disponibilità a intervenire con nuove misure espansive entro i prossimi mesi (possibile una limatura dei tassi già alla riunione del 12 settembre).
Il driver principale tra oggi e domani saranno i discorsi dei banchieri centrali a Jackson Hole, dove si attendono interventi di esponenti BCE e, questo pomeriggio in particolare, del Governatore della Fed Jerome Powell. Sia la Fed che la BCE potrebbero adottare misure di stimolo già a settembre, ma dal confronto tra stato dell’economia USA e dell’area euro quest’ultima esce svantaggiata. Se pertanto Powell lascerà intendere che l’entità dello stimolo necessario per l’economia USA è ridotta il dollaro dovrebbe trarne beneficio a detrimento dell’euro. Il quadro dell’euro, che oggi apre in calo (minimo a 1,1059 EUR/USD) rimane di tendenziale debolezza. I supporti critici da monitorare restano 1,1025-1,1000 EUR/USD.

GBP – La sterlina ha messo a segno un ampio rimbalzo ieri sia contro dollaro da 1,2106 a 1,2271 GBP/USD sia contro euro da 0,9157 a 0,9026 EUR/GBP su nuove dichiarazioni della Cancelliera tedesca Angela Merkel.
Merkel infatti, dopo aver invitato due giorni fa il premier britannico Johnson a trovare una soluzione alternativa al “backstop” irlandese entro 30 giorni, ieri ha invece precisato che tale indicazione non voleva essere un ultimatum e che una soluzione può essere trovata anche entro il 31 ottobre, data fissata da Johnson per l’uscita dall’UE.
La reazione di mercato è stata particolarmente ampia e in parte spiegata dall’esteso corto speculativo di sterlina, ma le dichiarazioni di Merkel non sono sufficienti ad aprire concretamente le porte a una soluzione effettiva della questione, perché le posizioni vengono prese a livello UE, e già nell’incontro di ieri tra Johnson e il presidente francese Macron, questi ha dichiarato che non vi è il tempo per lavorare a una revisione dell’accordo di uscita che era stato raggiunto con il precedente governo di Theresa May.
Stamani infatti la sterlina sta già ripiegando, sia contro dollaro sia contro euro. Il tema Brexit sarà di nuovo sotto i riflettori nel fine settimana, al G7 di Biarritz che si aprirà domani.
Sul fronte dei dati ieri l’indagine CBI sul settore distributivo ha ampiamente deluso, mostrando un forte peggioramento da -16 a -49 contro attese di miglioramento a -11, riportando l’attenzione sugli effetti negativi dell’incertezza di Brexit per l’economia britannica, fattore che pesa significativamente nel mantenere rischi verso il basso sulla sterlina.
Da seguire anche questa sera l’intervento del governatore della BoE Mark Carney a Jackson Hole.

JPY – In assenza di novità di rilievo lo yen si è stabilizzato nel range ridotto degli ultimi giorni. L’attesa rimane per l’intervento odierno di Powell: se sarà interpretato favorevolmente dal mercato la valuta nipponica dovrebbe cedere terreno, soprattutto contro dollaro, ma anche contro euro. Sul fronte dei dati, i numeri per l’inflazione giapponese pubblicati questa notte confermano ancora una volta la distanza dal target della BoJ, preludendo a un indebolimento dello yen al di là del breve.